Si chiama Photographers Against Wildlife Crime il progetto portato avanti da un gruppo di fotografi che lotta per diffondere la consapevolezza sulla spietata attività del commercio illegale di specie selvatiche. Lottano con il solo strumento che hanno a disposizione, la macchina fotografica e con le loro forti immagini, i fotografi mostrano al mondo la crudeltà di una pratica nefasta per le specie selvatiche.
Il libro sul commercio illegale di specie selvatiche
Il progetto Photographers Against Wildlife Crime è racchiuso anche in un libro che sarà pubblicato nel 2018 e che raccoglie le foto più potenti sul tema. L’obiettivo è chiedere la fine del commercio illegale di specie selvatiche, ma al tempo stesso di omaggiare gli eroi che lottano per proteggere le vittime di questi crimini. I ricavi della vendita del libro saranno destinati a organizzazioni che lottano contro il commercio illegale di fauna selvatica in tutto il mondo.
Britta Jaschinski, fotografa e cofondatrice del progetto ha affermato: “Le nostre immagini sono la prova che la fotografia vale. Senza la fotografia, la coscienza del mondo appassirebbe”.
Brent Stirton, il vincitore del Wildlife Photographer of the Year 2017 per la sua foto sul bracconaggio di corni di rinoceronte, afferma: “Quello che vedo è una strage inedita dell’ambiente e delle specie. E la maggior parte del mondo non capisce nemmeno cosa sta succedendo al proprio pianeta”.
Quando il commercio diventa illegale?
Il commercio di specie selvatiche è regolato dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie a rischio estinzione (Cites) che ha l’obiettivo di assicurare che il commercio di specie selvatiche non minacci la loro sopravvivenza. Tale attività diventa illegale nel momento in cui viene compromessa la sopravvivenza in natura di questi animali.
Sono migliaia le specie sia animali che vegetali che vengono sfruttate e contrabbandate in tutto il mondo da individui senza scrupoli per il pianeta. Pensiamo al bracconaggio per le zanne degli elefanti o i corni di rinoceronte, ma sono migliaia gli animali vivi o morti che vengono venduti come cibo, ornamenti o medicinali. Parliamo di squali, di tigri ma anche specie vegetali come alberi o piante.
Il commercio illegale di specie selvatiche purtroppo è un mercato in continua crescita e per le specie selvatiche, dopo le distruzione degli habitat, questo rappresenta la minaccia più grande.
L’attività illegale di specie selvatiche ha un valore di 20 miliardi di dollari, diventando la quarta attività criminale più redditizia al mondo dopo il traffico di droghe, di armi e di essere umani.
Dati che hanno davvero dell’incredibile!
Keith Wilson, redattore fotografico, giornalista e cofondatore di Photographers Against Wildlife Crime afferma: “La maggior parte delle persone coinvolte nel commercio illegale lo fa per un ritorno economico. I profitti derivanti dal bracconaggio continueranno ad alimentare questo commercio finché il rischio non diventerà troppo grande, i ricavi diminuiranno e, soprattutto, non ci sarà più domanda”.
Non bisogna però dimenticare chi lotta rischiando la vita tutti i giorni per proteggere le vittime di questi crimini. Pensiamo ai volontari negli orfanotrofi per rinoceronti, alle unità anti-bracconaggio, ai guardiaparchi che difendono il territorio dai bracconieri.
[Immagini Photographers Against Wildlife Crime]