Pochi sono immuni al fascino dell’oceano: quelle onde sempre inquiete, quel vento battente, quel rumore inconfondibile di forza della natura. Eppure, gli oceani sono anche una risorsa fragile, che alla luce dei soprusi che si trovano a subire ad opera dell’azione umana, ha bisogno di essere protetta e tutelata.
Pratiche di pesca intensiva e insostenibile, surriscaldamento globale, acidificazione, sostanze nocive e rifiuti (soprattutto plastica) che in un modo o nell’altro finiscono in acqua: questi e altri temibili dati di fatto minacciano costantemente gli ecosistemi marini, bene comune e patrimonio in grado di fornire ossigeno, cibo e prezioso abbattimento di carbonio. Un valore anche economico: 24 mila miliardi di dollari, 2.500 miliardi di dollari l’anno, è la stima riportata dal WWF che, grazie a questo calcolo, elegge l’oceano settima economia mondiale.
La Giornata Mondiale degli Oceani, che si celebra oggi 8 giugno, è nata proprio per accendere i riflettori su tali problematiche. Proposta nel 1992 dal Canada e condivisa nel 2008 dalle Nazioni Unite, la ricorrenza punta a scuotere le coscienze dei cittadini per smuovere i decision maker di tutto il mondo nella direzione della tutela dei mari. Il tema del biennio 2015- 2016 è “Oceani sani, pianeta sano”, a evidenziare ancora una volta come la salute della Terra che abitiamo dipenda dal benessere delle nostre distese d’acqua.
Stando a quanto preannunciato dal sito, la mobilitazione dei cittadini sarà massiccia, con eventi nei cinque continenti, dalla condivisione di foto a tema oceano (“Selfie for the Sea”) alla realizzazione di laboratori, dall’organizzazione di incontri pubblici ad azioni di pulizia delle spiagge dal littering. Senza contare i video di esortazione a mettere in moto la #WaveForChange (onda per il cambiamento, hashtag ufficiale insieme a #WorldOceansDay), e i messaggi di supporto all’iniziativa da parte di personaggi di rilievo a livello globale, presentati sulla pagina Facebook.
“Inquinare gli oceani mette a rischio diritti umani fondamentali” scrive ad esempio il Patriarca ecumenico Bartolomeo I in un messaggio pubblicato in occasione della Giornata. “Ora più cha mai – continua – è fondamentale rispettare e proteggere questa risorsa preziosa e irrinunciabile del nostro pianeta, che è una fonte unica di nutrimento e della biodiversità”.
Da parte sua, il Presidente degli Stati Uniti uscente Barak Obama ha dichiarato questo giugno 2016 “Mese Nazionale degli Oceani” affermando: “Questo mese, continuiamo il lavoro di tutela del benessere delle grandi masse d’acque e delle comunità che ne dipendono. Celebrare l’immensa bellezza e il potere dei nostri oceani ci ricorda la responsabilità che tutti noi condividiamo di proteggerli, ora e per le generazioni a venire”.
Un bel proposito, che si può attuare in molti modi: contribuendo a diffondere l’onda del cambiamento in questa giornata di celebrazioni per accrescere la consapevolezza sul tema, e mettendo in pratica nel quotidiano quegli accorgimenti di vita sostenibile capaci di fare la differenza. A livello individuale e collettivo, come tante piccole gocce nel mare.
[…] vicenda dei Lego spiaggiati, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sull’importanza del proteggere mari e oceani dall’inquinamento provocato dalla plastica. La quantità di rifiuti plastici che finisce in mare ha infatti da tempo raggiunto alti livelli di […]