The Water Tanks Project, le cisterne per l’acqua di New York, ridipinte da artisti, ricordano che in Africa non c’è acqua.
The Water Tanks Project nasce da una promessa fatta sette anni fa in Etiopia dalla regista Mary Jordan alla tribù africana che la accudì e la curò quando, durante le riprese di un documentario, fu colta da un grave malore.
Prima di tornare negli Stati Uniti Mary promise -appunto- che avrebbe cercato di fare tutto il possibile per attirare l’attenzione mondiale su uno dei più terribili problemi che l’ Africa si trova a dover affrontare: la scarsità d’acqua.

New York, agosto 2014: prende vita ed esce allo scoperto un grande, fantastico progetto: “Water Tank Project, art above New York, water above all”.
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Mary ha mantenuto la sua promessa; è lei l’ideatrice e la fondatrice di questa gigantesca campagna informativa sulla mancanza d’acqua in Africa portata avanti con il supporto di migliaia di artisti che dipingeranno, coloreranno e reinterpreteranno le mitiche cisterne d’acqua newyorkesi.

Ma cosa sono i Water Tanks? Si tratta di vecchie cisterne per l’acqua costruite sui tetti degli edifici di Manhattan più di un secolo fa. Oggi sono un’icona, fanno parte del tipico “skyline” di New York.
Pare ce ne siano tra i 10000 e i 15000 e sono fondamentali per il sistema di erogazione dell’acqua della città.
Pensiamole tutte ridipinte dagli artisti, come un grande museo a cielo aperto, dove creativi come Jeff Koon, Andy Goldsworthy, Marilyn Minter… (solo per citarne alcuni) si faranno ambasciatori di questa causa importantissima e cercheranno di diffondere questo messaggio a milioni di persone.
Tutti potranno prendere parte all’iniziativa, donando e inoltrando il progetto anche attraverso i principali social network. E New York si presenterà con una veste tutta nuova, ancora più affascinante e intrigante.

