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Il prossimo Papa e l’Ambiente: quanto sarà green il successore di Francesco?

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Il prossimo Papa e l’Ambiente: quanto sarà green il successore di Francesco? ultima modifica: 2025-04-28T00:01:16+02:00 da Francesco Rasero
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Sta per aprirsi il Conclave chiamato a eleggere il successore di Papa Francesco, che ha sempre messo l’Ambiente tra le proprie priorità: ma quanto sarà green il prossimo pontefice? Le posizioni dei principali cardinali

In Vaticano sta per aprirsi il Conclave chiamato a eleggere il successore di Francesco, un Papa che ha sempre messo l’Ambiente tra le proprie priorità: ma quanto sarà green il prossimo Vescovo di Roma?

In attesa della “fumata bianca”, analizziamo le posizioni sulle tematiche ambientali dei cardinali che, secondo le fonti più autorevoli, potrebbero salire al soglio pontificio (i cosiddetti “papabili“).

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I cardinali “papabili” e l’Ambiente

Dalla morte di Bergoglio, avvenuta il giorno dopo Pasqua, è subito scattato il toto-Papa, con centinaia di vaticanisti in tutto il mondo a fare le loro ipotesi su chi andrà a guidare la Chiesa cattolica.

Senza pretesa di autorevolezza né, tantomeno, di prevedere il futuro, eHabitat ha raccolto dieci nomi tra quelli indicati come favoriti alla successione di Francesco e ha incrociato l’elenco con le informazioni disponibili in rete, sfruttando anche l’ampio database del sito “The College of Cardinals Report“.

Pietro Parolin

Veneto, 70 anni, l’attuale Segretario di Stato (“Numero 2” in Vaticano e responsabile delle relazioni diplomatiche), ha più volte chiesto che fosse compiuti sforzi globali per combattere il cambiamento climatico, schierandosi anche contro alcune posizioni negazioniste di Donald Trump già durante il suo primo mandato alla guida degli Stati Uniti.

Matteo Zuppi

Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, 69 anni, è sempre stato al fianco di Papa Francesco sui temi relativi all’Ambiente. Intervenendo al G7 nella sua città, chiese ai leader mondiali di considerare l’urgenza di proteggere il pianeta, attuando tutte le soluzioni necessarie: “«abbiamo bisogno di un impegno coraggioso per affrontare il cambiamento climatico: riguarda il futuro del nostro pianeta».

Pierbattista Pizzaballa

Patriarca latino di Gerusalemme, è di origini bergamasche e ha 60 anni; rappresenta una delle voci più autorevoli in Terra Santa sul conflitto in Palestina. È stato favorevole alla Laudato Si’ e simpatizzante della causa di protezione della “nostra casa comune”, ma il tema  climatico non è ricorrente nel suo insegnamento.

Luis Antonio Tagle

Filippino, 67 anni, gesuita come Bergoglio, è arcivescovo di Manila. «Ascoltiamo il grido della Terra» è tra le sue frasi più celebri; spesso ha sottolineato, inoltre, l’importanza di combattere l’antropocentrismo, definendolo “fuorviante”.

Fridolin Ambongo Besungu

Arcivescovo di Kinshasa, in Congo, ha 65 anni ed è un francescano. Ha a cuore il tema della crisi climatica, ritenendola «una realtà vissuta dalle persone in tutta l’Africa» e definendola «un oltraggio morale, un esempio tragico ed eclatante di peccato strutturale facilitato dall’indifferenza insensibile e dall’avidità egoistica».

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Péter Erdő

Esponente dei conservatori, 76 anni, è arcivescovo di Budapest. Non ha finora espresso posizioni significative in ambito ambientale.

Jean-Marc Aveline

Arcivescovo metropolita di Marsiglia, in Francia, ha 67 anni ed è nato nell’Algeria francese. È tra i firmatari della petizione per biodiversità e clima dal titolo “Salute della Terra, Salute dell’Umanità”, ma le tematiche dell’ecologia non sono state finora in cima alla sua agenda.

José Tolentino de Mendonça,

Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, noto anche per la sua passione per la poesia, è portoghese e ha 59 anni. Pur essendo tra nomi forti dell’ala progressista e considerato molto vicino a Francesco, non si è mai distinto per particolari spunti legati all’Ambiente.

Peter Turkson

Già tra i favoriti nel Conclave che vide poi l’elezione di Bergoglio, ha 77 anni ed è originario del Ghana. Il cambiamento climatico e l’ecologia integrale sono tra i suoi capisaldi. «Oggi la Terra, nostra sorella, maltrattata e abusata, si lamenta; e i suoi gemiti si uniscono a quelli di tutti gli abbandonati e gli “scartati” del mondo», ha scritto, aggiungendo che “la Scienza è lo strumento migliore per ascoltare il grido del Pianeta“.

Robert Sarah

Prefetto della Congregazione per il Culto, 79 anni, viene dalla Guinea ed è un tradizionalista. Per lui la Chiesa non deve chiudere gli occhi di fronte alle sfide ecologiche, ma neppure farne il fulcro del proprio impegno, concentrandosi invece su tematiche più legate alla Fede.

Sarà uno di loro il 267esimo pontefice romano? E che spazio darà alle tematiche ambientali? Citando i Pitura Freska, per ora non possiamo che chiederci -speranzosi- se sarà vero poter avere un altro Papa green

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Giornalista pubblicista, dal 1998 scrive su carta stampata e online. Oggi è direttore responsabile di una testata locale e gestisce Altrov*e, start-up che si occupa di copywriting e comunicazione. Ha lavorato per oltre un decennio nel settore ambientale, oltre ad aver organizzato svariati eventi culturali, in ambito artistico, cinematografico e teatrale. È appassionato di viaggi, in particolare nell’area balcanica e nell’Est Europa, dove ha seguito (e segue) alcuni progetti di volontariato. Ama conoscere, progettare, fotografare e stare a contatto con le persone. Ma ancora di più ama il rugby, i suoi gatti e la sua nuova famiglia.

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