Chaco, al cinema il racconto della battaglia per salvare la foresta vergine dal disboscamento

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Chaco, al cinema il racconto della battaglia per salvare la foresta vergine dal disboscamento ultima modifica: 2019-03-24T08:00:46+01:00 da Alessandra Varotto
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«La deforestazione sta facendo scomparire interi ecosistemi, sta annientando un insieme di strutture sociali millenarie, che l’uomo non ha ancora nemmeno imparato a studiare». A pronunciare queste parole è Daniele Incalcaterra, proprietario terriero, protagonista e regista del documentario Chaco (Argentina, Italia, Svizzera 2017, 106′).

Co-diretto da Incalcaterra e da Fausta Quattrini, Chaco racconta una storia al tempo stesso personale e universale, quella di un vasto appezzamento di 5.000 ettari di foresta vergine nel Chaco, in Paraguay. Terra che Daniele Incalcaterra ha ricevuto in eredità alla morte del padre, un diplomatico che aveva avuto questa concessione durante il periodo della dittatura

I registi di Chaco, Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini
I registi di Chaco, Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini. Ph Credits: @Chaco Il Tour

Questa terra ha attualmente un enorme valore e potrebbe diventare latifondo da disboscare e utilizzare come pascolo per il bestiame o per la coltivazione industriale di soia transgenica. È questo il destino che è toccato a buona parte del territorio circostante. L’appezzamento di Incalcaterra si trova infatti esattamente al centro dei vasti possedimenti agricoli di uno dei più grandi produttori di soia del Sud America. E questa è pure l’idea di un altro proprietario, che vanta sullo stesso appezzamento un titolo che di fronte alla legge ha lo stesso valore di quello di Incalcaterra – seppure originariamente illegittimo – e che non è per nulla disposto a cedere, per via dei grandi interessi economici in ballo.

Incalcaterra, al contrario, vuole preservare e difendere il territorio dalla deforestazione. A questo scopo riesce a creare tramite decreto del Presidente Fernando Lugo una riserva naturale, che chiama Arcadia. L’obiettivo è quello di affidarne la gestione ai legittimi proprietari, ovvero i nativi Guaranì Ñandevas che da più di 5.000 anni abitano in quelle terre (Chaco vuol dire “luogo di caccia”, in lingua inca).

Non tutti però condividono i propositi di Incalcaterra. Inizia così un’agguerrita battaglia ricca di colpi di scena, che a volte appare quasi “donchisciottesca” e senza speranza, contro gli interessi del latifondo, le lungaggini burocratiche, le intimidazioni, e una politica servile nei confronti dei potenti. In un contesto dove l’illegalità non fa notizia, e nel più totale spregio dei diritti dei popoli indigeni e della natura.

Chaco, film del 2017 di D. Incalcaterra
Ph. credits: @Chaco Il Tour

Arcadia diviene così una metafora delle ingiustizie perpetrate ai danni del Pianeta e dei suoi abitanti più indifesi a favore di interessi di business distruttivi e dissennati, spesso infiltrati dalla criminalità organizzata e avvallati da un sistema politico connivente.

Chi vincerà la battaglia? Davide o Golia, ovvero Incalcaterra o i latifondisti? La natura o l’agri-business? Chaco è un documentario che solleva interrogativi potenti ed estremamente attuali, denunciando una situazione molto grave e totalmente ignorata dalle cronache estere.

La prima proiezione italiana di Chaco è stata giovedì 21 marzo 2019 a Roma. Sulla pagina chacoiltour.it tutte le prossime proiezioni.

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Appassionata di sostenibilità, comunicazione e innovazione, ha conseguito un dottorato in Social Marketing for Sustainability presso l’Università degli Studi di Padova e la University of Exeter (UK), e un master in comunicazione digitale allo IUSVE di Venezia con una tesi sul digital storytelling della CSR nel settore food. TEDx speaker e communication manager di progetti europei LIFE, nel tempo libero ama studiare e visitare luoghi nuovi vicini e distanti, dove fare lunghe passeggiate all’aria aperta godendo della gioia e della meraviglia che la natura è in grado di suscitare.

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