Un muro di cemento, senza bellezza alcuna. Questa la base per l’opera di Valerio Berruti Frammenti, inaugurata lo scorso 5 aprile a Monticello d’Alba, piccolo comune delle Langhe. Si tratta di un complesso monumentale costituito da cento bassorilievi in cemento armato e smalto, ideata per ricoprire il muro di contenimento sottostante al Castello di Monticello d’Alba.
Frammenti: 100 bambini e un mantello di edera
Cento bassorilievi, raffiguranti altrettanti bambini, si stagliano sul muro a simboleggiare la frammentazione dell’essere umano nel momento- tanto potente quanto fragile- dell’infanzia. In queste figure, diverse fra loro, tutti si possono identificare. Non esistono caratterizzazioni marcate, e neppure il tempo: c’è solo un qui e ora non ben definito da particolari fuorvianti.
I cento personaggi di Berruti non ricoprono l’intero muro, ma solo una sua porzione. L’opera è, in questo modo, parte di uno spazio vivo, in costante interazione con gli agenti atmosferici e soprattutto con l’edera- da anni protagonista di questo spazio- che l’artista non ha voluto sfrattare. “L’opera si chiama Frammenti”, spiega Berruti. “Ma in un primo momento avevo pensato di intitolarla La cura proprio per sottolineare l’esigenza di essere responsabili di ciò che abbiamo. Se gli abitanti di Monticello avranno cura di potare l’edera le formelle saranno sempre visibili, altrimenti ne verranno ricoperte. In qualche modo il mio lavoro è un segnale d’allarme per un atteggiamento oggi troppo diffuso, per cui ciò che è pubblico viene bistrattato”.
Il complesso, pur terminato nella sua realizzazione tecnica, subisce infatti continue trasformazioni, visibili giorno dopo giorno seguendo il progredire dell’edera. Una bella metafora di convivenza tra arte e natura, dove la sopravvivenza dell’opera umana è vincolata a un’importante consapevolezza: la natura possiede una forza vitale inarrestabile. Per goderne, occorre averne rispetto e cura.
Il Bando Distruzione
Frammenti è il risultato tangibile di un progetto voluto fortemente dalla Fondazione CRC e sostenuto con la prima edizione del “Bando Distruzione”. Dedicata a promuovere il miglioramento del contesto urbano e paesaggistico della provincia di Cuneo, l’iniziativa propone azioni che si basano su processi come la demolizione e l’eliminazione. Azioni drastiche, che rivelano un unico proposito: un nuovo inizio, votato alla bellezza.
Tuttavia, quando distruggere è impossibile o sconsigliabile, si può pensare di valorizzare il territorio cambiando radicalmente il punto di vista. “Nel progetto ho pensato a qualcosa che potesse essere d’istruzione” afferma ancora Berruti. “Così, ho realizzato un’opera che ha a che fare con la land art, ma anche con la cura del bene pubblico”.
Nell’ottica lungimirante secondo cui la cultura, l’arte e il rispetto della bellezza siano i veri valori su cui puntare per un cambio di rotta.
Video in apertura @Fondazione CRC