Cappas Insectzoo, il museo ‘vivo’ dedicato agli insetti sociali

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Cappas Insectzoo, il museo ‘vivo’ dedicato agli insetti sociali ultima modifica: 2018-09-19T08:00:23+02:00 da Davide Mazzocco
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A Cuba, in Portogallo, un museo-laboratorio per scoprire i segreti di api, formiche e termiti

Sono passati vent’anni da quando João Pedro Cappas e Sousa ha aperto a Cuba, nel sud del Portogallo, l’Insectzoo che porta il suo nome per raccontare ai visitatori l’incredibile mondo degli insetti sociali: api, formiche e termiti. È lo stesso Cappas ad aprirci le porte di questo museo “vivo” che, oltre a divulgare la conoscenza sugli insetti sociali al pubblico, è un centro di ricerca finalizzato alla preservazione delle specie in via d’estinzione e alla conservazione della sapienza degli antichi basata sugli insetti sociali.

Nel 1995 Cappas ha iniziato a studiare i codici Maya scoprendo come le popolazioni dell’America Centrale utilizzassero gli insetti sociali per mantenere il loro ecosistema in buono stato. Le api senza pungiglione erano degli straordinari bioindicatori: quando i Maya dovevano insediarsi in un nuovo territorio valutavano se nella zona vi fosse abbondanza di api. Un’alta densità di api significava che il luogo era fecondo, ideale per la coltivazione.

Quello di Cuba è un museo davvero sui generis: vuoi perché è il frutto di decenni di studi da parte di Cappas, vuoi perché le formiche, le api e altri insetti rari abitano le tre sale di questo spazio in appositi alveari e formicai con una parete in vetro che permette di osservare la loro organizzazione sociale.

Gli alveari presenti all’interno del museo hanno delle bocche che permettono alle api di volare verso l’esterno alla ricerca di fiori. Osservare l’interno dell’alveare è davvero un’emozione. Nelle migliaia di api della colonia Cappas riesce a individuare a tempo di record la regina, successivamente ci mostra le api che con il loro battito d’ali hanno il compito di attenuare l’umidità all’interno dell’alveare. Il loro instancabile battito è assimilabile a quello di un condizionatore. L’alveare è un sistema in continua evoluzione. Il ricambio all’interno della colonia è variabile a seconda delle stagioni: se d’estate un’ape vive 21 giorni, d’inverno può avere una vita di sei mesi.

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La parte relativa alle formiche è altrettanto interessante. La loro divisione dei compiti è ben più ampia di quanto si possa immaginare: accanto alle più note formiche operaie e formiche soldato ci sono le formiche panettiere che fanno lievitare con la loro saliva i cereali portati all’interno del formicaio e lo fanno appese al soffitto in modo che il pane non venga infettato da batteri. Dopo la lievitazione, le formiche si radunano per consumare il prodotto finito. Inoltre, all’interno del formicaio si muovono esemplari che hanno il compito di pulire gli ambienti e portare in superficie gli scarti e le bucce dei cereali consumati.

In uno dei formicai l’entomologo ci fa notare un considerevole monticello di cadaveri: quello che vediamo al confine della teca, nel luogo più lontano possibile dall’ingresso del formicaio è, a tutti gli effetti, un cimitero!

Uno degli aspetti più interessanti della vita delle formiche è il loro senso dell’orientamento. A tutti voi sarà capitato di sbocconcellare un panino in aperta campagna e di notare, dopo pochi minuti, una febbrile attività di trasporto delle briciole cadute a terra. Ai più attenti non sarà sfuggita la rapidità con la quale le formiche riescono a raggiungere l’ingresso del formicaio. A rendere così rapida questa operazione è il liquido liberato da una ghiandola posta sull’addome delle formiche: questo marcatore disegna delle piste che vengono seguite nella direzione contraria quando occorre rientrare nel proprio formicaio.

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Cosa accade, invece, quando non è possibile creare delle piste olfattive? Per la formica del deserto del genere delle Cataglyphis tracciare una pista olfattiva sarebbe una fatica di Sisifo visto che il vento movimenta i granelli di sabbia. Questo tipo di formica ha quindi elaborato un sistema che integra il conteggio dei passi fatti dopo aver lasciato il formicaio con la determinazione della direzione sulla base della rilevazione della polarizzazione della luce.

Una delle colonie presenti nell’Insectzoo di Cuba è quella della Neoponera villosa, dotata di una morsa nelle mandibole che le consente di trasportare gocce di liquido senza romperle. Durante la visita Cappas deposita una soluzione zuccherina attraverso una rete del formicaio e uno degli esemplari, dopo averla sistemata fra le proprie fauci, inizia a trasportare una goccia di sciroppo verso il proprio nido.

Sono 15mila le specie di formiche attualmente conosciute: fra queste una delle più singolari è la formica tagliafoglie del genere Atta che dopo avere tagliato le foglie in superficie, le deposita in apposite camere adibite alla coltivazione di funghi. Quella praticata dalle formiche tagliafoglie è, a tutti gli effetti, una forma di micro-agricoltura. Uno degli effetti collaterali della coltivazione all’interno del formicaio è la produzione di un gas tossico, ma le formiche creano dei canali di aerazione che consentono ai gas di fuoriuscire evitando che l’ambiente diventi insalubre.

Se siete appassionati di entomologia e vi trovate nel sud del Portogallo fate tappa al Cappas Insectzoo di Vila Ruiva, a 8 km da Cuba, nella regione dell’Alentejo. Per informazioni e per prenotare un’eventuale visita di gruppo si può consultare il sito del museo.

Foto Cappas e Pixabay

 

Cappas Insectzoo, il museo ‘vivo’ dedicato agli insetti sociali ultima modifica: 2018-09-19T08:00:23+02:00 da Davide Mazzocco
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Giornalista e saggista, ha scritto di ecologia, ambiente e mobilità sostenibile per numerose testate fra cui Gazzetta, La Stampa Tuttogreen, Ecoblog, La Nuova Ecologia, Terra, Narcomafie, Slow News, Slow Food, Ciclismo, Alp ed ExtraTorino. Ha pubblicato numerosi saggi fra cui “Giornalismo online”, “Propaganda Pop”, "Cronofagia" e "Geomanzia".

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