Joseph Fiennes, attore britannico protagonista di The Handmaid’s Tale, ha preso parte ad una spedizione alla scoperta del Canada, tra natura selvaggia e cambiamento climatico.
Dopo una lunga gavetta al cinema, Joseph Fiennes ha raggiunto la massima popolarità grazie a serie tv di successo come FlashForward, Camelot, American Horror Story e soprattutto il distopico The Handmaid’s Tale, in cui interpreta il ruolo di Fred Waterford.
Il suo ultimo progetto, però, lo ha visto protagonista insieme a Sir. Ranulph Fiennes, viaggiatore e scrittore, nonché suo cugino di terzo grado. Un personaggio prestigioso e unico nel suo genere, detentore di record straordinari e considerato il più grande esploratore vivente.
Una delle sue più memorabili spedizioni risale al lontano 1971, un avventuroso viaggio a stretto contatto con il Canada più incontaminato. Ed è proprio in quelle stesse terre che Joseph Fiennes ha accompagnato l’ormai ottantenne Sir. Ranulph a distanza di oltre cinquant’anni, per esplorarne e raccontarne i cambiamenti nel documentario della National Geographic Fiennes: Return to the Wild.
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Una sfida affascinante con cui Joseph Fiennes e suo cugino Ranulph, oggi affetto da morbo di Parkinson, si confrontano su grandi temi quali vita, amore e ambiente in un Canada meraviglioso, che però affronta la drammatica realtà della crisi climatica.
Per Joseph Fiennes è stata l’occasione per abbandonare i set tradizionali ed assistere un viaggiatore di lungo corso attraverso un viaggio tanto spettacolare quanto significativo ed illuminante. Un’opportunità per guardare in faccia la maestosità della natura e al contempo i seri rischi ecologici che la minacciano.
È ciò che è accaduto, ad esempio, durante la tappa sul meraviglioso ghiacciaio Athabasca. “Si sta sciogliendo ad un ritmo incessante. È spaventoso”, ha dichiarato Joseph Fiennes, come riportato da News Letter. “Sicuramente tra cinquant’anni non ci sarà più. Forse scomparirà nel corso della mia vita. Quando sei lì non riesci a realizzare completamente, anche se riuscivo ad ascoltare l’acqua e lo scioglimento. Quando ghiaccia non recupera abbastanza ghiaccio per compensare quello che è andato perso. Sta realmente scomparendo”.
L’attore ha raccontato che il documentario realizzato non può essere solo l’occasione per mostrare le tante bellezze naturali del Canada, ma inevitabilmente costituisce anche un modo per ricordarne la fragilità e l’impatto che esercita l’uomo. “Dobbiamo goderci la bellezza, ma dobbiamo anche prendercene cura. È preziosa”.
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Fiennes: Return to the Wild racconta due uomini di età ed esperienze diverse che si confrontano e incontrano una natura che, anche solo nell’arco della loro vita, ha già subito cambiamenti profondi ed allarmanti.
Un importantissimo contributo che arriva dalla testimonianza autorevole di un artista affermato e di un esploratore che continua a dedicare la sua vita al patrimonio ecologico del nostro Pianeta. Due modi differenti di apprezzare la bellezza della natura che condividono un unico appassionato impeto, quello di doverla proteggere.
