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Nasce la Libera Università del Bosco: tornare alla natura per non dimenticare chi siamo

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Nasce la Libera Università del Bosco: tornare alla natura per non dimenticare chi siamo ultima modifica: 2017-06-22T08:00:45+02:00 da Mariangela Campo
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Sta per nascere la Libera Università del Bosco (LUB): un luogo di formazione che, attraverso corsi, seminari ed esperienze sul campo, offre opportunità professionali legate al contatto diretto con la natura, rendendo giovani e adulti in grado di occuparsi del loro territorio, imparando, attraverso lavori manuali, a coltivare le terre incolte, a costruire muretti a secco, a potare e innestare piante, a produrre marmellate e miele.

L’obiettivo della LUB è dare uno spazio dinamico alle persone, affinché possano esprimere in libertà le loro potenzialità, mettendo da parte le sovrastrutture e i bisogni indotti dalla società consumistica odierna.

Libera Università del BoscoCom’è nato il progetto

Il progetto della Libera Università del Bosco è nato da un’idea della cooperativa sociale Liberi sogni Onlus, che opera nelle province di Lecco, Bergamo e Monza Brianza.

I rappresentanti della Onlus sono partiti dalla consapevolezza di voler incoraggiare i ragazzi a ritrovare quel contatto con la natura che, nell’ultimo quindicennio, sembra essere completamente sparito.

Queste le parole di Adriana Carbonaro, una delle rappresentanti dell’associazione, intervistata da italiachecambia.org: «Qualche anno fa, parlando dello stato di abbandono e assenza di manutenzione delle aree prealpine, ci siamo detti che sarebbe stato bello avere a disposizione un ecosistema come quello di un bosco da rivitalizzare e custodire insieme a comuni, scuole, associazioni e professionisti locali, in modo da incoraggiare il contatto con la natura di giovani e adulti, trasmettere pratiche ecosostenibili e creare una relazione armoniosa di lungo periodo tra comunità e territorio.

Così abbiamo iniziato a chiedere a istituzioni ed enti locali se avessero aree naturali da ripristinare e abbiamo suscitato l’interesse del Comune di Valgreghentino (Lecco), che ci ha affidato il versante del Monte di Brianza facente parte del suo territorio».

papaveriLa Libera Università del Bosco (LUB)

Ed è proprio a Monte di Brianza che sorgerà la Libera Università del Bosco: «Il territorio del Monte di Brianza è caratterizzato da una vasta e meravigliosa biodiversità e le potenzialità dell’area sono enormi, ma necessita di manutenzione e cure continue ed è per questo che è partita la seconda fase del progetto.

Si tratta della nascita della Libera Università del Bosco (LUB), un centro formativo e aggregativo aperto ai giovani e a tutta la comunità.

La LUB avrà il compito di sviluppare competenze e risorse per affrontare le varie problematiche ambientali e recuperare le pratiche virtuose e sostenibili del mondo contadino e trasmettere i saperi custoditi dagli anziani che rischiano di andare perduti per sempre».

La LUB nascerà grazie a un bando e grazie al contributo di enti locali, associazioni, amministrazioni comunali e di cittadini.

La priorità, al momento, è quella di ristrutturare un casolare rurale, che si trova nel territorio di Airuno (Lc) e che diventerà la sede della LUB.

La costruzione si trova all’interno del bosco che l’associazione Liberi sogni ha fatto rinascere, e all’interno del quale ha lanciato due importanti azioni: “Adotta un sentiero, cioè offrire alle comunità locali la possibilità di salvaguardare i sentieri della zona e di creare itinerari, naturalistici, storici e artistici e “Adotta un rio, per mappare e pulire gli alvei e i canali di scolo e per prevenire i rischi idrogeologici.

Continua ancora la Carbonaro: «La Libera Universitá del Bosco è un progetto ancora tutto da realizzare in attesa dell’esito del bando di Fondazione Cariplo “Comunitá Resilienti” che contribuirebbe in parte alla spese di realizzazione.

Per ora, dal 2014 a questa parte, ci siamo occupati di un’area, a Valgreghentino, dando vita al Crazy-bosco del Monte di Brianza, ma grazie a questo nuovo progetto vorremmo estendere gli interventi anche ai comuni limitrofi (Airuno e Colle Brianza) e costituire la Lub.

Ben 33 le lettere di sostegno al progetto raccolte sul territorio tra scuole, associazioni, universitá, aziende agricole che sono state coinvolte anche in fase di progettazione. Dunque non ci resta che attendere gli esiti del bando»

muschioTornare alla natura per coltivare il futuro

Il mondo di oggi, con Internet e tutti i suoi dispositivi tecnologici, da una parte ci permette di risparmiare tempo, ma dall’altra ci obbliga a impiegarlo in “produttività”.

Correre troppo, però, fa dimenticare di osservare il mondo che ci circonda, e condiziona le nostre scelte di consumo sulla base di false priorità, che si dimostrano tali appena ricreiamo un contatto con la natura.

Ritrovare il contatto con la natura significa ragionare su quello che consumiamo, su ciò che ci serve davvero, sulle risorse che abbiamo a disposizione: un grande insegnamento per i giovani d’oggi.

Ritrovare il contatto con la natura significa pensare, riflettere, con calma, lentamente; significa collaborare, aiutare il gruppo per aiutare se stessi, re-imparare a usare le mani: per cucinare, per lavorare la terra, per scavare, per costruire.

Ritrovare il contatto con la natura significa arrivare a una comprensione più profonda di noi stessi, per non dimenticare chi siamo.

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Classe 1981, siciliana di origini e lombarda di adozione. È giornalista pubblicista, scrive per diverse testate online, svolge dei laboratori di giornalismo digitale nelle scuole medie ed elementari. Ha due bambini che le hanno insegnato a vivere green e a voler diffondere le buone pratiche della sostenibilità ovunque, soprattutto attraverso la scrittura. Ha studiato lettere, specializzandosi in scienze linguistiche italiane, perché è sempre stata convinta che solo imparando a parlare e a scrivere correttamente si possono diffondere messaggi che non si fraintendano. Ama leggere storie ai suoi figli e scovare sempre nuovi libri.

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