Amanti e appassionati della montagna, “CinemAmbiente presenta Torino e le Alpi” comincia lunedì 30 novembre alle ore 21 presso il Cinema Massimo di Torino con la proiezione del documentario di Nicolò Bongiorno “Cervino, la montagna del mondo“. L’evento, curato da CinemAmbiente, si colloca all’interno del programma Torino e le Alpi, della Compagnia di San Paolo. A seguire, Enrico Camanni coordinerà l’incontro con il regista e con il presidente delle guide alpine Gerard Ottavio. Sempre in quest’occasione verrà presentato il libro “Le guide del Cervino. Una lunga storia di tradizione e passione“.
“Cervino, la montagna del mondo” è, secondo Camanni, “un film poetico“. Pensato e ideato in occasione dei 150 anni dalla prima scalata della montagna che in Valtournenche è conosciuta come Gran Becca, offre immagini meravigliose di una scalata, quella del Cervino appunto, che ancora oggi richiama moltissimi alpinisti.
Ma il film di Nicolò Bongiorno non è solo questo. Come lo stesso regista ci ha detto, “il film ha più piani di lettura: innanzitutto l’ascesa alla vetta” che il regista compie insieme alla guida alpina Marco Barmasse. È questo il piano che offre immagini di luoghi che prendono cuore e corpo, che danno l’idea di quanto la salita sia dura da affrontare, ma non è solo per attività sportiva che si sale fino in vetta. Probabilmente neppure la bellezza dei luoghi di per sé basterebbe a spiegare perché si arriva fin lassù. E allora, perché si sale? Perché ci si allena tanto da poter scalare vette tanto ardite?
Continua Bongiorno: “poi c’è il livello alpinistico“, la storia della conquista del Cervino ad opera di Jean-Antoine Carrel, le sue rinunce e la riuscita avvenuta il 17 luglio 1865 risalendo la cresta del Leone, nel versante italiano del Cervino. Vi arrivò secondo, battuto per soli tre giorni da Edward Whymper che però percorse il versante svizzero, più semplice. Quasi una gara tra due uomini e due nazionalità: Carrel era valligiano, cresciuto ai piedi del Cervino, Whymper invece era un giovane inglese, come quasi tutti i conquistatori delle nostre nostre vette più alte.
In ultimo troviamo il rapporto padre/figlio. Marco Barmasse, la guida alpina che nel film conduce Nicolò Bongiorno sulla Gran Becca, è padre di Hervè Barmasse, guida alpina a sua volta, atleta e infaticabile scalatore di vette di tutto il mondo ma molto legato alla cima fascinosa della sua terra, il Cervino appunto. A Hervè si deve la bellissima fotografia di “Cervino, la montagna del mondo“. Nel film il regista ha anche voluto rendere omaggio al suo, di padre, Mike Bongiorno, grande appassionato di montagna ricordando la sua salita sul Cervino avvenuta nel 1976. Ma, in ultimo, “padre” è anche la guida alpina che ti porta su, che ti accompagna piede dopo piede, che racconta la storia della via percorsa, aiutando a leggere i segni lasciati dagli altri che ci hanno preceduto nel cammino.
Forse al di là del gesto atletico, oltre la bellezza dei luoghi che si percorrono, la salita in vetta è molto di più. Perché, come ci ha detto Camanni, “ognuno ha il suo Cervino da percorrere“.