Tutelare gli oceani

Pristine Seas il progetto per tutelare gli oceani

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Pristine Seas il progetto per tutelare gli oceani ultima modifica: 2014-08-20T08:30:29+02:00 da Sara Panarella
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Estate, tempo di vacanze e per molti, di mare. Mare nostrano certo ma non si può rimanere indifferenti alle immagini dei luoghi esotici che in questa stagione compaiono su riviste e pubblicità. Spiagge bianche e acque coralline, simbolo di luoghi puri e incontaminati. Ma sono ancora così puri questi mari?

Della plastica dispersa nei mari ne abbiamo già parlato qui ma esistono zone per cui è possibile spendere l’aggettivo inglese pristine, incontaminato.

Enric Sala fotografato di Zafer Kizilkaya
Enric Sala fotografato di Zafer Kizilkaya

Per studiare questi paradisi terrestri, monitorarli e salvaguardarli è attivo il progetto del National Geographic denominato Pristine Seas, guidato dall’Explorer-in-Residence della National Geographic Society, Enric Sala che dal 2005 ha condotto ricerche sullo stato di salute di alcuni degli ambienti marini più remoti della Terra, attivandosi contemporaneamente per sensibilizzare governi e trovare le risorse per salvaguardare e conservare questi contesti. Fino al 2005 Enric Sala era professore dello Scripps Institute of Oceanography, insegnando i principi della conservazione marina e le dinamiche della reti alimentari. In quell’anno decise però di abbandonare la vita accademica per provare a intervenire più attivamente nella difesa del mondo marino perché “…mi sembrava di stare scrivendo il necrologio della natura, con sempre maggior precisione“. Mise insieme una piccola squadra composta da scienziati esperti di pesci, microbi marini, invertebrati e alghe e partì per le Sporadi Equatoriali, un atollo sperduto lontano mille miglia dalle Hawaii. In quella spedizione Sala fece interessanti scoperte relative alle reti della nutrizione negli oceani ma soprattutto “venire qui ha ridefinito la nostra comprensione di che cosa è naturale, e ci ha dato un nuovo riferimento su cui misurare lo stato di salute dei reef di tutto il mondo“.

Terre di Francesco Giuseppe da footage.framepool.com
Terre di Francesco Giuseppe da footage.framepool.com

Le spedizioni effettuate dal team del Pristine Seas si sono concentrate quasi tutte su zone tropicali tranne una nel 2013 che ha visto una quarantina tra scienziati ed esploratori raggiungere il ghiaccio delle Terre di Francesco Giuseppe, un arcipelago di 192 isole nel Mare Glaciale Artico, luoghi che hanno visto i primi insediamenti umani stabili solo nel secolo scorso quando i Sovietici vi installarono stazioni di ricerca e basi militari. Nel 1994 è divenuta zakaznik cioè area protetta, ma la Russia vorrebbe riaprire le basi militari, abbandonate con la fine della Guerra Fredda, per cercare giacimenti di gas e petrolio.

Tutelare gli oceani. National Geographic di agosto con i resoconti delle spedizioni in Mozambico e Terre di Francesco
National Geographic di agosto con i resoconti delle spedizioni in Mozambico e Terre di Francesco

Al momento sono state dieci le spedizioni effettuate dal team Pristine Seas e l’ultima in ordine di tempo ha monitorato l’arcipelago di Bazaruto in Mozambico, nell’Oceano Indiano. Nel complesso le spedizioni hanno permesso di salvaguardare 400.000 chilometri quadrati di oceano, tra cui il Pacific Remote Island Marine National Monument negli Stati Uniti, l’area marina protetta Seamounths in Costa Rica e il Motu Motiro Hiva Marine Park in Cile, grazie alla collaborazione con governi, fondazioni e gruppi di conservazione.

Sono in previsione altre spedizioni almeno fino al 2016 grazie a vari contributi tra cui quello della Davidoff Cool Water con la campagna Love the Ocean.

Alla fine del 2013 solo il 2,8% dei mari era area marina protetta. L’ONU ha proposto un ambizioso e difficile da raggiungere 20% per il 2020 tra gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Con le parole di Sala: “Nessuna organizzazione da sola potrà salvare gli oceani”.

Pristine Seas il progetto per tutelare gli oceani ultima modifica: 2014-08-20T08:30:29+02:00 da Sara Panarella
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Vive a Torino, bibliotecaria. Si laurea in Filosofia interessandosi di bambini e multiculturalità e si avvicina alla psicoanalisi e alla cura del pensiero. Ha poi quattro bimbi e un cane che insieme a tanta effervescenza aggiungono interessi nuovi, maggior attenzione per l’ambiente e gli antichi mestieri e saperi, lavorazione dell’argilla, uncinetto, raccolta e utilizzo delle erbe. Una moderna “Strega in famiglia”!

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