A suon di spazzatura, due band italiane di giovani musicisti hanno dato voce alla spazzatura trasformando i rifiuti in strumenti musicali
A suon di spazzatura, non è il titolo dell’ultima hit ma una buona pratica che si sposa con la musica.
Di riciclo creativo se ne parla ormai da anni e in moltissime circostanze. Esistono migliaia di siti web e blog che ci forniscono suggerimenti su come trasformare i rifiuti in oggetti curiosi e originali e altrettanti libri che ci mostrano passo passo come assumere le vesti dell’inventore squattrinato che con poche cose, per giunta rotte, riesce a farne di grandi e invidiabili. Spaziamo dalle creazioni più complesse, in cui si cimentano solo i più fantasiosi e dotati di buona manualità, alle cose più semplici, dove la pratica del riciclo diventa per lo più un gioco divertente, araldo di un messaggio fondato sulle buone pratiche e il consumo critico.
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Ma c’è anche chi di riciclo creativo ne ha fatto una passione e un lavoro, e a suon di musica non solo ridà vita ai rifiuti, ma li trasforma in veri protagonisti di successo. Sto parlando dei “Miatralvia” e del “Riciclato Circo Musicale”, due band italiane di giovani musicisti che hanno dato voce alla spazzatura trasformando i rifiuti in strumenti musicali con cui eseguono i loro brani ottenendo suoni bellissimi e originali che nulla hanno da invidiare a vere chitarre, flauti e tamburi.
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I Miatralvia (non buttarlo via in dialetto) sono cinque ragazzi emiliani appassionati di musica che dopo aver tenuto laboratori di riciclo nelle scuole e nei centri culturali tramite una cooperativa, hanno deciso di sfidare la loro creatività. Perché non dimostrare a tutti di cosa sono davvero capaci quegli oggetti che ogni giorno vanno a riempire le discariche delle città? È così che vecchi telefoni, scope di legno, bidoni della spazzatura, tubi del wc e ciabatte infradito sono diventati perfetti microfoni, chitarre elettriche, batterie e percussioni. Grazie a questa strumentazione originale, i Miatralvia ripropongono canzoni conosciute del panorama italiano e internazionale in una veste totalmente moderna e personale.

Una storia simile è quella del Riciclato Circo Musicale, quattro musicisti italiani accumunati dalla passione per la continua ricerca e sperimentazione sonora. Oltre a emulare veri strumenti musicali, la band si è interessata in particolare all’uso degli scarti elettronici per inventare e creare strumenti del tutto nuovi e fantasiosi, come il Casalingatore, un sintetizzatore analogico fatto di casalinghi, elettrodomestici e giochi elettronici per bambini e il Vignarolophon, un asciugacapelli che suona come un flauto. Da qui la nascita del loro nuovo genere musicale: l’Elettrodomestica. Oltre a esibirsi in concerto, gli RCM tengono laboratori e corsi di riciclo e sul loro sito web c’è uno spazio dedicato a tutti i fantastici strumenti che hanno costruito da cui trarre ispirazione.

Se siete appassionati di musica e attenti all’ambiente, apprezzerete sicuramente la musica “riciclata” e chissà, magari potreste inventare anche voi il vostro personalissimo strumento!
