Mentre riaprono i battenti molti spazi di cultura, in Italia ci sono cinema e teatri abbandonati che, neppure per questa stagione, torneranno a ospitare spettatori. Ne scopriamo alcuni insieme al sito di urbex Ascosi Lasciti.
Da oggi, lunedì 15 giugno 2020, in Italia, possono tornare in attività svariati luoghi di aggregazione e cultura rimasti per ora ancora chiusi a causa del COVID-19.
Cinema, teatri e simili possono finalmente rialzare le serrande e accogliere nuovamente il proprio pubblico, seppure con le dovute precauzioni igienico-sanitarie e un forte distanziamento interpersonale.
Cinema e teatri abbandonati, paradiso dell’urbex italiano
Non tutti, però, oggi ripartiranno. Per molti locali, in tutto lo Stivale, si tratterà soltanto dell’ennesima stagione senza spettatori, con la polvere ad accumularsi sempre di più su poltrone e macchinari, banconi e pavimenti.
Ospedali abbandonati in Italia, strutture dimenticate che sarebbero state utili in tempo di COVID-19
Per questo eHabitat prosegue la propria collaborazione con Ascosi Lasciti, sito di riferimento in Italia sul tema dell’urbex (esplorazione urbana), e propone un mini-viaggio per immagini e parole alla scoperta di cinema e teatri abbandonati, da nord a sud.
Un momento per gioire di architetture e arredi rimasti (quasi) intatti alla prova del tempo ma, al contempo, per riflettere su edifici inutilizzati da decenni e presidi culturali scomparsi, impoverendo il tessuto artistico nazionale.
Il cinema-teatro in Piemonte, tra crisi industriale e spopolamento
Il giovane esploratore urbano Jonathan Della Giacoma è andato alla scoperta di un ex cinema-teatro in disuso, che sorge in un paese fra le colline del Piemonte, oggi spopolatosi a causa della crisi del settore industriale.
«Questo edificio nacque come teatro fascista del dopolavoro per i dipendenti delle industrie circostanti; successivamente divenne cinema comunale, con sala biliardo e luogo di ritrovo per la gente del posto-racconta- Il suo successo non durò a lungo: alla fine degli anni ’80 calò il sipario per l’ultima volta e chiuse i battenti definitivamente».
Oggi, prosegue Della Giacoma, “nessun manifesto in bacheca annuncia una proiezione e, sul piazzale dove un tempo si riunivano gli spettatori in fila per pagare il biglietto, ci sono solo erbacce e piccoli arbusti”.
Il cinematografo abbandonato tra i monti della Toscana
Con la fotografa Marianna Arduini si va in un piccolo paesino tra le montagne toscane, dove un cinematografo della prima metà del Novecento giace abbandonato ormai da tempo, con gli esterni devastati dall’incuria.
All’interno, però, le sedie in legno della galleria sono rimaste tutte perfettamente al loro posto, con l’arancio delle pareti e degli infissi a contrapporsi ancora al blu delle tende.
«Porte e finestre sono quasi tutte chiuse, tranne una che illumina proprio il palcoscenico, come se fosse un film… come se stessimo aspettando la prossima proiezione -scrive l’autrice- C’è qualche vecchia locandina per terra, e il piccolo bar in toni pastello con ancora i lampadari e i cestelli per il gelato. Sembra di essere in un film anni ’40».
Il teatro nel Modenese “chiuso” dal terremoto del 2012
È ancora Jonathan Della Giacoma ad accompagnarci in un luogo abbandonato di grande fascino: un teatro dell’Opera di una località nel Modenese, che non ha mai riaperto i battenti dopo il terremoto che colpì l’Emilia nel 2012.
Questo è solo uno dei tanti edifici, nel centro storico del paese, resi inagibili e, quindi, dimenticati.
Il lampadario, che ha resistito alle scosse sismiche, continua a decorare sontuosamente la sala principale, dominata dal velluto rosso delle poltrone e dal maestoso sipario.
La struttura, costruita oltre un secolo fa e successivamente rimaneggiata con uno stile più tradizionale, presenta ancora alcuni elementi dello stile Liberty che ne caratterizzò i primi anni di attività: oltre al citato lampadario, all’interno è presente anche una bellissima volta, decorata con motivi floreali, simili a quelli che si trovano a fianco delle porte d’ingresso, anch’esse sormontate da elementi decorativi dell’epoca.
Marche, il cinema all’aperto lasciato al suo destino
Il foto-reporter Francesco Coppari, anche lui appassionato di urbex, ha scovato questo ex cinema già alcuni anni fa, in un paese delle Marche.
Qui, un tempo, c’erano ben quattro sale cinematografiche. Tutte scomparse, oggi.
«Arrivati in zona, osserviamo l’edificio nell’ambiente in cui è collocato e con cui si è fuso: gli esterni sono ormai divenuti proprietà dell’edera che cresce indisturbata su ogni parete -descrive- Ci soffermiamo un attimo a pensare, sotto la brezza mattutina. Chissà quale sarà stata l’ultima proiezione? Quante coppiette si saranno date qui il loro primo bacio?».
Gli interni appaiono in condizioni migliori, con alcune poltrone che sono state addirittura coperte con il cellophane. C’è ancora un vecchio frigo nell’area che fungeva da mini-bar, così come proiettore e pellicole originali si trovano, ben conservate, nella sala proiezioni.
A Napoli, sul set dimenticato de ‘La Squadra’
Lorenzo Jedermann è un giornalista e docente universitario, appassionato di esplorazione urbana. Ed è proprio grazie a questo “fiuto” che ha scoperto, all’interno di un casermone brutalista abbandonato nel Napoletano, quello che è stato il set in cui era ambientato il commissariato Spaccanapoli della serie tv italiana “La squadra”.
«Questo commissariato di ‘cartone’ è vecchio ormai di anni -racconta- Gli interni sono ampi ma avvolti nell’oscurità, si fotografa quel che si può, persino passeggiare è difficile tra calcinacci, rifiuti e pezzi di allestimento crollati».
Rimangono ancora abbastanza in piedi le strutture nel piccolo cortile, così come le facciate finto-antiche dell’edificio. Spicca la targa in onore del vicequestore Lopez: «piuttosto che un omaggio a un personaggio del telefilm sembra la commemorazione postuma di un intero edificio caduto in rovina».