E’ il Mese della Mobilità Dolce, rivalorizzare il passato per mantenerlo presente

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E’ il Mese della Mobilità Dolce, rivalorizzare il passato per mantenerlo presente ultima modifica: 2016-03-03T08:00:58+01:00 da Stefano Angiolillo
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Mese della Mobilità Dolce (6 Marzo-6 Aprile), un modo per rendere di nuovo vive le vecchie ferrovie e interrogarsi sui nuovi sistemi di mobilità sostenibile

È giunto alla sua IX edizione il Mese della Mobilità Dolce, l’iniziativa promossa da Co.Mo.Do. (Confederazione per la Mobilità Dolce) intesa a far riscoprire alle persone le tratte ferroviarie storiche che, in molti casi, sono ormai in decadenza perché abbandonate.

Ma che cosa vuol dire mobilità dolce? Mobilità dolce significa spostarsi utilizzando soluzioni eco-sostenibili a vantaggio dell’ambiente quali la bicicletta, il camminare, la fruizione di veicoli elettrici e, per i piu’ nostalgici, l’andare a cavallo!

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Dal 6 marzo al 6 aprile 2016 sono molte le iniziative sparse in  tutta Italia dedicate a questo importante evento culturale ed ambientalista. Il primo giorno verrà inaugurato con un viaggio in treno lungo la tratta Sulmona-Carpinone, organizzato dalla Fondazione FS e dall’Associazione LeRotaie Molise, la quale continuerà a proporre viaggi storici durante tutti i giorni della manifestazione. Il calendario è ricco di eventi e, sfogliandolo, è possibile informarsi su tutte le attività proposte regione per regione. I chilometri di ferrovie dismesse o poco utilizzate in Italia sono oltre 6000 e possono tornare a vivere grazie alle rievocazioni storiche, i progetti e i dibattiti programmati in questo speciale mese a loro dedicato. L’obiettivo prefissato è quello di fare in modo che queste importanti vie di comunicazione tornino ad essere viste come parte integrante e culturale del territorio e non solo come testimonianze di tempi passati ormai obsolete.

In concomitanza con il Mese della Mobilità Dolce è inoltre ripartito il Treno Verde di Legambiente per sensibilizzare sui temi dell’inquinamento atmosferico e acustico, della mobilità a basso impatto ambientale e della rigenerazione urbana con le Smart Cities. Il treno è partito il 26 febbraio da Novara e, fino al 9 di aprile,  viaggerà per tutto lo stivale fino a giungere a Cosenza, tappa finale del suo percorso.

Treno verde - mese della mobilità dolce
Il Treno verde di Legambiente

Scopo del suo tour è quello di raccontare delle esperienze virtuose anti-smog messe in atto dai comuni piu’ virtuosi e lungimiranti che hanno scommesso sulla rigenerazione urbana, sul verde urbano, sull’efficienza energetica e sulla mobilità sostenibile. Esempi brillanti di questa intelligente politica sono, per citarne solo alcune, la città di Pesaro con la sua bicipolitana (comprensiva di 78 km di piste ciclabili e 11 percorsi pedonali) e la città di Potenza con la sua green station, una volta stazione abbandonata e oggi riqualificata come luogo di incontro e partecipazione sociale.

A Torino, il Museo A come Ambiente sarà partner didattico dell’evento sostenendo con entusiasmo l’iniziativa della campagna. Sono inoltre molteplici i casi di vecchie ferrovie smantellate a favore di nuove aree verdi o di piste ciclabili in modo da tornare ad essere motivo di transito e di viaggio per il popolo della mobilità leggera ed ecocompatibile.

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Mese della Mobilità Dolce, far rivivere le vecchie ferrovie abbandonate

Il viaggio sul treno vuole essere anche occasione di incontro per riflessioni ed approfondimenti sull’economia civile, le smart cities e la riconversione di aree urbane ad eco-quartieri. Tutto attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, sempre piu’ presenti ed attenti ai servizi e ad un tipo di trasporto pubblico e ciclopedonale sicuro ed efficiente.

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Gli eco-quartieri rappresentano un modello sempre più forte di sviluppo di città futura, e non è stato certamente casuale che la scelta di alcune tappe toccate dal Treno Verde sia caduta su Comuni come le già citate Pesaro e Potenza. Di pari passo e in maniera imprescindibile ‘viaggia’ lo sviluppo di una mobilità nuova, sempre più dolce, magari più lenta, ma che ci porta inevitabilmente a riconsiderare noi stessi come i semplici ospiti di un territorio.

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Classe 1985, da sempre appassionato di fotografia amatoriale e di tematiche ambientali e naturalistiche approda, dopo diverse esperienze lavorative e di volontariato in differenti campi, alla redazione di eHabitat nel dicembre del 2015. Specializzato come 'tecnico superiore per l'organizzazione e il marketing del turismo sostenibile e accessibile', si augura di contribuire, anche solo in minima parte, alla divulgazione degli interessanti quanto importanti temi inerenti all'ambiente e alla sua difesa.

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