Usa e getta più o meno ecologici, oppure lavabili. Lo spettro dell’offerta di pannolini sul mercato è molto ampio, capace di assecondare i desiderata e le necessità dei neogenitori. Ma i bambini hanno davvero bisogno del pannolino nei primi anni di vita? C’è una corrente di pensiero che sostiene di no. Si chiama Elimination Communication (EC) e indica la possibilità il tenere il bambino senza pannolino, sin dalla nascita, sempre o per qualche ora al giorno.
Con inevitabili ricadute positive sull’ambiente. Si stima, infatti, che nel corso dei suoi primi tre anni di vita un bambino utilizzi circa 6.000 pannolini. Quintali di rifiuti che questo metodo permetterebbe di eliminare a monte.
Dal riciclo dei pannolini si ottengono tessuti, tegole, fertilizzanti e arredi urbani
Elimination Communication, una scelta di vita
Praticata tradizionalmente in diverse parti e culture del mondo, l’Elimination Communication è diventata una realtà e una scelta di vita per un numero crescente di famiglie anche in Europa e in Italia. Una vera e propria filosofia, che si basa sulla convinzione che sin da piccolissimi i bambini siano in grado di comunicare il loro bisogno di evacuazione.
Certo, si tratta di una comunicazione non verbale che, per questo motivo, implica un impegno costante da parte dei genitori nel cogliere i segnali che il neonato- tenuto il più possibile senza pannolino- manda prima di fare i propri bisogni. E così, una smorfia, un particolare movimento, un verso, un’occhiata…diventano avvisi che spingeranno la mamma o il papà a portare tempestivamente il piccolo in bagno. È una comunicazione a doppio senso: con il tempo e con la ripetizione del “rituale”, anche il bambino prenderà confidenza con il meccanismo, determinandone la riuscita.
Un ribaltamento di prospettiva
L’Elimination Communication si basa su un cambio di prospettiva. Il genitore non aspetta il momento giusto per insegnare al bambino a togliere il pannolino e usare il vasino. I genitori si sintonizzano sui bisogni del piccolo, si allenano a riconoscerli e a rispondervi, accompagnando il neonato in un processo basato su ascolto, consapevolezza e fiducia reciproca.
Si legge sulla pagina di Elimination Communication Go Diaper Free Italia: “L’Igiene Infantile Naturale con Elimination Communication (0/18 mesi) o EGV (Educazione Gentile al Vasino, NdR, +18 mesi) non è mai nel nostro approccio riducibile ad un “allenamento” al vasino […]. Tuttavia nei bambini con cui si pratica EC la capacità di trattenere i bisogni, di attendere il luogo ed il momento appropriati, arriva molto prima di quanto si pensi. Questo accade perché, attraverso l’abitudine all’utilizzo consapevole dei muscoli sfinterici, il bambino libero e da subito protagonista attivo, sviluppa una capacità sempre maggiore di esercitare il controllo su di essi, conquistando prima la propria autonomia, preservando e sviluppando le proprie competenze innate. Arriviamo a questo non con l’insegnamento, ma agendo il processo di RICONOSCERE ACCOMPAGNARE APPRENDERE attraverso la FIDUCIA reciproca, coltivando ed espandendo l’attitudine all’ASCOLTO da parte dei genitori insieme a PRESENZA e CONSAPEVOLEZZA”.
Elimination communication, quando e come iniziare?
Alcune famiglie iniziano a praticare EC subito dopo la nascita. La finestra di tempo fra 0 e 4 mesi viene infatti spesso considerata come il periodo migliore per sintonizzarsi insieme al bimbo sul riconoscimento del bisogno di eliminazione. Tuttavia, testimonianza dimostrano che è possibile cominciare a ogni età. Può essere utile iniziare approfittando dell’estate, dato che l’osservazione del bambino nudo aiuta nel riconoscimento dei segnali.
Esistono gruppi di esperti e di confronto online che possono offrire competenze, esperienze e sostegno nel percorso. E che dimostrano che si tratta di un cammino possibile, a patto che ci si metta in gioco con determinazione e con la consapevolezza che non esiste una tabella di marcia, precisa e infallibile. Ci saranno pavimenti, vestiti e magari arredi da lavare. Ci saranno progressi e momenti che verranno percepiti come grandi passi indietro. Ci saranno soddisfazioni e frustrazioni, periodi di stanchezza e sconforto. Per contro, c’è in palio una grande occasione di crescita e di connessione per tutti i membri della famiglia.