La biodiversità animale è in serio pericolo. Non è una novità, certo. Ma l’ennesima conferma arriva dal Living Planet Report 2018, il rapporto annuale del WWF sulla biodiversità, redatto da un pool di 50 esperti in collaborazione con la Zoological Society of London.
I dati parlano chiaro: il numero degli animali vertebrati sulla Terra (mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi) è sceso del 60% dal 1970 al 2014. Una percentuale impressionante che non può che mettere in allarme.
Cos’è il Living Planet Report
Pubblicato ogni due anni, il Living Planet Report è uno studio completo sulle tendenze della biodiversità globale e della salute del pianeta. Il Living Planet Report 2018 è la dodicesima edizione del rapporto e fornisce le prove scientifiche di ciò che la natura ci ha ripetutamente comunicato: l’impronta ecologica dell’uomo è divenuta insostenibile e sta spingendo i sistemi naturali che sostengono la vita sulla Terra al limite estremo.
Le minacce alla biodiversità
Sovrasfruttamento e modifiche degli habitat naturali, inquinamento, cambiamento climatico, specie invasive, dighe e miniere. Negli ultimi 50 anni l’impronta ecologica umana è cresciuta del 190%, con conseguenze disastrose per l’ambiente. Attualmente meno del 25% della superficie terrestre è ancora in condizioni naturali. Se non si inverte la tendenza, nel 2050 la percentuale si abbasserà al 10%.
In soli cinquanta anni il 20% della superficie delle foreste dell’Amazzonia è scomparsa, mentre gli habitat marini hanno perso quasi la metà dei coralli negli ultimi 30 anni. Nell’elenco non manca il degrado dei suoli che, oltre alle chiare implicazioni ambientali, mina il benessere di circa 3,2 miliardi di persone nel mondo.
L’appello del WWF
Se vogliamo davvero salvare la biodiversità, secondo il WWF la strada da perseguire è una sola: invertire il trend in atto, lanciando un “global deal”, un impegno mondiale, che salvaguardi la ricchezza della vita sul nostro Pianeta. “È fondamentale un accordo globale, ambizioso ed efficace per la natura e la biodiversità – commenta la presidente italiana del WWF, Donatella Bianchi -, come è avvenuto per il cambiamento climatico in occasione della Conferenza di Parigi nel 2015“.
Un impegno deciso e puntuale che, ci auguriamo, si tramuti presto in realtà.