Cambiamento climatico, principale fattore nel declino della biodiversità

Cambiamento climatico, principale fattore nel declino della biodiversità entro il 2050

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Cambiamento climatico, principale fattore nel declino della biodiversità entro il 2050 ultima modifica: 2024-05-24T06:42:26+02:00 da Evelyn Baleani
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Il cambiamento climatico rappresenterà una sfida epocale per la biodiversità e i servizi eco-sistemici. I risultati di uno studio

In base allo studio multi-modello intitolato “Global trends and scenarios for terrestrial biodiversity and ecosystem services from 1900 to 2050”, pubblicato sulla rivista Science da un ampio gruppo internazionale di ricercatori, inclusi Daniele Baisero e Carlo Rondinini dell’Università La Sapienza di Roma, emerge che la biodiversità mondiale ha subito una diminuzione compresa tra il 2% e l’11% nel corso del XX secolo, principalmente a causa dei cambiamenti nell’uso del suolo. Tuttavia, le proiezioni indicano che entro la metà del XXI secolo, il cambiamento climatico potrebbe diventare il principale motore del declino in atto.

Il ruolo del cambiamento climatico nella perdita della biodiversità

Lo studio, condotto dal Deutschen Zentrum für integrative Biodiversitätsforschung (iDiv) e dalla Martin-Luther-Universität Halle-Wittenberg (MLU), rappresenta il più grande sforzo di “modellazione” compiuto fino a oggi. I ricercatori hanno confrontato 13 modelli per valutare l’impatto delle variazioni nell’uso del suolo e del cambiamento climatico su quattro parametri di biodiversità e su nove servizi eco-sistemici distinti.

In precedenza, l’Intergovernmental Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), aveva identificato i mutamenti nell’uso del suolo come il principale driver della perdita di biodiversità. Tuttavia, gli scienziati non erano allineati rispetto alla diminuzione effettiva avvenuta negli ultimi decenni. Per ottenere un dato plausibile, il nuovo studio ha esaminato gli impatti dei cambiamenti nell’uso del suolo sulla biodiversità nel corso del XX secolo, giungendo alla conclusione che la biodiversità del Pianeta potrebbe essere diminuita dal 2% all’11%.

Henrique Pereira, principale autore dell’analisi, spiega che l’aver incluso tutte le regioni del Mondo nella ricerca ha permesso di affrontare molte delle lacune presenti in altri approcci basati su dati frammentati. Nello studio, gli esperti hanno anche calcolato l’impatto del cambiamento dell’uso del territorio sui servizi eco-sistemici. Nello specifico, hanno riscontrato che nel secolo scorso, gli esseri umani hanno usufruito di un aumento massiccio nella fornitura di alcuni servizi eco-sistemici, come la produzione di cibo e legname.

Cosa ci attende in futuro

Ferma restando la minaccia rappresentata dall’uso spesso indiscriminato del suolo, gli esperti hanno previsto che entro il 2050 il cambiamento climatico potrebbe diventare il principale driver del declino della biodiversità. Con quali prospettive? Esaminando i diversi scenari, si è riscontrato che gli impatti combinati del mutamento nell’utilizzo del territorio e del cambiamento climatico porteranno a una perdita di biodiversità in tutte le aree del Pianeta, con variazioni significative tra regioni, modelli e scenari.

Autostrada delle api, un progetto a tutela della biodiversità

Per affrontare la sfida, gli autori sottolineano l’importanza di valutare gli impatti delle politiche concrete messe in atto per tutelare la biodiversità, al fine di identificare le più efficaci. Questo il commento di Pereira: «I nostri risultati mostrano chiaramente che le politiche attuali sono insufficienti per raggiungere gli obiettivi internazionali sulla biodiversità. Abbiamo bisogno di rinnovati sforzi per compiere progressi contro uno dei maggiori problemi del Mondo, ovvero il cambiamento della biodiversità di origine antropica».

Riuscirà l’essere umano a seminare un futuro degno di tale nome?

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Digital Specialist e Giornalista pubblicista. Si occupa di contenuti per i media (TV e Web) dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni oltre l'ambiente? Il Web, la scrittura e la Spagna.

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