Afidi e formiche, che relazione esiste tra loro? Perché la formica viene considerato un instancabile lavoratore?
Afidi e formiche, quale relazione esiste tra loro?
Rimedi naturali contro i pidocchi delle piante
Spesso i lavoratori instancabili vengono paragonati ad un gruppo di insetti che nell’immaginario comune sono identificati come resistenti e infaticabili: le formiche. La maggior parte delle persone, però, che osservano questi simpatici animali dimenarsi tra una pianta e l’altra, salire e scendere dai tronchi di alberi da frutto e correre così freneticamente da un angolo all’altro del nostro orto, poco sanno realmente della complessità del loro lavoro e soprattutto della loro società, considerata dagli entomologi una delle più articolate ed efficienti del mondo animale.
Sarebbe interessante spendere qualche migliaia di pagine per raccontarvi cosa sono in grado di fare e come efficientemente realizzano strutture complesse, ma non abbiamo molto tempo, quindi considerato il tema di oggi, vi sveleremo uno dei molti stratagemmi che le formiche eseguono per lavorare meno ed avere una maggiore resa.
Vi sarà già capitato di vedere molto “formicolare” sulle piante del vostro orto e soprattutto nelle zone delle gemme sia a fiore che a frutto. Solitamente le formiche sono molto attive proprio in quelle zone dove però troviamo associata un’altra specie di insetto, molto piccolo, da molti definito come “pidocchio”. Quest’ultimo in realtà è un insetto, afide, che è in grado di nutrirsi della linfa contenuta nelle gemme e nelle piccole foglie grazie ad un apparato boccale pungente succhiante.
Ora, ad uno sguardo un po’ fugace potremmo dire che le formiche avanzino in quelle zone per nutrirsi degli afidi grassi di linfa? Invece le nostre solerti amiche fanno molto di più! Gli afidi, pungendo con il loro stiletto, bucano i canali di linfa e ne traggono il liquido, questo fluido tra le pareti del canale è sotto pressione perché risale tutto il tronco per arrivare alle gemme, quindi non appena ha libero sfogo esce in maniera piuttosto violenta, riempiendo in pochi secondi l’addome dell’afide, quest’ultimo, per sua fortuna (altrimenti esploderebbe) presenta sulla parte finale dell’addome due piccoli canali che secernono il fluido zuccherino in eccesso. Questa linfa, che viene filtrata all’interno del corpo dell’animale, esce tramite questi due sifoni carica di zuccheri, producendo quello che viene definita melata.
Le formiche che fino a questo momento sono rimaste in attesa possono recuperare senza nessuno sforzo queste gocce zuccherine e trasportarle così nel proprio nido. Tutto a costo zero. Ma non si fermano qui, perché le formiche sono in grado di effettuare una vera e propria “mungitura dell’afide”, con le loro zampe pigiano l’addome del piccolo animale stimolandolo a produrre le gocce zuccherine, e per fare le cose come si deve, tutte le formiche del gruppo difendono il lavoro degli afidi da qualsiasi predatore, sono in grado infatti di allontanare anche grosse coccinelle, che sono notoriamente predatrici fameliche di afidi.
Oggi quando diremo a qualcuno che lavora come una formica alluderemo anche alla sua astuzia.
Buona festa del 1° Maggio a tutti e da parte di tutto il nostro staff.