Global Electric Vehicles 2024

Global Electric Vehicles Outlook 2024, il trend dell’elettrico nel mondo

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Global Electric Vehicles Outlook 2024, il trend dell’elettrico nel mondo ultima modifica: 2024-10-14T05:28:39+02:00 da Marco Grilli
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Global Electric Vehicles Outlook 2024, il report dell’International Energy Agency (IEA) segnala la crescita della flotta mondiale dei veicoli elettrici

Entro il 2030, un auto su tre in Cina e quasi una su cinque sia in Europa che negli Stati Uniti sarà elettrica: è questa la previsione del Global Electric Vehicles (EV) Outlook 2024 realizzato dall’International Energy Agency (IEA), il rapporto annuale che identifica e valuta gli sviluppi recenti nella mobilità elettrica in tutto il mondo.

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“Combinando l’analisi dei dati storici con le proiezioni, ora estese al 2035, il rapporto esamina aree di interesse chiave come l’implementazione di veicoli elettrici e infrastrutture di ricarica, domanda di batterie, tendenze di investimento e sviluppi politici correlati nei mercati principali ed emergenti. Considera inoltre cosa significhi un’adozione più ampia di veicoli elettrici per il consumo di elettricità e petrolio e per le emissioni di gas serra”, specifica l’IEA.

L’edizione 2024 presenta pure le analisi dell’accessibilità economica dei veicoli elettrici e fornisce due strumenti online interattivi (Global EV Data Explorer e Global EV Policy Explorer), che consentono agli utenti di esplorare le statistiche e proiezioni sui veicoli elettrici, nonché le misure politiche adottate in questo settore nei vari Paesi del mondo.

Le vendite secondo il Global Electric Vehicles

Stando a quanto riferito nell’edizione di quest’anno, le vendite di auto elettriche continuano ad aumentare e dovrebbero attestarci a circa 17 milioni alla fine del 2024, rappresentando un quinto del totale delle vetture vendute.

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Nel prossimo decennio la domanda di queste auto più ecologiche è prevista ancora in crescita, con enormi benefici a livello ambientale e di salute pubblica, correlati alla riduzione del consumo di combustibili fossili e di conseguenza delle emissioni di gas serra.

“Margini ridotti, prezzi volatili dei metalli delle batterie, elevata inflazione e l’eliminazione graduale degli incentivi all’acquisto in alcuni paesi hanno suscitato preoccupazioni sul ritmo di crescita del settore, ma i dati sulle vendite globali rimangono forti. Nel primo trimestre del 2024, le vendite di auto elettriche sono cresciute di circa il 25% rispetto al primo trimestre del 2023, in modo simile alla crescita annua registrata nello stesso periodo del 2022”, si legge nel report.

Entro la fine del 2024 le vendite di auto elettriche in Cina dovrebbero raggiungere quota 10 milioni (il 45% del totale), negli Stati Uniti un’automobile venduta su nove dovrebbe essere elettrica, in Europa una su quattro nonostante la prospettiva generale di calo del mercato auto e l’eliminazione graduale dei sussidi in alcuni Paesi.

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Al di là delle sfide a breve a termine in alcuni mercati, la crescita dell’elettrico c’è ed è trainata da un 2023 da record, dove le vendite globali sono aumentate del 35% toccando quasi quota 14 milioni. Se è vero che la domanda è rimasta in gran parte concentrata in Cina, Europa e Stati Uniti, altrettanto innegabile è la crescita in alcuni mercati emergenti come Vietnam e Thailandia, dove le auto elettriche hanno segnato rispettivamente il 15 ed il 10% delle vendite complessive. Risultati resi possibili dall’adozione di misure chiave, quali gli incentivi per la produzione e i sussidi per l’acquisto di auto elettriche.

Il sostegno

In generale, il sostegno politico al passaggio all’elettrico stimola gli investimenti e la fiducia nel settore. Tale situazione tenderà a protrarsi, mentre i cali dei prezzi dei veicoli elettrici e delle loro batterie produrranno cambiamenti ancora più significativi nei prossimi anni.

“La rapida adozione di veicoli elettrici di tutti i tipi (auto, furgoni, camion, autobus e veicoli a due/tre ruote) evita 6 milioni di barili al giorno (mb/d) di domanda di petrolio nello scenario delle politiche dichiarate nel 2030 e oltre 10 mb/d nel 2035. Ciò equivale alla quantità di petrolio utilizzata per il trasporto su strada negli Stati Uniti oggi”, si legge nel rapporto.

Le recenti politiche adottate in materia nei vari Paesi paiono delineare un futuro piuttosto roseo. Potremmo citare i nuovi standard sulle emissioni adottati in Canada, nell’Unione Europea e negli Stati Uniti nell’ultimo anno, così come altri incentivi industriali (l’EU Net Zero Industry Act, l’Inflation Reduction Act negli Usa, il 14° Piano quinquennale cinese ed il Production Linked Incentive in India per citarne solo alcuni) che incoraggiano l’aggiunta di valore e la creazione di posti di lavoro nelle filiere di fornitura dei veicoli elettrici.

Lo scenario chiaramente è fluido e passibile di mutamenti, ma “se tutti gli obiettivi nazionali in materia di energia e clima stabiliti dai governi venissero rispettati in pieno e nei tempi previsti, come nell’Annunced Pledges Scenario, due terzi di tutti i veicoli venduti nel 2035 potrebbero essere elettrici, evitando circa 12 mb/g di petrolio”, si legge nel rapporto.

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Piuttosto che rallentare, la rivoluzione globale dei veicoli elettrici sembra prepararsi per una nuova fase di crescita. L’ondata di investimenti nella produzione di batterie suggerisce che la filiera dei veicoli elettrici sta avanzando per soddisfare gli ambiziosi piani di espansione delle case automobilistiche, ha dichiarato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA.

Ogni processo di mutazione è foriero di incognite e rallentamenti, ma il report sottolinea che gli annunci di investimenti nella produzione di veicoli elettrici e batterie negli Usa, dal 2022 al 2023, hanno raggiunto quasi 500 miliardi di dollari, con il 40% della cifra già impegnato. Oltre a ciò, 20 importanti case automobilistiche – rappresentanti oltre il 90% delle vendite globali di auto nel 2023 – hanno già fissato obiettivi di elettrificazione.

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Batterie e convenienza 

Nel 2023 la capacità di produzione globale di batterie per veicoli elettrici ha superato nettamente la domanda, che molto probabilmente – entro il 2035 – crescerà di sette volte nello scenario delle politiche dichiarate, di nove in quello degli impegni annunciati, di 12 nel quadro delle emissioni nette zero entro il 2050. In ogni caso la capacità produttiva pare reggere il passo della domanda.

La transizione all’elettrico resta però molto legata alla sua convenienza in termini economici. L’aumento della concorrenza sta rendendo più economiche le auto elettriche, specialmente in Cina, ma in altri mercati il loro costo è ancora superiore a quello delle auto con motore a combustione interna (dal 10% al 50% in Europa e negli Stati Uniti, a seconda del Paese e del segmento automobilistico). Nel 2023, inoltre, due terzi dei modelli elettrici disponibili a livello globale erano auto di grandi dimensioni, pick-up o veicoli sportivi utilitari, un aspetto che ha fatto aumentare i prezzi medi. Difficile capire con esattezza quando sarà raggiunta la parità dei prezzi, ma le tendenze attuali ipotizzano il termine massimo del 2030 per la maggior parte dei modelli nei principali mercati al di fuori della Cina.

“Le strategie di prezzo delle case automobilistiche saranno cruciali per migliorare l’accessibilità economica, così come il ritmo del calo dei prezzi delle batterie per veicoli elettrici”, si legge nel rapporto. Dopo il primo aumento dei prezzi per i pacchi agli ioni di litio nel 2022, fortunatamente nel 2023 i prezzi dei metalli chiave utilizzati per realizzare le batterie sono scesi. Quelle più economiche sono ancora fornite dalla Cina, anche se i prezzi tra le regioni stanno convergendo, rendendole una merce globalizzata. Sempre nel 2023, le ben più economiche batterie al litio-ferro-fosfato hanno rappresentato oltre il 40% delle vendite globali di veicoli elettrici per capacità, più del doppio rispetto alla loro quota nel 2020. In futuro si punta ancora sull’innovazione tecnologica, con le batterie agli ioni di sodio che potrebbero costare fino al 20% in meno rispetto a quelle al litio.

Buone nuove giungono dalle economie in via di sviluppo al di fuori della Cina, dove negli ultimi due anni si stanno imponendo modelli di auto elettriche più piccoli e convenienti rispetto a quelli di grandi dimensioni, non accessibili al consumatore medio. Tra l’altro, in India e nel Sud-est asiatico, si stanno diffondendo i molto economici veicoli elettrici a due e tre ruote, che contribuiscono a ridurre le emissioni ed a migliorare la qualità dell’aria. Con la maturazione dei mercati dei veicoli elettrici ed il continuo calo dei loro prezzi, si prevede inoltre un generale aumento del commercio internazionale di auto elettriche usate, anche verso le economie in via di sviluppo.

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Per la sostenibilità e la sicurezza della filiera dell’elettrico resta fondamentale il settore del riciclaggio e riutilizzo delle batterie. La capacità globale di riciclaggio ha raggiunto i 300 gigawattora (GWh) nel 2023, ma potrebbe superare i 1.500 GWh nel 2030 se si concretizzassero tutti i progetti annunciati. “Molti sviluppatori di tecnologie stanno cercando di posizionarsi nei mercati di fine vita dei veicoli elettrici, ma le sedi pianificate non sempre coincidono con quelle in cui potrebbe avvenire il ritiro dei veicoli elettrici”, si legge nell’outlook. A livello globale la capacità di riciclaggio supera nettamente la fornitura di batterie potenzialmente riciclabili, tuttavia si prevede che il ritiro delle batterie dei veicoli elettrici crescerà rapidamente dalla seconda metà degli anni Trenta.

Infine, il Global Electric Vehicles sottolinea che anche l’implementazione della ricarica pubblica deve tenere il passo delle vendite dei veicoli elettrici. Nel 2023 il numero globale di punti di ricarica pubblici installati è aumentato del 40% rispetto all’anno precedente, con i caricatori rapidi che sono cresciuti di più rispetto a quelli più lenti. “Sarà necessario un accesso ampio e conveniente all’infrastruttura di ricarica pubblica per un passaggio di massa al trasporto elettrico e per consentire viaggi più lunghi, anche se la maggior parte delle ricariche continua a essere effettuata privatamente in contesti residenziali e lavorativi. Per raggiungere i livelli di implementazione dei veicoli elettrici nello scenario delle politiche annunciate, la ricarica pubblica deve aumentare di sei volte entro il 2035”. 

La maggior diffusione dei veicoli pesanti elettrici, quali camion e grandi autobus, renderà inoltre necessaria una ricarica dedicata e flessibile. Con le attuali impostazioni politiche, lo stock di autobus e camion elettrici aumenterà rispettivamente di sette e 30 volte entro il 2035: un livello di distribuzione che potrebbe richiedere un aumento di venti volte della capacità di ricarica sia nei depositi che lungo le principali rotte di transito.

“L’aumento della ricarica dei veicoli pesanti ha importanti implicazioni per l’espansione e il funzionamento delle reti elettriche, con opportunità di maggiore flessibilità e integrazione delle energie rinnovabili. Il supporto politico, un’attenta pianificazione e il coordinamento saranno essenziali per garantire una fornitura di elettricità sicura, conveniente e a basse emissioni con una pressione limitata sulle reti locali”, chiarisce il Global Electric Vehicles.

[Credits foto: AKrebs60 su Pixabay]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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