“Mostrargli le stelle è aiutarlo a sognare ancora”. T. Cohen
Una frase piena di significato e di amore per l’umanità e soprattutto per il Pianeta. Queste parole le ha pronunciate Thierry Cohen, un fotografo che ha deciso di portare avanti un progetto fantastico e ambizioso: mostrare a un “abitante della città” l’universo stellato che esiste, splendido, sopra la sua testa.
Se l’epitaffio sulla tomba di Kant recita “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me” è perché ai tempi della sua “Critica della ragion pura”, alla fine del 1700, probabilmente il cielo stellato era uno spettacolo meraviglioso e incombente.
Oggi invece se non saliamo in alta montagna ad agosto o non ci avventuriamo in aperta campagna a gennaio, è molto difficile cogliere quell’immensa, magica pioggia di stelle.
Cohen lo ha fatto per noi in queste foto assolutamente surreali e nello stesso tempo, iper-realistiche. Sembrano città incantate, cristallizzate in un universo silenzioso e luminoso. Tacciono per far emergere la frequenza e la luce del creato, del nostro amato Pianeta.
Il fotografo è riuscito a realizzare queste immagini con una tecnica particolare chiamata “giorno per la notte” basata sulla sotto-esposizione e particolari filtri a densità neutra che consente di vedere un paesaggio notturno senza luci artificiali. Ha quindi ritratto i monumenti e gli skyline simbolo di una città, poi ha aggiunto un cielo notturno fotografato in un luogo isolato ma sulla stessa latitudine.
L’inquinamento luminoso e dell’aria, quello acustico, hanno allontanato definitivamente l’uomo della metropoli dalla natura e dalla sua bellezza, dal suo vero volto.
Il progetto di Thierry Cohen vorrebbe ricordare a ciascuno di noi dove viviamo. Cosa c’è aldilà della coltre che stiamo contribuendo a creare. Quella barriera che ci separa dalla nostra stessa essenza.