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Genitori green, 5 modi per limitare il proprio impatto ambientale quando arriva un bebè

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Genitori green, 5 modi per limitare il proprio impatto ambientale quando arriva un bebè ultima modifica: 2020-06-29T08:00:48+02:00 da Valentina Tibaldi
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L’arrivo di un bebè cambia la vita. Ritmi stravolti, mille incombenze in più da aggiungere alla quotidianità. Con un membro in più in famiglia, cambia anche il proprio impatto ambientale. Ma è possibile limitarlo ed essere quanto più possibile genitori green? Grazie a qualche piccolo accorgimento, si può accogliere con la dovuta cura il nuovo piccolo arrivato senza rinunciare ad arginare la propria impronta ecologica. I modi sono molti, eccone cinque.

Piccola guida per genitori green

1. Informarsi sui pannolini

Moltissimi i cambi pannolini necessari, nei primi anni di vita, per tenere il neonato asciutto e pulito. In materia, l’usa e getta- che può essere in ogni caso più o meno ecologico, utilizzando materiali più o meno naturali o impattanti– non è l’unica scelta possibile. Molte famiglie optano per i pannolini lavabili, utilizzabili dai primi mesi allo spannolinamento e per più figli. Altre, addirittura, scelgono di tentare la strada dell’elimination communication, corrente di pensiero e azione che ritiene non indispensabile l’utilizzo del pannolino. Entrambe le alternative permettono di eliminare a monte l’ingente quantità di rifiuti che vengono prodotti utilizzando l’usa e getta.

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2. Scegliere prodotti di cura e igiene naturali

Il mercato offre un’enorme gamma di prodotti per la cura e l’igiene del neonato. Ma siamo certi che si tratti di prodotti irrinunciabili, e soprattutto che siano sempre la scelta più salutare e rispettosa per il bimbo? Esistono alternative naturali, spesso più economiche, che possono sostituirne gran parte. Opzioni come l’amido di riso per il bagnetto, l’olio di mandorle per l’idratazione, la seta buretta per le irritazioni (per citarne alcune) tutelano, da un lato, la cute del bambino da agenti chimici aggressivi ed evitano, dall’altro, una ridondanza di prodotti che, con i loro packaging, producono inutili rifiuti.

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3. Riusare, riciclare, swappare

Prima di lanciarsi in acquisti compulsivi che nuocciono all’ambiente e al portafoglio, può essere utile guardarsi intorno. Si scoprirà che esiste una rete di mamme desiderose di dare via vestiti, accessori, strumenti usati pochissimo, lontani dall’essere a fine vita. Via libera, dunque, al riuso, al riciclo, allo scambio tramite passaparola, ai negozi dell’usato e ai gruppi social che consentono di reperire oggetti a poco prezzo o in modalità baratto e permettono, così, di evitare inutili sprechi.

4. Evitare il più possibile il babyfood

Una tappa fondamentale per la crescita del bambino e per la quotidianità familiare è lo svezzamento, o più correttamente divezzamento. In questa fase, può sembrare scontato scegliere il babyfood. Dall’omogeneizzato alle farine a un’infinità di altri prodotti presentati per rendere la vita più semplice ai genitori garantendo il massimo, in termini di qualità, al neonato.

In realtà, è possibile evitare del tutto tale tipologia di alimenti. Come? Cucinando facilmente in casa pasti semplici, nutrienti, sani e adatti alla crescita del piccolo. Evitando inutili packaging, sprechi di cibo e di denaro, consentendo di scegliere prodotti locali e di stagione. Poco importa se si propenderà per l’autosvezzamento o per uno svezzamento più tradizionale. Cucinare per il proprio bambino comporterà un dispendio di tempo di poco superiore al semplice acquisto del confezionato (si può, ad esempio, cucinare in quantità maggiori e surgelare) e procurerà maggiori soddisfazioni.

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5. Limitare da subito il consumo di carne

Quando si parla di svezzamento, capita di pensare alle “tabelle di marcia” che consigliano le dosi e gli alimenti da utilizzare e incrementare via via che si procede. Ebbene, si è stimato che sin dai primi pasti, il bambino assume in media due-tre volte il quantitativo di proteine animali che gli sarebbero necessarie per crescere bene. Un’abitudine che si tende a mantenere anche in età adulta e che andrebbe contenuta per questioni ambientali e di salute.

Si tratta di pochi esempi che dimostrano come limitare il proprio impatto come neo-genitori sia non solo possibile, ma anche semplice e risparmioso. Ce ne sono molti altri: qual è il vostro modo di essere genitori green?

Genitori green, 5 modi per limitare il proprio impatto ambientale quando arriva un bebè ultima modifica: 2020-06-29T08:00:48+02:00 da Valentina Tibaldi
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Genitori green, 5 modi per limitare il proprio impatto ambientale quando arriva un bebè ultima modifica: 2020-06-29T08:00:48+02:00 da Valentina Tibaldi

Lettrice accanita e scrittrice compulsiva, trova in campo ambientale il giusto habitat per dare libero sfogo alla sua ingombrante vena idealista. Sulla carta è laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione per la Sostenibilità, nella vita quotidiana è una rompiscatole universalmente riconosciuta in materia di buone pratiche ed etica ambientale. Ha un sogno nel cassetto e nella valigia, già pronta sull’uscio per ogni evenienza: vivere di scrittura guardando il mare.

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