Il Monviso. Uno degli angoli più belli e suggestivi dell’arco alpino Piemontese e di tutta Italia. Non a caso, nel 2013, l’area è entrata di diritto nel novero delle Riserve della Biosfera Nazionale e Transfrontaliera (in quanto coinvolge anche la Francia) del programma Unesco MaB (Man and Biosphere). In tutto il mondo sono 651 le Riserve della Biosfera, di cui il Monviso è il tredicesimo ad essere stato insignito di questo prezioso titolo in Italia.
L’assegnazione di questo riconoscimento è riconducibile innanzitutto al preponderante carattere naturalistico del territorio, che ne fa un perfetto ‘scrigno’ per la tutela e conservazione degli ecosistemi. In secondo luogo, per la grande ricchezza storica e culturale di tutta l’area in cui si respirano più di duemila anni di storia: dalle vestigia dell’antica Roma ai borghi medievali, dai castelli rinascimentali ai luoghi dove si è costruita l’unità d’Italia. Inoltre, le fertili pianure lungo il Po e le colline hanno visto negli anni l’innovazione agricola e si sono trasformate in un inestimabile patrimonio per la produzione agroalimentare e viti-viniticola.
«La certificazione UNESCO viene rilasciata agli Stati che si impegnano a gestire aree territoriali nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, con il pieno coinvolgimento delle comunità locali», In un articolo de La Stampa, Gian Luca Vignale, assessore regionale ai Parchi e alle aree protette, specifica: «Il riconoscimento ottenuto è la migliore risposta al grande impegno profuso dal sistema delle Aree protette regionali e da tutte le amministrazioni coinvolte per l’implementazione di un progetto carico di significato e finalizzato ad orientare la gestione degli ecosistemi naturali, promuovendo la compatibilità tra uomo e habitat naturale».
Non solo Riserva della Biosfera nel 2013. Nel 2014 è diventato Bandiera Verde di Legambiente e, dal 2015, il Monviso è anche Parco Naturale. I territori dell’ex Parco del Po Cuneese, il Bosco dell’Alevè in Valle Varaita e l’Oasi di Prà-Barant in valle Pellice formano così il nuovo Parco naturale del Monviso. Verranno inoltre istituite la Riserva naturale dei «Laghi di Tour Real», che comprende la zona intorno l’omonima cima che vede la presenza di alcuni laghi alpini (i laghi Nero e Bleu ed i laghi Bes al col Longet) circondati da importanti torbiere di quota in val Varaita e la Riserva naturale della Grotta di Rio Martino in valle Po.
Come spiega Marco Gattinoni, referente dell’Associazione Culturale Sassi Vivaci per la promozione del turismo sostenibile e del marchio Monviso Piemonte: “Monviso Piemonte da sempre ha creduto e crede nelle potenzialità turistiche delle valli del Monviso. Adesso ci auguriamo che, appena il nuovo Ente di Gestione si sarà insediato esso potrà, oltre a tutelare il territorio, promuovere finalmente una scelta di turismo consapevole e duraturo ispirato ai criteri di sostenibilità ambientale delineati nella recente nomina a MabUnesco dell’area del Monviso. Noi saremo qui a stimolare e a tifare per il cambiamento.”
Molteplici sono le attività all’aria aperta in chiave di sostenibilità ambientale che si possono svolgere nelle splendide valli del Monviso: trekking, ciaspolate, giri in mountain bike, fotografia naturalistica, visite culturali ai castelli del Saluzzese, alle abbazie e alle città d’arte. Senza dimenticare i gustosi itinerari eno-gastronomici tipici di queste terre. E a proposito di gastronomia, tra le iniziative del progetto Monviso Piemonte vi è anche quello del paniere del Gusta Monviso, atto alla riscoperta dei cibi sani e genuini e che raccoglie tutte le realtà certificate biologiche del territorio del Monviso.
Vale davvero la pena di vivere (e non solo visitare) queste superbe valli e di usufruire, ovviamente nel senso migliore del termine, di tutte le meraviglie che il Parco Naturale del Monviso ed il suo ecosistema hanno da offrire.
« Immagina posto verticalmente uno di quei pugnali triangolari con cui solevano talvolta sbudellarsi i nostri padri; supponi quindi che si giri una delle costole del medesimo infino a che venga a porsi nello stesso piano verticale contenente un’altra costola, ed avrai un’idea della forma del Monviso. »
In ogni momento il montanaro e sopravvissuto con il sole e con la neve, con il caldo e con il freddo, con la siccita e con le alluvioni, in sicurezza e con le frane, e stato sempre qui in montagna vigile e attento presidiandola anche nell’interesse di chi oggi con l’istituzione del parco naturale del Monviso ha firmato l’omicidio politico dei montanari residenti.
[…] Sono passati più di due anni da quando l’ente di gestione del Parco del Po e della Collina torinese – con la progettazione di Istituto SiTi, il contributo di Gruppo IREN e il supporto di SMAT e GTT – candida a diventare riserva di biosfera l’area orientale metropolitana di Torino. Poi la stesura del dossier e la presentazione della candidatura, e oggi finalmente il punto d’arrivo (o di partenza?) con l’ingresso nella Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera che conta, attualmente, 620 riserve in tutto il mondo. […]