Edison – Elettricità fra genialità e consumismo

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Edison – Elettricità fra genialità e consumismo ultima modifica: 2019-08-11T08:00:13+02:00 da Emanuel Trotto
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Il fatto

Tra il 1881 e il 1893 si combatte una guerra per il controllo del mercato mondiale dell’energia elettrica. Da una parte il geniale inventore Thomas Alva Edison e dall’altra Nikola Tesla. Entrambi geniali, entrambi non disposti a scendere a compromessi. In mezzo il perspicace uomo d’affari e inventore George Westinghouse. È la Guerra delle Correnti, la nascita della contemporaneità…

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Il commento

Bisogna ritornare ai sussidiari. Quelli che si usavano a scuola e che riempivamo di disegni e di scarabocchi. Che gettavamo sul fondo della cartella o sotto al banco. Che aprivamo in classe fra gli sbadigli generali. Che aprivamo a casa, per incollare dei post-it mentali prima di ogni interrogazione o verifica. Con una colla così scadente che, appena finivamo, suddetti post-it cadevano.

Bisognerebbe tornare ai sussidiari, alle loro immagini e alle loro spiegazioni banalmente efficaci per capire. Perché personaggi come Alessandro Volta, Thomas Alva Edison e Nikola Tesla siano stati fondamentali per la nascita della nostra contemporaneità. Velocizzata, elettrizzata e gozzovigliante. Perché proprio l’elettricità è stata la scoperta che ha proiettato l’umanità verso quello che siamo noi oggi. L’elettricità oggi è scontata e schiavista (anche se non ce ne accorgiamo). In passato era il mistero e il desiderio del futuro. Dalle teorizzazioni di Talete (600 a.C.) agli studi di Benjamin Franklin e Luigi Galvani (XVIII secolo). Fino al telegrafo, alla lampadina a incandescenza. Fino ad arrivare ai concetti di corrente continua e alternata.

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Benedict Cumberbatch è Thomas Edison

Tornare ai sussidiari aiuta a capire quanto viene raccontato nel film Edison – L’uomo che illuminò il mondo di Alfonso Gomez-Rejon. Già a partire dal titolo: non quello italiano fuorviante, ma quello internazionale, The Current War, la Guerra delle Correnti. Difatti la storia che racconta non è una agiografia del geniale inventore. Piuttosto della lotta fra tre uomini per l’affermazione delle loro idee (e dallo sfruttamento economico delle stesse). Tre uomini che non esitano a farsi sgambetti ma che, a posteriori, sono dei veri costruttori del domani. Una corsa che ha portato anche all’entrata nel mercato su larga scala dell’energia elettrica. Infatti tutti e tre, oltre a conoscerla bene, ne intuiscono anche le potenzialità. Chi è il beneficiario delle innovazioni tecnologiche?

Chiarificatrice in tal senso è la scena d’apertura. Un treno che si ferma in aperta campagna nel cuore della notte. I passeggeri (che si scoprirà essere facoltosi azionisti) scendono nel buio e nella nebbia. A un certo punto dei cerchi concentrici di luce di lampadine si accendono. E nel mezzo compare il primo protagonista di questa storia, Edison appunto (Benedict Cumberbatch). Alza lo sguardo verso questi gentiluomini e si rivolge al loro: «Immagino che sia sufficiente. Avete portato il libretto degli assegni?».

Gli altri due protagonisti di questa storia sono Nikola Tesla e George Westinghouse. Tutti e tre vogliono avere il primato ma sono mossi da motivazioni personali differenti. Edison può essere considerato il Leonardo Da Vinci del XIX secolo. Egli non accetta il corso delle cose governate dalla Natura.

È pienamente convinto che essa è possibile imbrigliarla o comunque controllarla. Soprattutto per poterle strappare il potere della morte, l’oblio e il tempo, le maggiori armi della Natura. Così c’è il perfezionamento del fonografo perché le voci non si perdano. In modo che le stesse possano essere utilizzate come mezzo di divulgazione e consapevolezza identitaria («Ho davvero questa voce?»). Non solo, ma anche perché il ricordo di chi non c’è più non sia solo nella mente ma fisicamente presente. Come la voce di Mary, la moglie di Edison, morta per febbre tifoide a 29 anni nel 1884. Un male per il quale lo stesso Edison si sente impotente e consapevole. Il corso della Natura non lo si po’ di certo battere, ma ingannare sì.

Michael Shannon è George Westinghouse
Michael Shannon è George Westinghouse

La voce registrata è solo uno dei tanti “inganni”. Un altro è quello di tradire la notte usando lampadine che sfruttano la corrente continua. Ovvero un flusso di elettroni che si muove nello stesso senso all’interno del circuito elettrico e che quindi si muovono nella stessa direzione. Oggi sappiamo che questo tipo di corrente funziona meglio proprio per spostamenti monodirezionali, come i cavi sottomarini e in molte reti ferroviarie. L’illuminazione elettrica su grandi distanze era molto complicata e dispendiosa. Significava infatti posizionare numerose centrali molto vicine le une alle altre. Si disperdeva energia con grande facilità.

Con la corrente alternata si è permesso perciò di disperdere meno energia sulle grandi distanze. Ciò è dovuto alla differenza di potenziale, ovvero è il lavoro compiuto per separare elettroni di segno opposto (positivo e negativo) e spostarli. Dalla sua parte c’è Nikola Tesla (Nicholas Hoult), immigrato dall’Impero Austro-Ungarico con una lettera di raccomandazioni per Edison. Anche lui allo stesso modo geniale e irremovibile. Si trova in America alla ricerca della giusta rivalsa. Prima ci prova come impiegato di Edison, cercando invano di convincerlo della genuinità della corrente alternata. Poi come suo rivale.

E qui c’è il terzo protagonista della guerra, George Westinghouse (Michael Shannon). Inventore e imprenditore che si è fatto da solo. Dapprima impiegato nel campo delle ferrovie, inventando i freni pneumatici nelle locomotive. Pieno di senso pratico e pragmatismo comprende l’importanza dell’illuminazione elettrica. Sincero ammiratore di Edison tenta più volte un incontro, vanamente. E prenderà perciò Tesla sotto la sua ala. Tutti e tre si proclamano moderni Prometei che vogliono far uscire il mondo dal buio della notte. Reale e della mente.

Nicholas Hoult è Nikola Tesla
Nicholas Hoult è Nikola Tesla

In guerra, si sa, non conta la singola sconfitta in battaglia. Una è stata quella per l’Esposizione Internazionale di Chicago del 1893 vinta da Tesla e Westinghouse. La vera vittoria è altrove. Perché c’è chi ha portato la corrente elettrica nelle case. E c’è chi ha imbrigliato la vita che verrà poi riprodotta per un pubblico pagante a 24 fotogrammi al secondo. A un pubblico sempre annoiato e consumisticamente stanco ed esigente. Che nasce proprio in quegli anni.

Per quei nomi, che sono solo fra i tanti di un sussidiario riposto poi in soffitta, non conta ciò che uno lascia fisicamente. Perché il Tempo e il corso delle cose lo distruggono. Sono le idee, invece, quelle che sfidano il Tempo e lo ingannano. Soprattutto per una società tecnologica in cui si vuole tutto e subito e gli slogan trasmettono le idee. Che si approvano e si condividono con un like. Questo insegna anche un film non esente da difetti come The Current War. Noi viviamo e facciamo guerre dietro a uno schermo sul superfluo. E basterebbe staccare la spina per ricordarselo.

Scheda film

  • Titolo originale : The Current War
  • Regia : Alfonso Gomez-Rejon
  • Sceneggiatura : Michael Mitnick
  • Interpreti : Benedict Cumberbatch (Thomas Alva Edison), Michael Shannon (George Westinghouse), Nicholas Hoult (Nikola Tesla), Katherine Waterston (Marguerite Westinghouse), Tom Holland (Samuel Insull), Tuppence Middleton (Mary Edison), Matthew Macfadyen (J.P.Morgan);
  • Origine : USA, 2017;
  • Durata : 107’;
  • Temi : CINEMA, PROGRESSO, TECNOLOGIA.

Edison – Elettricità fra genialità e consumismo ultima modifica: 2019-08-11T08:00:13+02:00 da Emanuel Trotto

Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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