Bibite con insetti. Alcuni coloranti naturali sono ottenuti dagli insetti, i chimici sono invece causa di gravi malattie. Cosa scegliere?
Da qualche tempo circola in rete un’infografica in cui si parla della presenza di insetti tritati in alcuni tipi di bibite allo scopo di colorarle di rosso.Una delle solite bufale? Le bibite possono veramente contenere insetti al loro interno?
In un primo momento ne sono stata fermamente convinta. Anzi, la notizia mi è stata portata all’attenzione da un amico. Avevo sorvolato perché la cosa ha talmente dell’incredibile che probabilmente in molti non le avranno dato il giusto peso. Per saperne di più su questo colorante chiamato E120, ho voluto contattare un esperto.
Al di là di ogni più rosea aspettativa, Ivan Grasso, entomologo, mi ha confermato la veridicità delle informazioni che circolano sul web.
«L’E120 è un colorante naturale che si ricava essiccando il corpo di insetti appartenenti alla famiglia degli Emitteri (Dactylopius coccus) [meglio conosciuta come cocciniglia del carminio n.d.r.] che si nutrono della linfa di piante grasse, cactus, originari del centro e sud America. Questa sostanza dal colore rosso carminio si trova per lo più nelle femmine è raggiunge il suo colore più intenso quando queste sono gravide. Prima della deposizione delle uova vengono raccolte ed essiccate. Viene così estratto il colorante che può essere usato nell’industria alimentare, tessile e cosmetica; ne risulta un colore molto intenso ma soprattutto molto stabile».
Quindi è proprio vero! Per produrre un colorante che viene definito “naturale”, per donare un rosso acceso ad alcune spremute e succhi di frutta piuttosto che a un rossetto, alcune aziende scelgono di servirsi di questa sostanza. Ma se le persone sapessero che la loro bibita è stata colorata grazie alla presenza di insetti essiccati e poi filtrati la berrebbero ancora o acquisterebbero prodotti che ricorrono a coloranti chimici creati in laboratorio? Bel dilemma!
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Non so voi ma personalmente considero la cocciniglia per quello che è, ovvero un animale che compone un’ecosistema perfetto e fa parte della natura. L’E120 si ottiene dall’uccisione di migliaia di insetti e precisamente femmine e gravide (per produrre un kg di colorante servono circa 80.000 insetti).
Alcune aziende scelgono di sostituire l’E120 con l’E124, il “gemello” creato in laboratorio. Peccato però che diversi studi abbiano dimostrato che tale sostanza può provocare gravi disturbi dell’attenzione nei bambini (la sindrome da deficit di attenzione e iperattività ADHD) oltre che ad essere cancerogena.
Il colore rosso come del resto anche gli altri coloranti soddisfano necessità di marketing. L’aspetto della merce è un elemento non sottovalutabile perché deve far vendere di più un prodotto industriale creato con ingredienti di scarsa qualità e quantità rispetto a ciò che potremmo cucinare in casa. Insomma, la carenza di genuinità deve essere ricompensata da un colore che attiri la nostra attenzione e da un gusto accettabile.
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Potete trovare l’E120 non solo nei succhi di arancia ma anche nelle caramelle, nello yogurt, nei gelati, negli aperitivi, nei salumi, nei gamberetti, nel salmone, nel ketchup, negli sciroppi e perfino nei cioccolatini. In campo cosmetico non solo nei rossetti ma anche nei fard e negli ombretti. Anche il campo tessile e quello delle vernici non sono esenti.
Ora penso di avervi fornito tutte le informazioni necessarie per effettuare le vostre scelte. E comunque tenete presente che non solo i coloranti, ma anche altri additivi per alimenti come gelificanti o addensanti, possono essere di origine animale. Ne conoscete qualcuno?