Inquinamento atmosferico, in Italia lo smog uccide 165 persone al giorno. Un report dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile suggerisce quali provvedimenti andrebbero presi.
L’inquinamento atmosferico in Italia è un problema molto serio.
È quanto emerge dal nuovo report del gruppo di lavoro dell’ASviS, l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, nel 2019 le morti premature attribuibili all’inquinamento sono state circa 60mila, 165 in media ogni giorno.
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Tra le zone più colpite ci sono la Valle del Sacco nel Lazio, l’agglomerato di Napoli e Caserta e soprattutto il bacino padano.
Sono alcuni dei dati chiave del Position paper “la qualità dell’aria” pubblicato dal gruppo ASviS sul Goal 11 (Città e comuni sostenibili).
Il documento evidenzia che in buona parte delle città italiane i livelli di inquinanti atmosferici sono oltre ai limiti consentiti dalla legge.
L’Italia ha, infatti, tre procedure di infrazione aperte per il superamento dei parametri previsti dalle normative europee. Ciò dimostra che c’è stato un impegno insufficiente per migliorare la qualità dell’aria nel nostro paese.
Le maggiori criticità riguardano principalmente l’abbattimento delle emissioni di ammoniaca e i disincentivi ai veicoli più inquinanti.
Secondo l’ASviS un elemento fondamentale per il cambiamento è la conoscenza e la consapevolezza delle popolazione rispetto all’ampiezza e alla gravità del problema.
La questione smog viene, infatti, descritta come “sottovalutata rispetto alle altre emergenze ambientali, come quelle derivanti dai cambiamenti climatici“.
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L’ASviS suggerisce, dunque, una serie di provvedimenti volti a migliorare la qualità dell’aria nel nostro paese.
Questi provvedimenti, riguardando principalmente la limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti (in particolare i diesel), l’adozione di incentivi per la copertura e lo stoccaggio dei liquami degli allevamenti zootecnici e, infine, revisionare gli incentivi per gli impianti di riscaldamento domestici, allo scopo di promuovere quelli a basso impatto e abolire così quelli più inquinanti.
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