Il 12 dicembre si è conclusa la la COP21, ovvero la XXI Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico.
Il vertice, che si è svolto a Parigi, ha visto i rappresentati delle nazioni del mondo riuniti intorno a un tavolo per decidere una politica comune e coordinata per limitare gli effetti negativi del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Il summit si è protratto faticosamente verso una trattativa tra interessi contrapposti e ha infine prodotto un accordo condiviso che apre nuovi scenari per le politiche ambientali.
Per l’occasione il celebre artista danese Olafur Eliasson ha voluto sbalordire l’opinione pubblica e richiamare i potenti riuniti a Parigi puntando l’attenzione in maniera piuttosto eclatante sui reali rischi cui tutti andiamo incontro, in qualunque luogo del mondo, se non si corre immediatamente ai ripari.
Ha quindi creato, in Place du Panthéon, l’installazione “Ice Watch“, formata da 12 grossi blocchi di ghiaccio. Cento tonnellate di iceberg della Groenlandia nel cuore di Parigi. Il ghiaccio è stato raccolto in un fiordo e, con l’aiuto del geologo Minik Rosing, trasportato nella capitale francese. Giunto a destinazione, è stato disposto in cerchio, a formare un orologio. Lo scioglimento dell’iceberg è inesorabile, presto sarà solo acqua. Il tempo passa e la stessa cosa accadrà al Pianeta Terra se la temperatura supererà la soglia di guardia.
La COP21 si è conclusa con alcuni compromessi e molti propositi. I partecipanti mirano a contenere l’aumento della temperatura media al di sotto dei 2 gradi rispetto all’era pre-industriale, con un ulteriore impegno a fare quanto possibile per limitare l’incremento a 1,5 gradi.
Dovranno comunicare periodicamente i progressi raggiunti (una prima verifica globale dei risultati è programmata per il 2023) a cadenza quinquennale.
In base all’accordo, inoltre, i Paesi più ricchi dovranno rendere disponibili nuovi fondi a sostegno dei paesi in via di sviluppo per supportarli nella lotta contro il cambiamento climatico. E, soprattutto, si è sottoscritto l’impegno comune a contrastare gli effetti del cambiamento climatico in modo da limitare i danni alle persone ed al territorio, sviluppando sistemi di allerta e pianificando interventi e valutazione di rischi.
L’istallazione di Eliasson è come una secchiata di acqua gelida che ci riporta alla realtà concreta dei fatti. Che sia chiaro per tutti, anche per i partecipanti alla COP21.
Foto e video da ilpost.it
oggi ho scoperto alcuni articoli interessanti , poi Cherasco mi ricorda la mia passione, libri e la carta.
LA CARTA che faccio a volte la uso per i libri che costruisco e potrei farne una piccola mostra un giorno
http://www.robertozanello.it