Gli hater hanno minacciato di morte lo scultore Marco Martalar per la sua ultima creazione: l’Orso di Molveno
“Un’opera che apre il cammino verso un equilibrio ancora da raggiungere tra Uomo e Natura, tra chi abita queste montagne e gli animali che qui vivono“. Un messaggio di speranza, quello raccolto nelle parole che lo scultore Marco Martalar ha utilizzato per annunciare in un post la sua ultima opera: l’Orso di Molveno. Parole che non sono state però recepite con il giusto rispetto da una porzione di utenti, che hanno reagito con minacce e intimidazioni.
Un’attitudine deplorevole, denunciata con preoccupazione dallo stesso artista.
La preoccupazione di Martalar per la sorte dell’Orso di Molveno
In un’intervista rilasciata a laRepubblica, lo scultore asiaghese Marco Martalar, ha espresso profonda preoccupazione per alcune reazioni dirette all’Orso di Molveno, la sua nuova opera.
Una scultura lignea di 6 metri di altezza e 8 di lunghezza, realizzata con 2.000 pezzi di radici di larice, che segue di pochi mesi la rinascita del Drago di Vaia, incendiato da un vandalo un anno fa, per poi essere ricostruito.
La rinascita del Drago di Vaia a Lavarone, dalle ceneri all’arte
La creazione dell’Orso di Molveno ha scatenato la violenza sui social. Martalar ha ricevuto molti messaggi pubblici e privati, in cui vari hater gli hanno augurato di avere lo stesso destino di Andrea Papi, il giovane runner ucciso da un’orsa il 5 aprile 2023 in Val di Sole.
“Non volevo mettere il dito nella piaga, ma contribuire a rimarginare una ferita“, ha dichiarato lo scultore. “Il risultato, per colpa di feroci attacchi social, è che ora ricevo minacce di morte contro di me e la mia famiglia“.
L’irrisolta questione orsi in Trentino
Il clima teso sulla questione orsi in Trentino, aggravatosi dopo l‘abbattimento di Kj1 che si muoveva con tre cuccioli nella zona di Arco, ha travolto con inaudita cattiveria le ottime intenzioni di un artista apprezzato per le preziose opere, testimonianza di un rapporto armonico con il territorio ospitante.
Ora, Martalar, teme che, dopo il Drago anche l’Orso di Molveno finisca vittima di un rogo.
L’intervento delle autorità locali
Per evitare vandalismi, le autorità locali hanno collocato otto estintori automatici all’interno della scultura. Sono inoltre intervenuti i Carabinieri per registrare il posizionamento di telecamere e fototrappole. “Fa riflettere che un’opera d’arte sul complesso rapporto tra umanità e natura scateni un simile odio e vada protetta dalle Forze dell’ordine“, ha commentato lo scultore.
Secondo quanto spiegato dal Vicesindaco di Molveno, Adriano Bonetti, la scelta dell’orso è legata al simbolo del Parco Adamello Brenta.
Pericolosamente vicini, la difficile convivenza fra orsi e umani in Trentino
Un emblema da rispettare e da salvaguardare, considerata l’importanza strategica di questo mammifero per la biodiversità. La convivenza tra animali selvatici e umani può in realtà realizzarsi, con l’adeguato impegno da parte di ogni cittadino. Il quesito da porsi per una corretta analisi in chiave filosofico-ecologista è: “Chi sono i veri usurpatori degli habitat montani? Gli uomini o gli esemplari faunistici che li popolano da migliaia e migliaia di anni?”. A voi lettori le riflessioni del caso.