Le città sono delle giungle e lo dice il WWF che ha monitorato le centinaia di specie animali che popolano i tessuti urbani italiani.
La Mappa riunisce i ‘big 5’, non quelli che vivono nella savana africana, ma quelli che popolano la fauna italiana.
“Le città sono un grande organismo vivente, seppure artificiale, la cui vita è analoga a quella di un ecosistema all’interno del quale noi cittadini condividiamo spazi urbani con molte specie che cercano cibo, luoghi più caldi durante l’inverno o semplicemente rifugio, lontani dai predatori.” spiega Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia.
Animali considerati selvatici come istrici, gufi, rondoni, rospi smeraldini, upupe, testuggini, gruccioni e faine si sono alla fine adattati agli spazi urbani.
Non è quindi strano trovare il falco pellegrino che fa i nidi tra i grattacieli e i campanili di Bologna e di Roma, o il granchio d’acqua dolce nei canali sotterranei dei Mercati di Traiano.
Il gheppio invece si muove a Milano, tra la Stazione Centrale, la torre di San Siro e i tetti dell’Ospedale di San Paolo e l’aquila reale, che un tempo volava tra le Alpi e gli Appennini, ora si può avvistare nei cieli del Trentino e il parrocchetto dal collare e il parrocchetto monaco fanno i nidi tra gli olmi e le magnolie dei parchi urbani.
Anche il lupo, animale a lungo minacciato ormai frequenta le zone periurbane vicino a Bologna, Parma, Forlì, Roma, Ascoli e Matera. Quest’ultima, secondo il WWF, è una zona particolarmente interessante per quel che riguarda la biodiversità. La città infatti ospita il più piccolo rapace d’Europa, il grillaio, e il capovaccaio, un avvoltoio presente anche in Africa settentrionale e in India, che veniva venerato dagli antichi Egizi.
E per gli amanti dei safari una bella notizia: si potranno avvistare le volpi che all’alba e al tramonto vanno alla ricerca del cibo.
Ma se girare con binocolo, macchina fotografica e pantaloni color kaki per le città è divertente, può preoccupare e rattristare il continuo espandersi degli spazi urbani a scapito degli habitat naturali di animali selvatici. Donatella Bianchi però ci rassicura: “I nostri palazzi o monumenti sono dei piccoli habitat così come le sponde dei fiumi, i laghetti, gli orti e perfino gli aeroporti. Il fatto che la natura selvatica viva accanto a noi va considerato una fortuna perché questa è alla base della nostra sopravvivenza. Gli animali con cui condividiamo gli spazi urbani sono un segnale del benessere delle città e di noi tutti”.
