Celebriamo oggi, 18 luglio, la Giornata Internazionale di Nelson Mandela, per far luce sull’eredità di un uomo che ha modificato il 20° secolo e ha contribuito a plasmare il 21°
Il 18 luglio è la Giornata Internazionale di Nelson Mandela. Questo è per ognuno di noi, un momento per rinnovarci con i valori che lo hanno ispirato. Uomo dalla determinazione assoluta, con un profondo impegno per la giustizia, i diritti umani e le libertà fondamentali. Fermamente convinto dell’uguaglianza e della dignità di ogni donna e di ogni uomo. Si è impegnato senza sosta per il dialogo e la solidarietà.
Nelson Mandela è stato un grande statista, il padre fondatore della pace in Sud Africa. Ha trascorso molte delle sue giornate incontrando persone di spicco, tra cui il Papa nel 1998, per discutere dei problemi e delle soluzioni per l’Africa.
Morgan Freeman apicoltore, il suo ranch in Mississippi è diventato un santuario per le api
Com’è nata la Giornata Internazionale di Nelson Mandela
Questo giorno è un’occasione per tutti di agire e di ispirare il cambiamento.
Istituita nel novembre 2009, in riconoscimento del contributo dell’ex Presidente sudafricano alla cultura della pace e della libertà, è stata l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a dichiarare il 18 luglio “Giornata Internazionale di Nelson Mandela”. La risoluzione A/RES/64/13 riconosce i valori propugnati da Mandela e la sua dedizione al servizio dell’umanità in: risoluzione dei conflitti; relazioni razziali; promozione e protezione dei diritti umani; riconciliazione; uguaglianza di genere e diritti dei bambini e di altri gruppi vulnerabili; la lotta alla povertà; la promozione della giustizia sociale.
La risoluzione riconosce il suo contributo alla lotta per la democrazia a livello internazionale e alla promozione di una cultura di pace nel mondo. Quest’ultimo infatti, non sarebbe lo stesso se Mandela non avesse fatto sacrifici e non si fosse attaccato ai suoi valori, per produrre le trasformazioni di cui le persone godono ora.
Chi era quest’uomo eccezionale?
Nelson Rolihlahla Mandela ha reso il mondo un posto migliore per l’umanità. “Madiba” veniva chiamato, questo era il suo nomignolo all’interno del clan di appartenenza, dell’etnia Xhosa, un gruppo etnico di origine Bantu proveniente dall’Africa centrale e ad oggi presente nella parte sudorientale del Sudafrica, soprattutto nella provincia del Capo Orientale.
Simbolo della lotta all’apartheid in Sud Africa, Mandela è nato da una famiglia di sangue reale, mentre studia legge all’università si avvicina ai militanti e ai dirigenti dell’Anc (African National Congress), il primo partito fondato dai neri in Sudafrica, dove è in vigore la segregazione razziale. Nel 1952 fonda il primo studio legale del Paese gestito da avvocati di colore e nel 1961 il braccio armato dell’Anc (l’Mk). Dopo poco tempo, cominciano a susseguirsi gli arresti e le condanne: la prima a 5 anni di carcere, poi nel 1964 quella che lo terrà in prigione per ben 27 anni, facendo di lui l’icona mondiale della lotta al razzismo e delle diseguaglianze tra bianchi e neri. Il 2 febbraio 1990, il presidente appena eletto, Frederik W. De Klerk, annuncia la revoca dei principali pilastri dell’apartheid e la liberazione di Mandela.
Nel 1993 viene insignito del Premio Nobel per la Pace. Da allora sceglie la strada della cooperazione non violenta e nel 1994, quando in Sudafrica viene concesso il suffragio universale, si candida alla presidenza Paese e vince, divenendo il primo presidente di colore nominato democraticamente. Mandela muore all’età di 95 anni, dopo una lunga malattia, il 5 dicembre 2013.