Le pellicce costituiscono un acquisto ancora troppo gettonato. Si asseconda così la propria vanità senza pensare a ‘chi’ viene ucciso. Ecco un video che spiega da chi provengono le pellicce.
Le pellicce, dopo il grande boom degli anni ’80, hanno rappresentato un business che si è scontrato con la crescente consapevolezza e sensibilità animalista.
Negli anni le proteste degli animalisti, che facevano incursione sulle passerelle delle sfilate di moda, hanno contribuito a puntare i riflettori sul ‘dietro le quinte’ dell’industria della pellicceria.
Nel tempo il mercato delle pellicce è cambiato notevolmente. Dai lunghi cappotti, status symbol di ricchezza, si è passati a capi più pratici o a guarnizioni in pelliccia sugli indumenti più svariati.
Si è assistito, così, ad una diversificazione di questo tipo di affari. Gli inserti in pelliccia si sono ‘infiltrati’ ovunque: non più, dunque, solo capi di abbigliamento ma anche calzature, borse e finanche elastici per capelli.
Allo stesso tempo è aumentata anche la scelta di capi sintetici, di fattura molto simile a quella di capi ricavati dall’uccisione di animali.
Nella decisione di acquistare un indumento realizzato interamente o in parte con inserti in pelo animale rimane, tuttavia, invariata la scelta di crudele vanità.
Gli amanti degli animali ben conoscono la realtà che si cela dietro questo mondo produttivo.
Spesso anche le condizioni di vita, che precedono la sentenza finale a cui sono incolpevolmente destinati volpi e visoni, non sono delle migliori.
Pellicce: inserti di pelo di cane e gatto
Occorre aggiungere, inoltre, che le rifiniture di cappucci e colli di giubbotti spesso provengono da animali domestici, come cani, gatti e conigli, sottoposti a destini atroci nel mercato asiatico.
Grazie all’impegno delle associazioni animaliste, in Italia è ormai reato commercializzare con peli e pellicce di cani o gatti. Tuttavia, è possibile incorrere in questo tipo di prodotto camuffato sotto la dicitura di ‘vera pelliccia’.
La scelta di non acquistare capi di origine animale, quindi, diventa l’unica soluzione efficace per non alimentare questa crudeltà gratuita.
Nel video a inizio pagina si illustra in modo estremamente sensibile e carico emotivamente il breve percorso di vita di animali da pelliccia, come i visoni. Può divenire un utile strumento per sensibilizzare su questo tema grandi e bambini (magari non troppo piccoli e con adeguato supporto e monitoraggio da parte degli adulti).