Uno spettacolo e un’app per promuovere l’economia circolare

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Uno spettacolo e un’app per promuovere l’economia circolare ultima modifica: 2017-07-21T08:00:37+02:00 da Davide Mazzocco
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All’Elefante – Festival del tempo lungo svoltosi a Padova a fine giugno, l’associazione Pop Economix ha lanciato un progetto di crowdfunding per il tour che abbina Blue Revolution. L’economia ai tempi dell’usa e getta, la prima conferenza-spettacolo sull’economia circolare, e Mercato Circolare, l’unica app al mondo che fa incontrare le persone con imprese, servizi e prodotti che riducono davvero i rifiuti.

Mercato Circolare è un’app, gratuita e disponibile sugli store Android e Apple, che mette a portata di mano i prodotti, le aziende e i servizi che limitano al massimo o recuperano scarti e rifiuti, e permette a tutti di segnalare gli indirizzi di chi sta costruendo davvero l‘economia circolare.

Si tratta di una novità assoluta per l’Italia, l’unica applicazione digitale disponibile sugli store dei due maggiori sistemi operativi a permettere l’incontro tra potenziali consumatori e aziende; come pure l’unica a permettere agli utenti di segnalare un prodotto, un servizio o un’azienda che viene successivamente valutato dal team di Pop Economix e inserito se le verifiche confermano la bontà della segnalazione.

bottiglie di plastica

La conferenza-spettacolo Blue Revolution. L’economia ai tempi dell’usa e getta nasce da un’idea di Nadia Lambiase e Paolo Piacenza (curatori della ricerca storica e drammaturgica) e di Alberto Pagliarino, (che ha scritto il testo). Noi di e-Habitat abbiamo incontrato Paolo Piacenza per saperne di più su questo interessante progetto crossmediale.

“Blue Revolution è l’ideale prosecuzione di Pop Economix, lo spettacolo con il quale abbiamo girato l’Italia per raccontare la crisi economica e le sue conseguenze. Fra i pilastri di un nuovo modello economico in grado di portarci fuori dalla crisi c’è, senza dubbio, l’economia circolare e il nostro spettacolo, così come l’app Mercato Circolare, nascono con l’obiettivo di diffondere la conoscenza su questo tema” spiega Piacenza.

Un cittadino informato è un cittadino che ha la possibilità di smettere di fare scelte conniventi con un’economia che continua a produrre rifiuti non riciclabili. Sono gli economisti liberisti degli anni Settanta a fraintendere Adam Smith e a fare della massimizzazione del profitto la legge primaria di qualsiasi politica economica.

economia circolare

“Le difficoltà nello smaltimento dei rifiuti e l’inquinamento da plastica sono gli effetti di un’economia lineare che va rivoluzionata con un ritorno al passato ovverosia all’economia circolare che trasforma i rifiuti in una risorsa. Oggi questo si può fare” continua Piacenza. I protagonisti dello spettacolo sono proprio gli imprenditori che sono riusciti a ripensare la filiera produttiva su nuove basi. Uno degli “eroi” di questo spettacolo è Tom Szaky, imprenditore statunitense che ha creduto nella produzione di fertilizzanti dai rifiuti organici e ora gestisce un business da diverse decine di milioni di dollari all’anno.

“Noi non siamo sostenitori della decrescita – puntualizza Piacenza -, ma siamo convinti che l’unica strada per garantire un futuro non apocalittico ai nostri figli sia quella dell’economia circolare. L’economia dell’usa e getta non verrà spazzata via domani, ma se quello circolare non si affermerà come un modello economicamente attraente il rischio è il collasso”.Fabrizio Stasia Blue Revolution

Il concetto dell’obsolescenza programmata è molto più antico di quanto si pensi: nel 1924 i membri del Cartello Phoebus (Philips, Tungsram, La Compagnie des Lampes, General Electric Company, Associated Electrical Industries e Osram) si trovarono a Ginevra per stipulare un accordo volto ad accorciare deliberatamente la durata di vita delle lampadine, così da aumentare il numero di articoli venduti. L’accordo di Ginevra è da ritenersi come uno degli atti fondativi dell’economia dell’usa e getta che mette in pericolo i nostri mari ed è la causa delle guerre del coltan.

Lo spettacolo Blue Revolution e l’applicazione Mercato Circolare hanno lo stesso obiettivo, diffondere la conoscenza sull’economia circolare: dalle borse prodotte con i copertoni ai detersivi realizzati con le erbe sono molte le aziende che credono in un’economia alternativa.

Nel nostro Paese non mancano esempi virtuosi, quello di Daniela Ducato, per esempio, l’imprenditrice sarda che con Salvamare Geolana SeaCleanup ha inventato un sistema in grado di assorbire e biodegradare gli inquinanti con l’utilizzo di lane di pecora e con il sugherone inutilizzabile per i tappi di bottiglia.

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Ma fin dove si può arrivare? “L’obiettivo è realizzare automobili interamente riciclabili. A fine ciclo l’acquirente riconsegna l’auto al produttore e questo, in cambio dei materiali riutilizzabili, gli riconosce un benefit economico”.

Perché la transizione (o il ritorno) all’economia circolare si concretizzi occorre che quest’ultima risulti appetibile sia per i produttori che per i consumatori: “Non è sbagliato l’ottimismo, è sbagliata la deresponsabilizzazione” conclude Piacenza. E un’economia responsabile non può che essere un’economia che segue le leggi della natura rimettendo in circolo, sotto altra forma, quello che è già stato utilizzato.

Chi è interessato a sostenere il progetto può prendere parte alla campagna di crowdfunding di Produzioni dal Basso che si chiuderà il prossimo 8 agosto.

Uno spettacolo e un’app per promuovere l’economia circolare ultima modifica: 2017-07-21T08:00:37+02:00 da Davide Mazzocco
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Uno spettacolo e un’app per promuovere l’economia circolare ultima modifica: 2017-07-21T08:00:37+02:00 da Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, ha scritto di ecologia, ambiente e mobilità sostenibile per numerose testate fra cui Gazzetta, La Stampa Tuttogreen, Ecoblog, La Nuova Ecologia, Terra, Narcomafie, Slow News, Slow Food, Ciclismo, Alp ed ExtraTorino. Ha pubblicato numerosi saggi fra cui “Giornalismo online”, “Propaganda Pop”, "Cronofagia" e "Geomanzia".

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