Le nostre scelte alimentari hanno un impatto significativo non solo sulla nostra salute ma anche su quella dell’ambiente. I dati del resto parlano chiaro: l’adozione di una dieta sana e sostenibile potrebbe consentire di risparmiare fino a 2900 g di CO2 equivalente* al giorno per persona e fino a 200 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno, considerando l’intera popolazione europea.
A partire dalla consapevolezza del ruolo essenziale che la nostra alimentazione gioca sulla salvaguardia del Pianeta si è sviluppato il progetto Su-Eatable Life, iniziativa triennale finanziata dalla Commissione EU, finalizzata a ridurre le emissioni di CO2 e l’impronta idrica relative al consumo di cibo in Europa, intervenendo in particolare sulle mense aziendali e universitarie. Capofila del progetto è la Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) che opererà insieme a greenApes, nota piattaforma social dedicata all’ecosostenibilità, alla Wageninen University (Olanda) e alla Sustainable Restaurant Association (Regno Unito).
L’iniziativa Su-Eatable Life è stata uno dei tanti temi relazionati in occasione del 9° Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione, tenutosi nel Pirelli HangarBicocca di Milano il 27 e il 28 novembre scorsi. L’appuntamento, organizzato dalla Fondazione Barilla, vede da sempre come protagonisti esperti, opinionisti internazionali e giovani ricercatori, che condividono dati scientifici, evidenze e “best practice”, con l’obiettivo di costruire un modello di alimentazione sostenibile, per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
L’evento meneghino ci ha offerto l’occasione per scambiare quattro chiacchiere con Gregory Eve, CEO e co-fondatore di greenApes, permettendoci di conoscere da vicino funzionalità e obiettivi della piattaforma e di comprendere i motivi del suo coinvolgimento diretto nell’iniziativa Su-Eatable Life.
Com’è nata l’idea di creare GreenApes, Gregory?
Come professionisti nel settore vivevamo l’urgenza delle sfide ambientali, ma abbiamo pensato che la ricerca di un miglior equilibrio con il nostro Pianeta potesse essere affrontata con un tono positivo. Siamo partiti dal lavoro accademico di uno dei co-fondatori, Renato Orsato: la maggior parte delle persone nei paesi occidentali dichiara ormai di voler condurre uno stile di vita più sostenibile, ma solo una piccola frazione trasforma questa intenzione in azione. Un divario legato alla mancanza di incentivi a livello personale. Nasce così l’idea di una piattaforma che combini elementi premiali, gioco e interazioni sociali.
A che genere di utenti è diretta la piattaforma? Esiste un identikit di utente tipo?
La community di greenApes è davvero aperta e inclusiva. Del resto, per accedere allo schema premiale bastano semplici azioni come spostamenti in bici o a piedi, mentre nella Giungla (la sezione dedicata allo scambio di idee ed esperienze) il tono delle conversazioni è sempre positivo e c’è spazio per tutti: alcuni iscritti sono davvero fenomenali per il loro impegno verso l’ambiente ma ci sono anche tante persone che stanno muovendo i primi passi. Siamo molto felici di questa varietà di utenti.
Quali sono le peculiarità che distinguono greenApes da tutte altre community in rete?
greenApes è una piattaforma legata specificamente al mondo della sostenibilità in cui gli iscritti possono trovare premi reali. Gli utenti accumulano BankoNuts con le loro azioni positive, ovvero punti che possono essere spesi presso partner legati al mondo della sostenibilità. Ci sono poi sezioni per scambiare idee ed esperienze, ma anche elementi ludici. Un mix di elementi che legano l’interazione digitale con il mondo reale. Infine, siamo molto attenti alla privacy degli utenti: il nostro business model non è basato sulla vendita di dati ma sulla personalizzazione della piattaforma per città e aziende che desiderino coinvolgere i dipendenti in iniziative di Responsabilità Sociale d’Impresa.
greenApes è parte integrante del progetto europeo Su-Eatable Life. In cosa consiste quest’ultima iniziativa e che tipo di obiettivi si vogliono raggiungere?
Su-Eatable Life è un progetto che tocca una delle sfere più importanti della nostra vita, che è anche decisiva dal punto di vista ambientale: il cibo. Lavoreremo con mense universitarie e aziendali per coinvolgere dipendenti e studenti nella scelta di pasti sostenibili, informando e premiando le scelte virtuose con un sistema digitale innovativo. Un progetto sostenuto dall’Unione Europea, coordinato dalla Fondazione Barilla e che coinvolge greenApes insieme alla Sustainable Restaurant Association e all’Università di Wageningen. Sul sito dell’inziativa si trovano tutte le informazioni e le aspettative di impatto. Il progetto ha una forte vocazione internazionale e l’ambizione di crescere in tutta Europa.
Quali sono i benefici che greenApes può effettivamente apportare nella riduzione dell’impatto ambientale legato alla nostra alimentazione?
Su greenApes già oggi gli utenti scambiano molte informazioni su ricette, lotta allo spreco e alimentazione in generale. Con questo progetto ci spingeremo un passo oltre: per le realtà aderenti sarà possibile certificare e premiare la scelta di pasti sostenibili, motivando le persone e gratificando le loro scelte. Tutto questo abiliterà anche delle stime d’impatto, rigorosamente anonime, per misurare l’importanza del cambiamento.
Quali sviluppi futuri prevedi per la piattaforma?
Nei prossimi mesi ci concentreremo sulle integrazioni con app e piattaforme coerenti con la nostra missione, legate ad esempio al mondo della mobilità, dell’energia dell’alimentazione. Gli iscritti potranno così acquisire e spendere punti ancora più facilmente. Lavoreremo anche per rendere più facile ricercare contenuti interessanti condivisi nel tempo dagli utenti. Infine siamo molto contenti della personalizzazione che sarà lanciata ad inizio 2019 per il Comune di Milano e il suo progetto Sharing Cities. Posso anche aggiungere che tante persone ci stanno incoraggiando a lanciare una cripto-valuta, ma non è la nostra priorità. Verrà il momento anche per questo.
Grazie a progetti come greenApes e Su-Eatable Life l’obiettivo di un futuro sostenibile appare più vicino. Ci auguriamo che queste iniziative riescano a sensibilizzare anche quella fetta di popolazione attualmente poco incline a uno stile di vita eco-friendly. Il Pianeta ringrazierà.
* La CO2 equivalente (CO2e) è una misura che esprime l’impatto sul riscaldamento globale di una certa quantità di gas serra rispetto alla stessa quantità di anidride carbonica (CO2) [N.d.R]