Un’inchiesta rivela retroscena agghiaccianti negli allevamenti di salmoni in Scozia. Scoperte specie infestate da pidocchi di mare e pessime condizioni di vita
Sappiamo esattamente da dove viene -e soprattutto in quali condizioni è stato allevato- il salmone che mangiamo nei ristoranti che servono sushi? Da un’indagine effettuata da un gruppo sotto copertura dell’organizzazione Compassion in World Farming sono emerse le pessime e preoccupanti condizioni degli allevamenti di salmoni in Scozia, uno dei più importanti produttori di questa specie.
La Scozia è il terzo produttore mondiale di salmone atlantico d’allevamento. Ogni anno, vengono allevati tra i 24 e i 56 milioni di pesci, che poi vengono esportati in più di 50 paesi di tutto il mondo.
L’inchiesta di Compassion in World Farming ha analizzato le condizioni di cinque dei più grandi produttori di salmone scozzese, che rappresentano oltre il 96% dell’industria. I risultati sono stati scioccanti. Il video pubblicato dimostra che i salmoni vengono allevati con infestazioni di parassiti che li mangiano vivi ed alghe che crescono dalle loro ferite aperte. I pesci sono stati trovati in acqua sporca e deossigenata e convivendo con altri esemplari morti, che galleggiano nelle gabbie sovraffollate.
Secondo Compassion in World Farming, “queste condizioni violano la legge sul benessere animale, ma la maggior parte di ciò che è emerso nell’indagine rappresenta semplicemente la norma e accade regolarmente”.
Artifishal, un documentario sugli allevamenti che stanno annientando i salmoni selvatici
Le condizioni degli allevamenti non sono soltanto dannose per i salmoni ma anche per l’ambiente. Alcuni pesci morti vengono gettati in vasche e bidoni lasciati in balìa degli animali selvatici, rappresentando un rischio per la biosicurezza. Al contempo, molte delle sostanze chimiche rilasciate nell’ambiente dagli allevamenti sono tossiche per pesci, uccelli e mammiferi.
Nonostante queste criticità, il Governo scozzese sostiene l’espansione sconsiderata di questi allevamenti subacquei e si prevede un raddoppiamento delle dimensioni dell’industria entro il 2030.
L’organizzazione ha inviato una lettera aperta al primo ministro della Scozia per chiedere una moratoria che metta fine alla crescita incontrollata degli allevamenti di salmone. Per il momento sono già state raccolte 90.034 firme.
[Immagine in copertina @Compassion in World Farming]