nutrire il pianeta

Nutrire il pianeta, un libro-kolossal da regalare a Natale

in Alimentazione
Nutrire il pianeta, un libro-kolossal da regalare a Natale ultima modifica: 2024-12-17T00:22:29+01:00 da Davide Mazzocco
da

Nutrire il pianeta di George Steinmetz è un viaggio nei campi, nei pascoli, negli allevamenti e nelle acque alla scoperta del cibo che consumiamo

Da dove viene il nostro cibo? Nutrire il pianeta di George Steinmetz e Joel K. Bourne Jr. sta ai libri come i kolossal stanno al cinema. Se in passato tutti conoscevano la provenienza del cibo perché erano contadini o perché acquistavano direttamente dai produttori, oggi la globalizzazione ci ha resi inconsapevoli consumatori di una filiera lunghissima, spesso intercontinentale.

Nutrire il pianeta è una straordinaria operazione di giornalismo investigativo che ci porta in giro per il mondo alla scoperta di campi, piantagioni, pascoli, allevamenti e acque dolci e salate che forniscono all’umanità il cibo necessario alla propria sopravvivenza.

La fame mangia i bambini, la crisi climatica tra le cause

Le contraddizioni dell’economia del cibo

Le immagini di Steinmetz registrano il sovradimensionamento e il sovraffollamento dei campi e degli allevamenti necessari a nutrire gli 8 miliardi di abitanti della Terra. Il suo sguardo – prevalentemente aereo – conduce i lettori alla Fazenda Piratini che in Brasile produce soia su un territorio di 250 kmq. Steinmetz si sposta nei campi degli Amish che, coerentemente con le proprie regole religiose, continuano a raccogliere il mais senza l’ausilio di mezzi meccanici e utilizzando la forza animale per trasportare i grossi carichi.

Dalla trebbiatura dell’orzo in Ladakh ai campi di quinoa sulle rive del Lago Titicaca, dalle risaie cinesi agli uliveti andalusi, dalle piantagioni di tè del Kerala ai mandorleti californiani, dai bananeti della Costa Rica alle eterogenee piantagioni di patate peruviane, le immagini di Nutrire il pianeta sono, allo stesso tempo, una gioia per gli occhi e uno stimolo per i neuroni.

10 billion – What’s on your plate? Come nutrire il pianeta nel 2050

L’economia del cibo è fatta di grandi contraddizioni. All’alba del XXI secolo convivono i 330 kmq di serre della Sierra de Gador che forniscono frutta e verdura a mezza Europa e le lavoratrici del Kerala che rompono a mano i gusci degli anacardi, i 170 kmq di allevamenti di gamberi di Sumatra e la pesca tradizionale di Mauritania e Senegal, i caseifici da 8000 capi di bestiame statunitensi e gli allevamenti di 40 mucche delle Alpi Svizzere, gli avveniristici recinti nei fiordi norvegesi dove crescono i salmoni e le tradizionali almadrabe con cui si pescano i tonni rossi nei passaggi dall’Oceano Atlantico al Mar Mediterraneo, i macelli da 6000 capi al giorno del Texas e quello familiare di uno storico negozio belga.

Cibo e coltivazioni nell’epoca del surriscaldamento globale

Un reportage sulla globalizzazione del cibo

Il fotografo George Steinmetz è stato anche incarcerato quando, con il suo parapendio, ha sorvolato un allevamento di bovini da 100.000 capi nella contea di Finney, in Kansas. Il libro edito da Apogeo lascia parlare le immagini, mettendo a nudo le criticità di un’industria alimentare che deve affrontare una sfida senza precedenti, quella di dover produrre “dal 60 al 70% di cibo in più entro il 2050 su meno terra, con meno agricoltori, con meno acqua e temperature più elevate”. Tutto ciò dovrà andrà fatto in una fase storica in cui “siccità, inondazioni e ondate di calore più frequenti devastano i nostri campi” e in un contesto globale in cui risulta fondamentale preservare “le foreste, gli oceani, i terreni, gli impollinatori o il clima da cui dipende tutta la vita”.

Come spiega Michael Pollan nella prefazione, per risolvere “il più grande problema che l’umanità abbia mai affrontato”, occorre rivoluzionare il nostro approccio al cibo. Il 40% delle terre coltivabili sono riservate ai mangimi e ai foraggi per il bestiame, le opzioni del vegetarianismo e del veganismo sono le soluzioni per la salute del pianeta e dei suoi abitanti.

Libro capace di coniugare la bellezza dei libri fotografici con l’approfondimento della saggistica, Nutrire il pianeta è il frutto di quindici anni di viaggi in 36 Paesi e 5 continenti. Un’opera che, nell’ultimo capitolo, offre uno sguardo sul futuro di un’agricoltura che dovrà fare i conti con la scarsità idrica e il crescente impoverimento dei suoli agricoli.

[In copertina Sułoszowa, nel sud della Polonia | Fotografia maggio 2022 di George Steinmetz]

Nutrire il pianeta, un libro-kolossal da regalare a Natale ultima modifica: 2024-12-17T00:22:29+01:00 da Davide Mazzocco
Tags:
Nutrire il pianeta, un libro-kolossal da regalare a Natale ultima modifica: 2024-12-17T00:22:29+01:00 da Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, ha scritto di ecologia, ambiente e mobilità sostenibile per numerose testate fra cui Gazzetta, La Stampa Tuttogreen, Ecoblog, La Nuova Ecologia, Terra, Narcomafie, Slow News, Slow Food, Ciclismo, Alp ed ExtraTorino. Ha pubblicato numerosi saggi fra cui “Giornalismo online”, “Propaganda Pop”, "Cronofagia" e "Geomanzia".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verra pubblicato

*

Ultimi articolo di Alimentazione

Go to Top