La Principessa Mononoke esce oggi nei cinema che aderiscono all’iniziativa la pellicola ecologico-ambientalista del regista premio Oscar Hayao Miyazaki. Dopo circa 14 anni dalla prima uscita, ecco una nuovo adattamento con un doppiaggio ex novo.
Tra qualche settimana inizierà Cinemambiente, festival che ha lo scopo di presentare e promuovere opere cinematografiche che trattano i temi e le problematiche legate all’ambiente naturale, umano e culturale. Quale momento migliore per riproporre, in attesa dell’inizio del festival, uno dei film d’animazione più belli di sempre, educativo e provocatorio allo stesso tempo: La Principessa Mononoke.
Il film uscito nelle sale nel ormai lontano 2000 con un adattamento superficiale fatto direttamente dalla pellicola americana con conseguenze pressoché catastrofiche, non ebbe in Italia la visione e la notorietà meritata. Esce finalmente oggi, nelle sale aderenti, in tutto il suo splendore e con un adattamento tutto nuovo convertito direttamente dall’originale, accompagnato da un doppiaggio italiano ex novo. Pellicola che spinge alla riflessione sulla natura dell’uomo non come elemento principale e fondamentale ma come parte integrante della natura stessa.
Il “Sensei” dell’animazione, Hayao Miyazaki, costruisce un vero e proprio miracolo per gli occhi e per la mente, con i suoi 144.000 disegni, tutti rigorosamente illustrati e colorati a mano, ci accompagna in un Giappone ambientato nel periodo Muramachi (1336-1573) epoca in cui ascese al potere lo Shogun Ashikaga. Periodo di indebolimento del potere centralizzato ma allo stesso tempo una delle epoche migliori e produttive dal punto di vista culturale ed artistico.
Nausicaä della Valle del vento: per un cinema del Rispetto
Distante e antitetico dal Giappone ipertecnologico il regista realizza una storia dalle radici ecologico-ambientaliste che si sviluppa su concetti sociali e antropologici, sbocciando in una morale che ha il sapore amaro della verità. La tematica che affronta il regista in questo lungometraggio è la stessa di sempre: il conflitto continuo tra uomo e natura e tra tecnologia e conservazione materia che trasuda in tutti i suoi film, ma che in questo titolo ne diventa il soggetto principale nonché il protagonista assoluto della storia, l’autore eleva così quest’opera ad un livello talmente rilevante sia dal punto di vista cinematografico che sociale, da non poter/dover passare inosservato.
Quindi buona visione e che gli spiriti della foresta ci siano propizi.

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