Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne

Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne

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Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne ultima modifica: 2022-11-25T00:01:30+01:00 da Francesca Orazi
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Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, ricorrenza istituzionalizzata dalle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999.

Il 25 novembre è la Giornata Internazionale per lEliminazione della Violenza contro le Donne, ricorrenza istituzionalizzata dalle  Nazioni Unite il 17 dicembre 1999. Secondo l’Articolo 1 della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, emanata dall’Assemblea Generale nel 1993, la violenza contro le donne è “Qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata“.

Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, gridare aiuto quando ti hanno tolto la voce

La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, psicologica, sessuale e sociale della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di perseguire un’attività lavorativa, limitata capacità di prendersi cura di loro stesse e dei propri figli. I bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere del singolo e dell’intera comunità e non è mai sufficiente un capillare lavoro in tal senso.

Perché è stato scelto il 25 novembre?

Il 25 novembre è il giorno scelto in memoria delle sorelle Mirabal , attiviste politiche uccise per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo. Il 25 novembre del 1960 nella Repubblica dominicana Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal stavano andando a far visita ai loro mariti in prigione, detenuti politici perché oppositori del regime. Nel tragitto agenti del Servizio di informazione le hanno rapite, stuprate, massacrate a colpi di bastone e strangolate. Successivamente gli agenti hanno gettato le donne in un dirupo, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Nel 1981, durante il primo incontro femminista latinoamericano e caraibico a Bogotà, in Colombia, le attiviste hanno stabilito il 25 novembre come la Giornata internazionale della violenza contro le donne. Le Nazioni Unite hanno istituzionalizzato la data, nel 1999.

La violenza contro le donne e il simbolo delle scarpe rosse

Le scarpe rosse sono diventate il simbolo mondiale che rappresenta le vittime di femminicidio, grazie all’iniziativa di un’artista messicana. Nel 2009, l’artista messicana, Elina Chauvet, realizzò l’installazione “Zapatos rojos”, “Scarpette rosse”. Scarpe da donna di colore rosso trovavano collocazione ordinatamente in strada, nelle piazze, vicino ai principali monumenti delle città. Era ed è questo un monito simbolico per ricordare le vittime di violenza di tutto il mondo.

Panchine rosse contro la violenza sulle donne e l’indifferenza

Volontarie di associazioni di tutela delle donne o semplici cittadine che venivano a conoscenza dell’iniziativa hanno portato numerose paia di scarpette rosse, creando un suggestivo momento di riflessione ed arte. Chauvet voleva denunciare i femminicidi compiuti a Ciudad Juàrez, cittadina nel nord del Messico al confine con gli Usa, dove stupri e omicidi si sono moltiplicati nei ultimi decenni nell’indifferenza dei media. Da allora, l’installazione ha fatto il giro del mondo e in Italia ha avuto luogo a Milano, Genova e Lecce.

I dati più recenti sui femminicidi in Italia

La violenza sulle donne non si arresta: quella psicologica non ha dati rilevabili; quella fisica non è mai denunciata quanto dovrebbe. I femminicidi aumentano ogni anno. Nel 2022 i femminicidi in Italia sono stati 125, più di uno ogni tre giorni. Il numero è in aumento rispetto ai 12 mesi precedenti, in cui i femminicidi erano stati 108. Ad attestarlo è il nuovo report del Viminale, pubblicato in occasione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, come ogni Ferragosto. Il dossier sottolinea come la componente femminile all’interno delle vittime di omicidio volontario sia il 39,2% del totale. Indubbiamente siamo ancora lontani da dati confortanti, e di lavoro di prevenzione e tutela delle donne ce n’è molto da fare.

Nara Baré, ambasciatrice dei popoli indigeni e dei diritti delle donne

1522 numero attivo per contrastare la violenza contro le donne

Se ti trovi in una situazione di paura e di violenza, o se qualche donna a te vicina sta vivendo una situazione di violenza, ricordiamo il numero Anti Violenza e Anti Stalking. Il 1522 è un progetto a sostegno delle donne vittime di violenza che offre un servizio di “call center” attivo su questo numero telefonico. Gli operatori assicurano l’assoluto anonimato delle vittime e garantiscono loro sostegno psicologico e giuridico. Inoltre, forniscono l’indicazione di strutture pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi tempestivamente.

Il servizio multilingue è sempre attivo, 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno. Dà una prima risposta immediata alle vittime e contribuisce all’emersione delle richieste di aiuto.

Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne ultima modifica: 2022-11-25T00:01:30+01:00 da Francesca Orazi

Nata a Roma, è laureata in lettere moderne. Vegana da anni, è vicina alle tematiche ambientali e ha svolto progetti universitari per contrastare il riscaldamento globale con l'adozione di uno stile di vita vegan. Si occupa costantemente di sostegno alle donne vittime di violenza. Ha perfezionato la sua passione per la scrittura durante un corso di scrittura radiofonica quando ancora era studentessa, successivamente ha collaborato in testate giornalistiche romane e come social media manager per blog professionisti di viaggi. Ama i gatti, i viaggi on the road e zaino in spalla, e soprattutto la Spagna, dove ha studiato con la borsa Erasmus.

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