L’arte di impacchettare oggetti e doni con un quadrato di stoffa è diffusa nel Paese del Sol Levante ma può diventare anche in Occidente una strategia ecosostenibile da praticare nello scambio dei regali sotto l’albero (e non solo).
Furoshiki è il nome della tecnica giapponese utilizzata per trasformare un rettangolo di stoffa in un pratico involucro.
Adoperato per trasportare bento (il tradizionale vassoio contenente le pietanze per un pasto), vestiti o altri oggetti, è ideale come alternativa eco-friendly per impacchettare i regali.
Furoshiki: cos’è
Tradizionalmente viene realizzato usando stoffe di forma quadrata di vari tessuti, tra cui soprattutto cotone, seta e rayon. Pur non esistendo dimensioni standard, quelle più comuni sono pari a 45 cm per lato. Possono essere a tinta unita o presentare stampe con fantasie tipicamente orientali.
Anticamente questi foulard annodati erano utili per contenere abiti puliti da portare nei bagni pubblici. Attualmente anche per i giapponesi questa tecnica è il simbolo del contrasto allo spreco e del riciclo creativo. Si può, infatti, dare così una seconda vita a pezzi di stoffa avanzati.
Furoshiki: pacchi regalo fai-da-te
Quest’arte tradizionale nata nel Paese del Sol Levante può diventare un’abitudine per i consumatori eco-friendly soprattutto durante il periodo delle feste. Anziché sprecare carta e altri involucri per il packaging dei regali, si può proporre un pacco originale, decisamente zero waste, facile e veloce da realizzare.
Per preparare questo incarto alternativo è necessario adoperare una stoffa con fantasia e dimensioni desiderate. Dopo aver disteso il tessuto su di un piano, porre il regalo al centro. Quindi avvicinare gli angoli della stoffa e annodarli al centro con un fiocco morbido.
In alternativa, questa tecnica si rivela utile anche per avvolgere una bottiglia di vino da offrire in caso di invito a cena oppure per improvvisare un’inusuale shopping bag.