Riciclare i regali di Natale è un fenomeno in aumento tra la popolazione italiana. Si tratta di una pratica che può far bene all’ambiente?
Non gradito, considerato inutile, già posseduto e quindi semplicemente doppio, complicato da utilizzare, di taglia sbagliata. I motivi per cui si decide di riciclare i regali di Natale sono tutto sommato comprensibili. E dopo la festa – si sa – è tempo di re-gifting.
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Da un’indagine effettuata dalla Coldiretti è emerso che 1 regalo su 3 si appresta ad essere riciclato. Ciò significa che più di un Italiano su tre riciclerà il regalo trovato sotto l’albero di Natale. Dall’anno scorso i “riciclatori” sono aumentati del 3%, anche per effetto della crisi.
Nonostante tutto, c’è però uno zoccolo duro di Italiani che dichiara di non aver mai riciclato un regalo e non lo farà mai. Se dunque più del 33% della popolazione darà il via a questa per molti aspetti ecologica operazione, vi presentiamo 4 modi per riciclare i regali:
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L’opera di riciclo non è poi così complicata. Il canale più utilizzato soprattutto dai giovani è internet e i suoi siti specializzati per la compravendita e le aste. Anche i social sono utili a diffondere un annuncio con tanto di fotografie e di contatto diretto e immediato tra le parti. Molto di tendenza e sempre più frequentate sono poi le piattaforme dedicate alla sharing economy dove è possibile effettuare il baratto. Oltre alle vendite digitali, vanno alla grande anche i mercatini dell’usato veri e propri che ormai sorgono in molti angoli delle città.
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In alcuni casi il punto vendita permette di cambiare il regalo con altro, un oggetto più gradito o della taglia esatta e quando ciò non è possibile si può richiedere un buono da spendere in futuro.
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C’è anche la possibilità di dare il regalo il beneficenza alle persone che potrebbero trarre vantaggio da ciò che per noi è invece inutile o superfluo. Un esempio emblematico è la grande quantità di giocattoli ricevuta dai bimbi. Molte associazioni e persino le scuole possono ritirare e utilizzare con piacere oggetti in buono stato.
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Infine, il regalo può essere conservato per essere donato alla prima ricorrenza. Questa ultima possibilità rappresenta il caso più conosciuto e poco apprezzato del regalo riciclato. La maggior parte delle persone si dichiara addirittura sdegnata. Potrebbe invece essere considerata una delle tante usanze che concorrono a fare bene all’ambiente evitando di alimentare i consumi quando in realtà non esiste una vera e propria necessità.
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E se invece da donatori desiderate che il vostro presente non venga riciclato le possibilità sono due: o vi informate per tempo sui gusti e sui desideri dei destinatari, a discapito però dell’effetto sorpresa, oppure puntate sui prodotti dell’enogastronomia locale. Come sostiene la Coldiretti «I prodotti enogastronimici alimentano i momenti di convivialità e rappresentano una tradizione consolidata del Belpaese».
Non demonizziamo dunque i regali riciclati e non sentiamoci in colpa se ci capita di doverne riciclare uno o più di uno. L’importante è che tornino utili e facciano felici chi li riceve. Siete d’accordo? Cosa ne pensate?
