Planet of the Humans – Michael Moore punta il dito contro l’associazionismo ambientalista e la green economy

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Planet of the Humans – Michael Moore punta il dito contro l’associazionismo ambientalista e la green economy ultima modifica: 2020-05-17T08:00:51+02:00 da Emanuel Trotto
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Planet of the Humans, il film prodotto da Michael Moore, visibile su YouTube fino al 22 maggio, è un atto d’accusa contro il movimento ambientalista e la green economy. Ma lo è davvero?

Il fatto

Planet of the Humans, è un film che suscita nello spettatore innumerevoli domande. Stiamo perdendo la battaglia contro il cambiamento climatico? Se sì di chi è la colpa? Di leader politici miopi e del capitalismo che guarda unicamente al profitto? Di misure ritenute inadeguate? Tutto questo ci porterà a una possibile estinzione dell’umanità?

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Il commento

Ci si domanda, spesso, al limite della paranoia: ma sto facendo giusto? Soprattutto quando ci si è resi conto che, fino a quel momento, si è assunto un atteggiamento potenzialmente distruttivo. E si cerca di porre rimedio. Ci si organizza, si fanno piani. Ma quella domanda resta sempre lì a perseguitare la nostra coscienza e a disturbare il nostro sonno. Sto facendo giusto? Ho commesso altri errori? Ho peggiorato la situazione anche se mi sto impegnando con tutto me stesso? Delle domande che rimangono, il più delle volte, senza risposta.

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Per quanto riguarda la battaglia contro il cambiamento climatico, per Jeff Gibbs e Michael Moore, la risposta è negativa. No, non si sta facendo il giusto. Anzi rischiamo solo di peggiorare la situazione. Questo è quanto viene presentato nel documentario Planet of the Humans, diretto da Jeff Gibbs e prodotto da Moore. Il film è stato presentato in anteprima al Traverse Film Festival nel 2019. Il 21 aprile del 2020 è stato annunciato che il film verrà postato sul profilo YouTube di Michael Moore, il 22 aprile e sarà disponibile alla visione fino al 22 maggio.

La data di pubblicazione non è stata per nulla casuale. Il 22 aprile è infatti la Giornata Mondiale della Terra, ovvero la ricorrenza annuale organizzata dalle Nazioni Unite nella quale viene celebrato l’ambiente e la salvaguardia del Pianeta Terra. Quale migliore occasione, per Moore, di distribuire un film in cui, sostanzialmente, si sta dicendo che i metodi per salvaguardare il Pianeta sono totalmente infruttuosi?

Michael Moore (a sinistra col microfono in mano) e Jeff Gibbs (al centro), rispettivamente, produttore e regista del controverso documentario "Planet of the Humans".
Michael Moore (a sinistra col microfono in mano) e Jeff Gibbs (al centro), rispettivamente, produttore e regista del controverso documentario “Planet of the Humans”.

Fin dalla sua comparsa il film ha causato enormi polemiche. Film For Action, un sito web che promuove prodotti cinematografici alternativi, dapprima porta avanti la causa del film. Successivamente si dissocia, arrivando a rimuovere il collegamento stesso al film. Un collegamento che è stato ripristinato per evitare che si pensasse di “voler nascondere la verità”.

Non solo. Si sono scatenate pure le ire delle maggiori associazioni ambientaliste. Nello specifico della 350.org di Bill McKibben. Si tratta di un’organizzazione no profit che, tramite campagne e azioni pubbliche di massa, punta a porre fine all’uso dei combustibili fossili. Si tratta per inciso di uno dei tanti organizzatori del Global Strike che si è evoluto nel movimento Fridays for Future.

Il suo fondatore ha così commentato il documentario: «Un video su YouTube accusa me e la mia organizzazione di essere coinvolta nel finanziamento aziendale e che abbiamo ingannato i nostri sostenitori sui compromessi e sui costi della decarbonizzazione della nostra economia. Queste cose sono false». McKibben, nel corso del film, viene additato come una figura ambigua, collegata in qualche modo a una catena di speculazioni. Esse coinvolgerebbero le principali figure della lotta “istituzionale” al cambiamento climatico come Al Gore oppure a George F. Kennedy Jr. E, in cima a tutti, l’ex Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

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In tal senso Planet of the Humans continua un discorso che Michael Moore regista aveva già portato avanti con il suo Fahrenheit 11/9. In esso, più precisamente, puntava il dito contro il Partito Democratico che, tramite una serie di errori strategici, aveva favorito l’ascesa di Trump alla Casa Bianca. In questo film il regista, Jeff Gibbs, si concentra sulla (a suo dire) ipocrisia che gira attorno alla “green economy”. Iniziativa che il governo Obama un decennio fa aveva promosso. La tesi di Gibbs è che la green economy ha portato solo danni. Per esempio, gli impianti che vengono usati per sfruttare le fonti di energia rinnovabile consumano più energia di quanta ne riescano a recuperare. Con una alimentazione data da fonti fossili. Inoltre sarebbero impianti estremamente deperibili, un decennio al massimo.

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L’analisi non lascerebbe, in teoria, adito a commenti. Che invece sono tanti. Soprattutto per quel che riguarda le fonti che utilizza il documentario. Per la maggior parte esse sarebbero lacunose, obsolete o false. Questo ha giustificato il primo ritiro del documentario da parte di Film For Action. Una fra esse fa riferimento al funzionamento dei pannelli solari. Essi dovrebbero (secondo il film) avere una efficienza dell’8%. Il dato in questione è riferito ai pannelli di dieci anni fa. Quelli attuali hanno una efficienza di gran lunga superiore, del 20%. Inoltre, secondo l’associazione, è stato omesso che oggi i costi e le innovazioni dei vari settori della green economy sono molto più bassi rispetto a qualche anno fa.

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 Secondo il regista, in altre parole, se la lotta al cambiamento climatico è un fallimento, sarebbe dovuto a una corporazione di personaggi. Costoro sfrutterebbero l’ignoranza della popolazione. Non vorrebbero dire che, per ottenere il vero cambiamento, significherebbe sacrificare lo stile di vita al quale siamo abituati. L’intento del regista e del produttore erano quelle di suscitare il dibattito. Indubbio che nella comunità scientifica e ambientalista l’effetto è risultato riuscito.

Per quanto inaccurato sotto numerosi punti di vista (basta fare un giro nella rete per accertarsene), Planet of the Humans fa comunque riflettere. Ci fa riflettere sulle scelte anche nel nostro piccolo. Si tratta anch’essa di una visione necessaria. Può portare a ragionamenti realmente costruttivi. E a stare alla larga da congetture fuorvianti.

Scheda film

  • Regia: Jeff Gibbs;
  • Produzione: Michael Moore, Jeff Gibbs, Ozzie Zehner;
  • Interventi: Jeff Gibbs, Nina Jablonski, Oziie Zehner, Richard Heinberg;
  • Origine: USA, 2019;
  • Durata: 100’
  • Temi: CINEMA, GIORNATA DELLA TERRA

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Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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