I semi della speranza è il titolo della mostra fotografica che, dal 3 aprile, sarà visibile presso la David Lubin Memorial Library della Fao (organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) di Roma.
La rassegna continua l’iniziativa della Soka Gakkai International (SGI, istituzione buddista), in collaborazione con la Carta Internazionale della Terra (ECI, Earth Charter International) – I semi del cambiamento – presentata per il vertice internazionale sullo sviluppo sostenibile del 2002, a Johannesburg, in Sudafrica.
Da allora, la mostra ha fatto il giro del mondo: è stata visitata da milioni di persone, che hanno appreso il chiaro messaggio Tu puoi.
È dalle piccole azioni che nascono i grandi cambiamenti
L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni: Inspira, Impara, Rifletti, Rivitalizza e consiste in 24 pannelli che mostrano le interconnessioni tra gli esseri umani e la natura.
L’obiettivo delle immagini è creare desiderio e bisogno di costruire e allargare l’ambito di compassione e attenzione di ciascun essere umano verso il pianeta Terra.
L’esposizione vuole altresì incoraggiare i visitatori a superare quella sensazione di impotenza che assale ciascuno di fronte a temi quali la salvaguardia del pianeta, la fame nel mondo, la giustizia sociale.
Ciascun essere umano deve rendersi consapevole del potere che possiede: con ogni singola azione, inizia un cambiamento positivo.
Lo slogan della Carta Internazionale della Terra
Lo slogan della Carta della Terra è, non a caso, Inizia con uno: frase simbolo che sottolinea l’importanza delle azioni delle persone comuni, di me che scrivo e di te che leggi.
Ciascuno di noi può fare qualcosa per sensibilizzare gli altri a uno sviluppo sostenibile e «per piantare i semi della speranza nel cuore della gente» (Hirotsugu Terasaki, SGI).
Tu puoi. I semi della speranza
Tutti gli esseri umani sono ugualmente importanti nel determinare il futuro: dobbiamo solo prenderci cura della Terra e gli uni degli altri.
Il messaggio della mostra è sintetizzato nel pannello finale, su cui si legge Tu puoi.
Attraverso azioni piccole, quotidiane e locali si possono ottenere cambiamenti incredibili e altrimenti impensabili.
La rassegna, infatti, mette in mostra le azioni di individui provenienti da tutto il mondo che hanno raccolto la sfida di creare il cambiamento. Una delle storie raccontate riguarda Wangari Maathai, nata in una zona rurale del Kenya, la prima donna dell’Africa centrale e orientale a ottenere un dottorato.
Ha aiutato donne e bambini a imparare come piantare alberi per fermare l’erosione del suolo che stava privando le loro comunità dei mezzi di sostentamento. Nel 2004 ha ricevuto il premio Nobel per la pace.
Esiste un solo sentimento capace di sconfiggere la paura: la speranza.