L’editoriale di Gaetano Capizzi per fare un bilancio ambientale del 2014 e per augurare ai lettori e alla redazione un proficuo 2015 per l’ambiente.
Il 2014 che ci lasciamo alle spalle ha visto protagoniste molte questioni riconducibili all’ambiente e alla sua tutela. Difesa del paesaggio, disastri ambientali impuniti e “natura selvaggia” hanno connotato e scandito quest’anno. I mass media si sono interessati di ambiente in modo svariato, a volte correndo il rischio di trasformare in rumore ogni notizia ma ne hanno parlato, aiutando questi temi ostici e fino a poco tempo fa per pochi a essere più presenti nei discorsi delle persone.
Il fango, quello delle alluvioni che devastano un territorio sempre più fragile, afflitto da anni di cementificazione indiscriminata, l’inquinamento provocato dall’industria che si basa su vecchi e superati paradigmi che mettono al di sopra di tutto la vendita e il profitto, sono argomenti sulla bocca di tutti. Nulla di nuovo se non fosse che un sistema legislativo intrappolato nei meccanismi politici non rende giustizia a cittadini e territori.
Taranto ma in primo luogo la sentenza Eternit sono vicende a dir poco drammatiche in cui si sono intersecati ambiente, paesaggio, lotta, diritto al lavoro e alla vita delle persone. La sentenza sull’amianto ha lasciato sgomenti e basiti movimenti, associazioni ambientaliste e istituzioni che da anni si battono sole contro un colosso.
Eternit bis, Stephan Schmidheiny rinviato a giudizio
E proprio quando il nostro paese avrebbe potuto fare da apripista e essere da esempio internazionale in campo di diritto ambientale è arrivata una doccia gelata. Le speranze si sono scontrate con una realtà fatta di un vuoto legislativo che permette a chi inquina e delinque di farla franca. O meglio, le speranze si sono infrante contro una legge che forse non può definirsi tale per cui i delitti, tra cui i disastri ambientali, vanno in “prescrizione” rendendo vani anni di indagini, inchieste e battaglie.
Lavoro, industria e ambiente sono stati i temi affrontati e che hanno trionfato anche nel cinema ambientale. In Africa, nel Parco del Virunga, un luogo in cui la biodiversità e la vita degli ultimi gorilla di montagna è messa in pericolo, anche qui – e manco a dirlo – dagli interessi economici.
Virunga, il parco africano dei gorilla e del petrolio diventa un documentario
Qui sono le trivelle delle compagnie petrolifere a rappresentare la minaccia e anche qui il copione si ripete vedendo protagonisti i lavoratori, quei guardiacaccia che si impegnano tutti i giorni mettendo a repentaglio la propria vita per preservare questo angolo di Paradiso. Vincitore a CinemAmbiente, il documentario Virunga di Orlando von Einsiedel è entrato nella shortlist dei quindici titoli tra i quali verranno scelte le 5 nomination all’Oscar per il miglior documentario.
Il 2014 verrà inoltre ricordato per la cattura e il tragico epilogo che ha portato alla morte dell’orsa Daniza e per il quale l’opinione pubblica una volta tanto si è indignata. L’uccisione di Daniza non solo ha risvegliato le coscienze ma ha posto la questione della convivenza dell’uomo con la natura. Natura che a volte può essere selvaggia e non un semplice suppellettile da ammirare al bisogno. La vicenda ha suscitato forti emozioni che hanno unito persone di ideologie, convinzioni e stili di vita eterogenei. Un’alleanza forse anomala e che sarebbe opportuno poter rivedere e replicare per altre vicende ambientali come ad esempio il clima, questione fondamentale che i Governi continuano imperterriti ed egoisticamente a minimizzare e trascurare.
In realtà, sono sempre più convinto che un altro mondo sia possibile con l’intervento di tutti. Tutti nel nostro piccolo possiamo fare la differenza e impegnarci quotidianamente per l’ambiente. eHabitat va in questo senso. Con impegno e dedizione quotidiani sensibilizza informando sui temi ambientali, nella convinzione che un linguaggio semplice possa raggiungere e convincere le persone a cambiare stile di vita. Oltre 100mila visualizzazioni di pagina, una forte vocazione educativa e la ricerca di autorevolezza ci hanno indotto a diventare testata giornalistica.
Un anno è passato, un altro sta cominciando. Sarà probabilmente difficile, ci vorrà impegno ma uniti non possiamo che essere più forti e meno vulnerabili e me lo hanno dimostrato i ragazzi di eHabitat e tutti i lettori che ci seguono con attenzione e speranza. Continuate a sostenerci e che sia un proficuo 2015 per l’ambiente.