Ecco come realizzare in poche e semplici mosse profumatori naturali per armadi in vista del cambio di stagione. Addio tarme e cattivi odori.
Passata l’estate è giunto il momento di realizzare i profumatori naturali per gli armadi. Ecco qualche consiglio utile.
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Il cambio di stagione e con esso quello degli armadi è ahimè alle porte. L’estate, almeno nel Nord dell’Italia, non è stata favolosa, ma l’autunno – quello vero – sta arrivando. Il momento di riporre costumi da bagno, magliette, bermuda e pareo colorati è quindi giunto. Dopo aver fatto un milione di lavatrici e stremati esserci detti, che no, stirare prima di riporre i vestiti estivi non è una buona idea, eccole lì le scatole da chiudere! Le nonne avevano la bella abitudine di raccogliere durante le passeggiate in luglio e agosto mazzolini di lavanda da riporre poi fra la biancheria. Se non siete stati così solerti e avete attraversato i sentieri di campagna alla spasmodica ricerca di una tacca di collegamento 3G per inviare un selfie, allora dovete correre ai ripari.
Cominciamo dalle tarme. Le tarme dei vestiti sono piccoli lepidotteri, farfalle, della famiglia Tineidae. Esse depongono le uova fra i tessuti dei nostri armadi. Alla schiusa le larve per crescere si nutriranno delle fibre che le accolgono, et voila il buco! Le essenze naturali, come la lavanda appunto, svolgono una duplice funzione: profumano e tengono a bada gli insetti. Quelle che per noi sono gradevoli profumazioni, sono sgradite agli insetti che scelgono per deporre le proprie uova altri ambienti. Quali essenze utilizzare? La più conosciuta in assoluto è la canfora, veniva estratta da un albero Cinnamomum camphora, ma oggi è di produzione di sintesi un po’ come la naftalina, molto efficace, ma tossica e puzzolentissima. Le alternative naturali ci sono e sortiscono effetti altrettanto efficaci.
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Potete iniziare da piante officinali reperibili in giardino o dall’ortolano: alloro, menta, timo e rosmarino. Fatene dei bei mazzolini, avvolgeteli in una garza o in un meno poetico pezzo di carta da cucina e riponetelo in fondo alle scatole o ai cassetti. Avete voglia di qualcosa di più aromatico? Allora potete sbizzarrirvi fra gli scaffali del droghiere – ma esistono ancora ? – o dell’erborista. Cannella, chiodi di garofano, anice stellato, bacche di ginepro, mirto, pepe, semi di cumimo, ma anche una stecca di vaniglia! Qui dovrete porre maggiore attenzione perchè le dimensioni sono ridotte e la prossima estate sarebbe spiacevole ritrovarsi fra gli short spezie varie. Bisogna attrezzarsi un minimo con garze o il tulle dei confetti, magari un bel nastrino e il gioco è fatto, realizzate il mix che più appaga il vostro olfatto, siate generosi nelle dosi e realizzate un sacchettino che lo contenga.
Fate un nodo al fazzoletto, passate in erboristeria uscendo dall’ufficio.