L’uso di detersivi è un’abitudine consolidata, alla quale di rado si presta la dovuta attenzione. Molto spesso si tende ad acquistare il prodotto più conveniente, senza tenere conto della composizione e della presenza di sostanze che possono rivelarsi dannose per l’ambiente, e a usarne più del dovuto, pensando, così, di ottenere migliori risultati di lavaggio. Questo comportamento porta con sé due conseguenze negative: dà un lato, un maggiore dispendio economico; dall’altro, un elevato impatto ambientale.
La riduzione del consumo di detersivi può dunque portare benefici tanto alle nostre tasche quanto al pianeta. Per farlo, oltre a una maggiore accortezza durante l’utilizzo, è possibile ricorrere a soluzioni naturali alternative – come l’uso di aceto o bicarbonato -, ma soprattutto installare apparecchi volti a migliorare la qualità dell’acqua. Questo fattore, infatti, influenza notevolmente l’efficacia del detersivo e può portare a ridurre la quantità per ottenere i medesimi risultati.
Bicarbonato di sodio: le sue proprietà e i molteplici utilizzi
Di seguito andremo a scoprire come fare per ridurre il consumo di detersivi in ambito domestico tramite l’installazione di dispositivi che consentono di migliorare la qualità dell’acqua, i quali possono essere reperiti presso aziende come EcoWater Systems, esperte nel trattamento dell’acqua attraverso addolcitori, depuratori e altre soluzioni ad hoc.
Installare un addolcitore per ridurre il consumo di detersivi
Il primo e più efficace metodo che consente di ridurre non solo l’uso di detergenti consiste nel combattere l’acqua dura.
La durezza dell’acqua è determinata dai livelli di sali di calcio, magnesio e altri minerali in essa presenti. Maggiore è la loro concentrazione, più dura risulta essere l’acqua e minore risulta l’efficacia dei detersivi con questa utilizzati. Questo dipende dal fatto che i minerali, quando presenti in quantità elevate, possono interferire con i tensioattivi di detergenti e saponi, rendendoli inefficaci. Oltre a questo, l’acqua dura, quando utilizzata per fare il bucato, può restituire indumenti ruvidi e rigidi.
L’installazione di un addolcitore, ossia di un dispositivo che, installato a monte dell’impianto idrico, aiuta a tenere sotto controllo la durezza dell’acqua, consente di avere a disposizione acqua dolce, la quale:
- non interferisce con l’efficacia dei detergenti, permettendo quindi di utilizzarne una minore quantità;
- mantiene il bucato più morbido;
- riduce i depositi di calcare, prevenendo macchie sui tessuti e rendendo più efficienti lavatrice e lavastoviglie.
Oltre a questo, un’acqua meno dura può essere utile anche per altro, ad esempio nella pulizia personale, aiutando a mantenere i capelli più morbidi e la pelle più idratata, e nella cura degli elettrodomestici, ad esempio contribuendo ad aumentare la vita della caldaia.
Addolcitore o depuratore?
Quando si pensa a come migliorare la qualità dell’acqua di casa, viene subito in mente il depuratore, il quale, installato al di sotto del lavandino della cucina, permette di filtrare l’acqua e di renderla più pulita. Questo dispositivo, spesso basato sul sistema di osmosi inversa, viene utilizzato per filtrare l’acqua da utilizzare per la cottura, per il lavaggio di frutta e verdura, nonché quella da bere. Non riguarda invece l’acqua usata per il lavaggio delle stoviglie, per fare il bucato e via dicendo.
Dunque, mentre per ridurre il consumo dei detersivi è necessario installare un addolcitore, laddove si desiderasse migliorare il sapore dell’acqua, renderla più leggera ed eliminare cloro o altre sostanze, si può puntare su un depuratore, ovvero un sistema di filtraggio finalizzato al miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano.
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