World Meat Free Day 2020

World Meat Free Week 2020: una settimana senza carne per salvare il mondo

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World Meat Free Week 2020: una settimana senza carne per salvare il mondo ultima modifica: 2020-06-14T08:00:09+02:00 da Davide Zarri
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World Meat Free Week 2020 al via. Vegetariani per una settimana, per sensibilizzare l’opinione pubblica a mangiare in modo più consapevole e sostenibile

A cosa sareste disposti a rinunciare per salvare il mondo dalla catastrofe ambientale? Da questo punto interrogativo ha preso il via la World Meat Free Week 2020, la settimana mondiale senza carne, che quest’anno si svolge tra il 15 e il 21 di giugno.

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La giornata mondiale senza carne quest’anno si moltiplica per sette

Vegetariani per sette giorni, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui vantaggi di un’alimentazione a ridotto consumo di carne. Per l’ambiente, in primis, ma anche per la nostra stessa salute.

Una “sfida” per dimostrare a tutti quanti che ridurre il consumo di carne, optando per stili alimentari, e di vita, più salutari ed ecologici, è possibile.

World Meat Free Week 2020 | Sostituiamo la carne con i legumi
Un’alimentazione prevalentemente a base vegetale è più sana e sostenibile

“Abbiamo a cuore la salute del nostro fragile Pianeta e con il tuo supporto potremo fare qualcosa di grande. Partecipando alla World Meat Free Week farai una scelta di salute e sostenibilità, contribuendo a ridurre l’impronta di carbonio tua e dei tuoi amici, familiari, compagni di classe o dipendenti”, si legge sul sito della campagna ‘World Meat Free Week’.

I dati

Con la popolazione mondiale che potrebbe presto raggiungere i 10 miliardi, anche la domanda cibo, carne in primis, crescerà enormemente. È sempre più chiaro a tutti che una tale domanda alimentare non potrà essere soddisfatta a meno di enormi impatti sull’ambiente e sulle già scarse risorse naturali (suolo, acqua, energia).

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Una pessima notizia per il Pianeta. D’altronde la carne, non è un segreto, è l’alimento con l’impronta più pesante sull’ambiente. Il problema sta nella sua grande inefficienza nel trasformare le proteine contenute nei mangimi in proteine animali.

Ma facciamo chiarezza: attualmente un’incredibile quantità di soia e granturco nel mondo viene coltivata al solo scopo di sfamare animali. Tanto che ad oggi la produzione di mangimi occupa circa il 70 per cento dei terreni dedicati all’agricoltura, è responsabile di quasi un quinto delle emissioni di gas serra, e prosciuga quasi un terzo dell’acqua potabile. Mentre il numero degli individui che vive al di sotto il livello di povertà assoluta rimane stabile oltre quota 800 milioni.

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World Meat Free Week 2020 | Intere distese di terra dedicate alla produzione di mangimi

Va da sé che un aumento della domanda di carne potrebbe avere effetti disastrosi sull’ambiente, tra aree vergini sottratte alle foreste per farne campi coltivati, un’impennata delle emissioni di gas serra e sempre meno risorse idriche a disposizione per l’uomo. Senza contare poi l’inquinamento delle acque, la degradazione dei terreni e l’enorme dispendio di energia causato da produzioni agricole sempre più intensive.

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World Meat Free Week 2020 | Migliaia di ettari di foreste vergini vengono trasformate ogni anno in campi coltivati

Tutto questo per produrre una quantità di carne in grado di sfamare un numero di persone ben inferiore rispetto a quanto si sarebbe potuto fare con la soia e il granturco impiegati come alimenti piuttosto che come mangimi.

Salvare il mondo prima di cena? Si può fare

Ecco dunque che ridurre il consumo di carne si rivela una strategia fondamentale per il raggiungimento di numerosi Obiettivi di sviluppo sostenibile, tra cui quelli fondamentali di eliminazione della fame nel mondo e di lotta al cambiamento climatico.

58 miliardi di polli, 1383 milioni di suini, 517 di ovini, 430 di caprini e 296 di bovini: un’autentica mattanza protratta per mano di un’industria zootecnica intensiva che rischia di compromettere la nostra stessa esistenza.

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World Meat Free Week 2020 | Le pessime condizioni degli animali favoriscono la diffusione dei virus

La campagna di sensibilizzazione non pretende che da domani tutti smettano di mangiare carne. Intende però far capire che c’è bisogno che tutti comprendano il significato di consumo consapevole, riducendo drasticamente il consumo di carne, e valorizzando le razze locali e gli allevamenti rispettosi dell’ambiente e del benessere animale.

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Una settimana senza carne, dunque, che faccia da amplificatore a questa sfida che vede coinvolti tutti quanti. Jonathan Safran Foer‎ scriveva che possiamo salvare il mondo prima di cena, perché d’altronde il clima e tutto ciò che di negativo stiamo vivendo è frutto delle nostre scelte che facciamo tutti i giorni. Sta a noi invertire la rotta.

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Classe 1992, di origini bolognesi, ha vissuto i suoi ultimi cinque anni con la valigia in mano. Ambasciatore italiano all’estero, è innamorato della sua terra, con i suoi colori, i suoi odori, i suoi sapori. Laureato in Food System Management all’Università di Bologna, ha una passione per il cibo, le lingue e la politica. Creativo, dinamico, affascinato dall’innovazione ed il cambiamento, nutre un interesse genuino per tutti i temi relativi alla sostenibilità. Alla continua ricerca della meraviglia, sostiene con forza che solo la conoscenza renda le persone davvero libere.

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