Dalle Alpi all’Aspromonte un viaggio in alta quota, alla scoperta delle donne pastore. Dalle loro storie nasce il film In Questo Mondo. A raccontarle è Anna Kauber. Con Solares Fondazione delle Arti chiedono un sostegno per rendere In Questo Mondo un film degno delle pastore d’Italia.
C’è tempo fino al giorno 8 maggio 2018 per partecipare alla campagna crowdfunding lanciata da Anna Kauber e Solares Fondazione delle Arti su www.ideaginger.it e sostenere la realizzazione del film In Questo Mondo.
Un documentario che racconta il mondo della pastorizia in Italia tutto al femminile, non un ‘altro mondo’ ma questo, il nostro. Rosina, Maria Pia e Caterina hanno scelto il mestiere di pastore e tra pecore e capre ci proiettano nei rumori del pascolo: il ruminare e lo scalpiccio delle zampe, il vento e l’aria pulita, i cieli e le montagne.
In questo mondo… diamo voce alle donne pastore: il progetto
Con la visione d’insieme di arte, paesaggio rurale e cultura Anna Kauber nel 2015 ha intrapreso un viaggio dalle Alpi, lungo la dorsale appenninica fino all’Aspromonte, in alta quota: quella dei pastori. Attraverso il mezzo audio visivo ha raccontato la vita pastorale italiana scegliendo la specificità di genere, non tanto perché l’ingresso della donna nella pastorizia è un fenomeno in crescita in Italia, bensì per toccare con mano qual è il contributo specifico che l’essere femminile può dare al mestiere di pastore.
Due anni trascorsi a vagare nei pascoli, centinaia di donne e comunità conosciute che hanno aperto casa e cuore alla regista. Anna torna a Parma e di questa relazione nata sogna di farne un documentario da portare ai più grandi festival internazionali. Si unisce al progetto Solares Fondazione delle Arti e parte la sfida: la campagna di raccolta fondi O tutto o niente. Questa tipologia di crowdfunding prevede che qualora non si raggiunga l’obiettivo prefissato, il denaro raccolto venga restituito.
Curiosi, noi di eHabitat.it abbiamo chiesto alla regista qual è il valore aggiunto:«La donna è madre anche senza esserlo, la casa comune che è il nostro ambiente, è quello dove i figli, dei figli, dei figli, un domani vivranno, quindi l’ottica riproduttiva e di trasmissione di generazione in generazione è molto presente». Dunque la sensibilità della donna sulla trasmissione dei beni e dei saperi emerge e completa il mestiere di pastore. «Non sterilire una terra, raccoglierne i fiori piuttosto che l’erba per fare il tortino e dar da mangiare, ma comunque rispettare il luogo dove noi viviamo» conclude Anna Kauber. Preservare il territorio, la Madre Terra è la grande sfida di questo secolo.
Cosa può spingere una donna a mollare tutto andare in montagna ad allevare pecore e capre?
Ironiche e autoironiche, le protagoniste del film Rosina, Maria Pia e Caterina condividono cibi e memorie, lunghe giornate di pascolo quotidiano e cura degli animali. Una scelta di vita radicale il mestiere del pastore, di cui non nascondono criticità e fatiche, che implica una forte passione. Eppure, lo scelgono queste donne, andando al pascolo da sole con molta felicità. «Io lì ho trovato una completa adesione al qui e ora – ci confida la regista- vedere come loro riescono ad essere radicate nel momento e nello spazio in cui sono mi ha dato davvero la chiave di lettura per poter capire la grande differenza e la grande bellezza di questo lavoro. Proprio perché noi cittadini urbanizzati siamo sempre da un’altra parte, siamo sconnessi». Tra le montagne c’è un’adesione vera totale dovuta alla bellezza di stare con gli animali. Fare il pastore “ingombra felicemente la mente”.
Pastorizia e dintorni
In Questo Mondo rivela come le ‘pastore’ di oggi siano persone contemporanee, imprenditrici dinamiche perfettamente inserite nel tessuto economico e sociale. Spiega come il loro lavoro stimoli il ripopolamento di zone abbandonate d’Italia e invogli a scegliere queste aree montane e collinari per trascorrere il tempo libero.
Alla scoperta di piccole e importanti realtà artigianali che caratterizzano il territorio italiano con le loro sfumature, dalla produzione di formaggi alla lavorazione della lana. Non più la solitudine del pastore errante ma figlie del nostro tempo connesse e molto social.