Il report ISPRA svela numeri drammatici: in Italia, oltre 6 milioni di uccelli uccisi in sole tre stagioni venatorie. L’ENPA chiede una moratoria urgente sulla caccia
Il recente rapporto dell’ISPRA, La pressione venatoria sull’avifauna italiana dal 2017 ad oggi, ha messo in luce una realtà inquietante: tra la stagione venatoria 2017/2018 e quella 2022/2023, in Italia sono stati abbattuti oltre 6 milioni di uccelli. I dati, basati sull’analisi dei tesserini venatori e obbligatori per legge, sono allarmanti e pongono sotto accusa l’attuale sistema venatorio.
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L’incompletezza dei dati
Le Regioni italiane, obbligate a trasmettere i dati di abbattimento, non hanno rispettato pienamente gli obblighi di trasparenza. Un caso emblematico è quello dell’Umbria, che non ha fornito alcuna informazione all’ISPRA. Questo comportamento, unito a una carenza di dati completi da altre Regioni, solleva dubbi sulla veridicità e sull’affidabilità delle statistiche. L’ISPRA stessa riconosce che il dato di oltre 35 milioni di uccelli uccisi sia sottostimato, e che il numero reale potrebbe essere almeno il doppio.
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Le specie più colpite
I dati del report ISPRA mostrano una lista drammatica delle specie più colpite: il Tordo bottaccio, con oltre 2,1 milioni di esemplari uccisi nel 2022/2023, il Colombaccio con oltre 660.000 vittime, e l’Allodola con quasi 425.000 individui abbattuti. Questi numeri rappresentano una tragedia per la fauna selvatica, ma anche una violazione dei principi di tutela della biodiversità sanciti dalla Costituzione italiana.
L’insostenibilità della caccia
Nonostante le direttive europee, che impongono restrizioni per proteggere le specie in via di estinzione, il Governo italiano ha adottato politiche sempre più permissive nei confronti della caccia.
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Questa posizione sta contribuendo al rapido degrado della biodiversità e rischia di esporre l’Italia a pesanti sanzioni da parte dell’Unione Europea, già in fase di indagine per la violazione della Direttiva “Uccelli”.
La richiesta di una moratoria sulla caccia
L’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ha lanciato un appello urgente per l’adozione di una moratoria immediata sulla caccia. Secondo l’associazione, la caccia dovrebbe essere sospesa fino a quando le Regioni non forniranno dati completi e affidabili sull’impatto venatorio. Non è più accettabile continuare a ignorare le leggi europee e la crescente gravità della crisi ambientale.
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Le stragi di uccelli proseguono senza sosta, mettendo a rischio irreparabile il nostro patrimonio naturale. La fauna selvatica, che dovrebbe essere tutelata e preservata, è oggetto di una caccia incontrollata che minaccia la biodiversità, mettendo a repentaglio il futuro ecologico del nostro Paese.
La situazione è critica. La comunità scientifica, insieme alle associazioni animaliste, chiede misure immediate per fermare la strage. La caccia, così com’è oggi, non è più sostenibile né moralmente accettabile.
