Una rassegna delle linee ferroviarie dismesse, da convertire in percorsi cicloturistici e pedonali. L’Atlante di viaggio lungo le ferrovie dismesse, volume realizzato da Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria italiana, intende promuovere una mobilità sostenibile, a passo d’uomo. Che, con un ritmo libero da forzature, consenta di godere appieno del patrimonio naturale, storico e culturale del Belpaese.
Ferrovie dismesse, una rete di cammini e piste ciclabili
Dopo il successo, nel 2016, dell’Atlante delle linee ferroviarie dismesse, alla recente fiera Ecomondo è stato presentato un secondo volume, questa volta incentrato sull’ecoturismo. “Un anno fa pubblicavamo il primo ‘Atlante delle linee ferroviarie dismesse’, un volume che aveva lo scopo di censire e raccontare la storia dei tanti tracciati che per decenni sono stati percorsi dai treni e poi, per motivi di insufficiente domanda di trasporto, sono stati chiusi all’esercizio ferroviario” ha scritto Ilaria Maggiorotti, della direzione produzione di Rete ferroviaria italiana.
“L’Atlante ha suscitato interessi ed emozioni oltre ogni nostra aspettativa e ciò ci ha spinti a non fermarci con quel censimento, ma ad illustrare queste affascinanti linee da altri e più vari punti di vista”.
La nuova pubblicazione visita sì, dunque, i tracciati già presentati, ma con un taglio nuovo: descrivendo le meraviglie del paesaggio e dei territori attraversati dalle linee, esaltando le zone di rilevanza naturalistica e i borghi storici. Obiettivo primario dell’Atlante è quello di parlare ad associazioni, enti e privati per favorire la sinergia tra i progetti di riuso dei binari non più in esercizio.
Minimo comune denominatore: la creazione di greenways, cammini e piste ciclabili. Per mettere in comune le conoscenze, un focus particolare è dedicato da un lato agli itinerari ciclopedonali già esistenti, dall’altro alla presenza di tutte le infrastrutture necessarie a costituire una rete di mobilità dolce.
Atlante di viaggio lungo le ferrovie dismesse, dettagli e informazioni utili
1.350 km di linee maggiori; 150 km di linee minori (di lunghezza inferiore ai 4 km); 100 edifici, situati nelle stazioni e lungo le linee. Questi i numeri di un progetto che, grazie a fotografie e mappe illustrate, offre una visione d’insieme del network di ferrovie abbandonate lungo lo Stivale.
Nell’Atlante sono riportati, inoltre, dettagli dei fabbricati più significativi di ogni linea, ex stazioni, magazzini merci, case cantoniere, comprensivi di dettagli dimensionali che ne fanno immaginare le potenzialità del riuso: dai servizi per la mobilità sostenibile all’accoglienza per i turisti.
“Il riuso delle linee ferroviarie dismesse” ha commentato Claudia Cattani, Presidente di Rete ferroviaria italiana “si colloca nel più ampio orizzonte di progetti finalizzati alla creazione di una rete di mobilità dolce, in un’ottica di sviluppo del turismo, attraverso la valorizzazione delle tratte ferroviarie di particolare pregio culturale e paesaggistico”.
Già sessanta interventi di riutilizzo lungo le ferrovie dismesse
Al momento l’Italia può vantare sessanta interventi di riutilizzo di ferrovie dismesse all’insegna della mobilità sostenibile. Il primato di riconversione spetta al Nord Italia, con oltre cinquecento chilometri riutilizzati. Per quel che riguarda il Sud, la regione più attiva è la Sicilia, che ha convertito alla mobilità dolce un decimo degli oltre mille chilometri di ferrovie dismesse presenti sul territorio.
Un potenziale enorme, un’opportunità da non perdere per promuovere un turismo lento, rispettoso di risorse e territori. Per entrare nel dettaglio e farsi venire qualche ottima idea, l’Atlante è disponibile online, pronto da sfogliare, sul sito della Rete Ferroviaria Italiana.
Foto da: L’Atlante di viaggio lungo le ferrovie dismesse