Il WWF lancia l’allarme estinzione per 16 specie tra vegetali e animali. Alcune riguardano anche la flora e la fauna della nostra penisola.
Animali in via di estinzione: sono 14 le specie animali che potremmo non vedere nel 2019 secondo un rapporto dell’associazione ambientalista World Wildlife Fund (WWF).
Ad esse si aggiungono due specie vegetali che rischiano di non sopravvivere impoverendo il patrimonio di biodiversità futuro del nostro Pianeta.
Il rischio di estinzione è nella maggior parte dei casi direttamente collegato all’azione distruttiva dell’uomo. Molte attività umane in vari habitat della Terra hanno messo seriamente a repentaglio la vita di specie animali e vegetali.
Anche l’Italia è coinvolta in prima linea dalla progressiva scomparsa di alcuni esemplari sia animali, come l’orso marsicano e l’aquila del Bonelli, sia vegetali, come gli abeti dei Nebrodi.
Animali in via di estinzione 2018
Leopardo dell’Amur (Panthera pardus orientalis): è una delle specie animali più minacciate. Se ne contano 35 o 50 al massimo di esemplari. Il loro attuale habitat è stato ridotto a quello delle foreste siberiane temperate. Oltre alla perdita dei suoi territori, questa specie è stata vittima di bracconaggio.
Vaquita (Phocoena sinus): nota anche come Focena del golfo di California, è una specie di cetaceo sull’orlo dell’estinzione. Se ne contano meno di 30 esemplari a causa della veloce scomparsa dovuta alla pesca illegale con reti da posta.
Orso marsicano (Ursus arctos marsicanus): simbolo del parco d’Abruzzo, l’orso bruno può contare meno di 50 simili. La mortalità della specie è da ricondurre a molteplici fattori, tra cui il bracconaggio e la mancata corretta gestione del territorio.
Lupo rosso (Canis rufus): si contano solo meno di 150 che ancora abitano la parte orientale degli Stati Uniti.
Ara golablu (Ara glaucogularis): questi ricercati pappagalli costruiscono i propri nidi nei palmeti a rischio deforestazione. Sono ancora presenti da 50 a 250 esemplari.
Aquila del Bonelli (Aquila fasciata): è un rapace di cui rimangono circa 40 coppie, fortemente minacciate dal bracconaggio.
Bradipo pigmeo (Bradypus pigmaeus): caccia e deforestazione hanno causato la progressiva riduzione dalle isole al largo di Panama. Ne restano solo poche centinaia.
Lucertola delle Eolie: (Podarcis raffoneae): anche questo rettile, fedele abitante delle isole Eolie si sta estinguendo. Ne rimangono meno di 1000 esemplari.
Chiurlottello (Numenius tenuirostris): è un uccello difficile da avvistare anche per i più appassionati ornitologi. Si contano ancora solo circa 50 di questi rari volatili.
Kouprey (Bos sauveli): di questo grande bovide selvatico dell’Asia sud-orientale restano meno di 50 testimoni della specie.
Altre specie a rischio
Gipeto (Gypetus barbatus): circa 10 coppie sono ancora presenti in Italia sebbene vi siano progetti di ripopolamento sulle Alpi.
Cavallo di Przewalski (Equus ferus przewalskii): del pony della Mongolia si contano meno di 200 esemplari.
Pangolino cinese (Manis pentadactyla): la popolazione di questa specie ha assistito ad un declino del 90% dal 1960.
Rinoceronte di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis): questa specie che popola la Malesia è ad un passo dall’estinzione con i suoi ultimi 250 esemplari viventi.
Abete dei Nebrodi (Abies nebrodensis): la conifera endemica della zona delle Madonie in Sicilia può contare ancora circa 30 abeti.
Madrepora oculata (Madrepora oculata): nota anche come corallo a zig-zag ha visto un declino di oltre l’80% negli ultimi 50 anni.
La straordinarietà e la perfezione della natura è espressa pienamente dal suo variegato patrimonio. Intervenire sulle cause di impoverimento della biodiversità è un dovere morale nei confronti della nostra Terra e delle future generazioni.
eu voto no trump