Da dicembre 2015 vivo a Crateùs (Cearà – Brasile), per svolgere il servizio civile internazionale. Il Cearà è uno degli stati più poveri del Brasile, nel cuore del Sertão, il Semiarido brasiliano. In questi mesi sto collaborando con la Caritas Diocesana di Crateùs (CDC), che lavora con moltissime realtà differenti, sia urbane che rurali. Spesso ci troviamo a viaggiare per lavoro, con l’obiettivo di visitare e valutare le condizioni generali e le conseguenti criticità che molte comunità si trovano ad affrontare ogni giorno, prima fra tutte la mancanza d’acqua.
Oggi è una di quelle giornate di viaggio, direzione: Sitio Araras, Ipaporanga, con l’obiettivo di conoscere questa comunità isolata, un piccolo paradiso ricco d’acqua, un’eccezione nel Sertão.
Luogo eccezionale soprattutto per la sua ricchezza, in particolare per quella celata nel sottosuolo. Questa località attira molti interessi: diverse multinazionali minerarie stanno sondando la zona, ricchissima di ferro. L’unico vincolo che ancora impedisce di deturparne il territorio, è l’attuale prefetto, rifiutatosi finora di firmare la delibera per l’attività mineraria.
La speranza e i diritti di questa comunità sono nelle mani dell’attuale autorità locale. Cosa succederà quando cambierà prefetto? Il potere delle comunità contro queste multinazionali, purtroppo, è minimo.
Come non ricordare il disastro di Mariana, dello scorso 5 novembre? L’intervento delle multinazionali (Samarco nel caso di Mariana), altera profondamente l’identità tradizionale locale, non prima di aver violato l’ambiente in maniera irreparabile.
Qui in Brasile sono quotidianamente testimone di molte contraddizioni. Sfruttamento dell’ambiente in primis, ma anche e soprattutto abuso dei diritti inalienabili di centinaia e migliaia di persone in balìa dell’impetuosa “corrente” del mercato, che investe tutto e tutti. Questo succede in uno degli Stati con la maggiore ricchezza naturale e la maggior popolazione indigena nativa, realtà che dovrebbero invece essere preservate e difese.
Gli interessi in gioco sono tanti, perché infinite sono le possibilità di guadagno offerte dalle risorse ambientali di questo Paese.
Molte cose dovrebbero cambiare, sia a livello locale che internazionale.
L’azione di enti quali la CDC è fondamentale perché svolge un’attività di affiancamento e aiuto, sia pratico che teorico-politico, a molte comunità, grazie soprattutto a diversi progetti sia internazionali che governativi e locali.
Cittadini e politici dovrebbero prendere sempre più consapevolezza del proprio territorio e difenderne le peculiarità a favore e a misura delle comunità locali.
Non si può più lasciare che l’economia e gli interessi di soggetti estranei tengano le redini del futuro di questi paesi. Questo comporterà molte lotte, e altrettante conquiste. Per tutti.