Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, gridare aiuto quando ti hanno tolto la voce

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Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, gridare aiuto quando ti hanno tolto la voce ultima modifica: 2021-11-25T00:01:07+01:00 da Carla Clúa Alcón
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Oggi 25 novembre è la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, una ricorrenza per dire basta a ogni forma di maltrattamento

Il 25 novembre 1960, tre giovani sorelle dominicane chiamate Patria, Minerva e María Teresa Mirabal uscirono di casa per fare visita ai propri mariti che si trovavano in carcere. Avevano 25, 36 e 34 anni. Furono fermate da un gruppo di uomini armati che rispondevano agli ordini del dittatore Rafael Trujillo. Le tre sorelle furono separate l’una dall’altra e poi portate in un luogo remoto chiamato La Cumbre, dove furono picchiate, stuprate e infine strangolate. Per simulare un incidente, i corpi furono rimessi nella macchina.

Nel 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite scelse il 25 novembre per stabilire la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, ricordando le tre sorelle, passate alla storia con il nome di Las Mariposas (le farfalle).

Più di 60 anni dopo, il mondo è ancora pieno di Patrie, Minerve e María Terese. La piaga dei femminicidi continua a estendersi senza freni. Secondo il report elaborato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, nel periodo 1º gennaio 2021 – 12 settembre 2021, solo in Italia, sono stati registrati 197 omicidi, con 81 vittime donne di cui 70 uccise in ambito familiare / affettivo. Di queste, 50 hanno trovato la morte per mano del partner / ex partner.

Dall’epidemia di COVID-19, i dati dimostrano che la violenza contro donne e ragazze e, in particolare, la violenza domestica, si è intensificata. Le coabitazioni forzate e le limitazioni nelle uscite hanno peggiorato le condizioni di molte donne oggetto di violenza. Le Nazioni Unite la chiamano una Pandemia Ombra, cresciuta nel mezzo della crisi e per la quale, purtroppo, non esiste nessun vaccino.

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Dalla mascherina 1522 al virale gesto con la mano di TikTok

Date le difficoltà nel chiedere aiuto, soprattutto in tempi di pandemia, sono stati istituiti diversi meccanismi per aiutare le donne vittime di violenza a denunciare la propria aggressione.

“Voglio una mascherina 1522”. Con questa semplice frase, pronunciata al farmacista, si è potuto denunciare una violenza domestica in tempi di pandemia. Questa iniziativa è nata dopo un accordo tra i centri antiviolenza e la Federazione farmacisti dopo aver notato un preoccupante incremento di episodi di violenza domestica durante il periodo di lockdown. Dopo aver pronunciato la frase in codice, il farmacista fornisce alla donna informazioni utili e si attiva per fornirle aiuto.

Un altro giubbotto di salvataggio per le donne è stato il segnale con la mano diventato virale su TikTok. Si tratta di un semplice gesto: mostrare un palmo aperto con il pollice infilato e poi chiudere le dita sul pollice, intrappolandolo. Questa piccola mossa ha permesso di salvare una ragazza di 16 anni scomparsa a Kentucky due settimane fa: un automobilista ha notato che l’adolescente faceva il segnale ai conducenti che passavano dal retro di un’altra macchina. Riconoscendo il significato del gesto, ha subito chiamato le autorità, che hanno potuto salvare la giovane ragazza.

Una situazione simile è accaduta a Barcellona la scorsa settimana. La Polizia ha arrestato un uomo in una clinica privata del capoluogo catalano dopo che la sua compagna ha fatto questo simbolo a un centro sanitario, che lo ha riconosciuto. I due erano in attesa di essere curati quando la donna ha fatto il gesto e un lavoratore ha potuto allertare le forze dell’ordine. È stata la prima volta che il segnale internazionale è stato utilizzato in Spagna per arrestare un aggressore.

Tuttavia, il “Segnale di aiuto” non ha avuto origine su TikTok. È stato inizialmente sviluppato dalla Canadian Women’s Foundation nell’aprile 2020 per affrontare lo spettro della violenza domestica, che l’organizzazione sapeva sarebbe stata ancora più pericolosa durante l’isolamento della pandemia. Il video in copertina mostra una donna che chiede aiuto durante una videochiamata con un’amica e come si esegue esattamente.

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Un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza

La violenza contro le donne e le ragazze è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti nella società attuale e che, ancora oggi, rimane non denunciata a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e della vergogna.

La violenza si manifesta in forme fisiche, sessuali e psicologiche, comprendendo l’abuso dal partner intimo, le molestie, la tratta di essere umani, la mutilazione genitale femminile e il matrimonio infantile.

Per chiarire il concetto, la Dichiarazione sull’eliminazione della Violenza contro le Donne dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 definisce la violenza contro le donne come “qualsiasi atto di violenza di genere che provoca, o è probabile che provochi, violenza fisica, sessuale, danno psicologico o sofferenza alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria delle libertà, che si verifichino nella vita pubblica o privata”.

La violenza contro le donne continua ad essere un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo, della pace, nonché alla realizzazione dei diritti umani delle donne e delle ragazze. Tutto sommato, la promessa degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) di non lasciare nessuno indietro non può essere mantenuta senza porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze.

Dobbiamo essere tutte libere di poter camminare da sole la notte senza paura, di potere indossare quello che vogliamo, di avere le stesse opportunità di qualsiasi uomo e di far sentire la nostra voce. La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne non deve essere soltanto un compito di un giorno all’anno, ma deve diventare una priorità anche per i 364 giorni restanti.

Se sei vittima di violenza di genere o conosci qualcuno a rischio, contatta il numero gratuito antiviolenza e stalking 1522 che offre anche la possibilità di chat per chi fosse impossibilitata a  parlare.

Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, gridare aiuto quando ti hanno tolto la voce ultima modifica: 2021-11-25T00:01:07+01:00 da Carla Clúa Alcón

Laureata in giornalismo, vive a cavallo tra l'Italia e la Spagna. Nata nel 1996 a Tarragona (Catalogna), sta conseguendo una Laurea Magistrale in Scienze Internazionali all'Università di Torino. Ha lavorato in diversi media spagnoli, televisione, radio e giornali. Le sue passioni sono viaggiare, scrivere, conoscere la politica e imparare le lingue –ne parla sei!-. Amante del buon cibo, è sempre alla ricerca del sole e del mare.

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